Appalti Pubblici
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Appalti Pubblici: dal CdS annullate alcune norme del Regolamento Appalti

Con il parere n. 3014 del 26 giugno 2013 annullati alcuni articoli che hanno agevolato le imprese specialistiche a scapito di quelle generali

Porteranno importanti novità le decisioni prese dal Consiglio di Stato in merito ad un ricorso presentato dall’Agi, Associazione delle imprese generali, su alcune norme del Regolamento degli Appalti Pubblici.


In particolare con il parere n. 3014 dello scorso 26 giugno 2013, i giudici del Consiglio di Stato hanno annullato alcuni articoli del d.P.R. 207/2010, Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti Pubblici, in quanto ritenuti discriminatori nei confronti delle imprese generali a favore delle imprese specialistiche.

Gli articoli su cui il Consiglio di Stato ha sollevato opposizione sono stati i seguenti:

1. L'articolo 109, comma 2

2. L'articolo 107, comma 2

3. L'allegato A, Categorie di opere generali e specializzate

4. L'articolo 85, comma 1 lett. b) e commi 2 e 3


Come sottolineato dall’AGI, gli articoli 109, comma 2 e 107, comma 2, stabilendo l’obbligo per i costruttori senza qualificazione di subappaltare le opere specialistiche o di rendere a qualificazione obbligatoria una serie numerosa di lavori, limitano di fatto la qualificazione e la capacità operativa delle imprese generali a favore delle imprese speciali.
Il Consiglio di Stato ha poi annullato l’articolo 85 comma 1 lett. b) e commi 2 e 3 del regolamento, che prevede limiti di qualificazione per le imprese che subappaltano più del 30% dell’importo di una categoria scorporabile a qualificazione non obbligatoria, o più del 40 % nel caso di categoria scorporabile a qualificazione obbligatoria.
Secondo i giudici infatti, tale limitazione finirebbe per penalizzare le imprese che utilizzassero il subappalto oltre le percentuali indicate.
Novità, infine, anche sul fronte delle Associazioni Temporanee di Imprese, nel cui ambito viene allargata la possibile ripartizione dei lavori tra le imprese partecipanti alla ATI.


Per i dettagli
si rimanda al testo completo del parere n. 3014/2013.

 

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