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URINA come FONTE di ENERGIA

Usare l’urina per riempire un serbatoio di un’auto, un camion o una barca?

L'energia è dentro di noi. Ne produciamo ogni giorno miliardi di litri ma la buttiamo via e per farlo sprechiamo altrettanti miliardi di litri di acqua pulita. E' possibile infatti attraverso l'utilizzo dell'urina. Ora l'energia elettrica a cm zero e autoprodotta diventa realtà. Succede in Sardegna. Ad Alghero la presentazione nazionale con Legambiente in collaborazione con La Casa Vede C02.0 e la facoltà di architettura dell'Università di Alghero presso l'area marina protetta del Parco di Porto Conte.

Ottenere energia dall'urina, non è una novità assoluta, in alcune parti del mondo vi sono riusciti con l'uso di una cella elettrolitica che agisce per elettrolisi separando azoto, acqua e idrogeno. Seppur importante si tratta di una invenzione senza molto seguito a causa di alcune problematiche irrisolte che non ne avevano consentito l'effettiva applicazione: la sicurezza del generatore, la formazione della condensa e delle particelle veicolate, i materiali reflui alla fine del ciclo di produzione di energia, la rumorosità del motore, le dimensioni e l'ingombro dell'impianto.

Questi problemi oggi sono stati superati ed è finalmente possibile produrre energia pulita con l'urina, grazie al sistema ideato e firmato da Franco Lisci, ricercatore, progettista di impianti, con un passato dentro la Fiat, e da oggi anche produttore di motori di energia elettrica normati a legge, certificati e marchiati CE alimentati con urina. Tutto funziona in modo autonomo senza rete elettrica, senza alcun derivato petrolchimico, senza bruciare nulla, solo ed esclusivamente con l'uso di una sostanza che ogni giorno il nostro corpo produce ed espelle, appunto l'urina. L'azienda di Franco Lisci "la guspinese impianti " fa parte del Polo Produttivo La Casa Verde CO2.0, una rete di 75 aziende che operano in distretto di filiera, scambio di competenze e ricerca condivisa.

La sinergia ha consentito anche il superamento di alcune problematiche relative all'impianto di energia elettrica a urina. La formazione della condensa di particelle inquinanti e la rumorosità sono state infatti risolte grazie all'uso di un filtro specifico, Orilana smart, 100% pura lana di pecora, prodotto dal team dell'industria sarda Edilana che produce materiali dotati di potere igrometrico antimuffa che evitano condense e insalubrità dell'edificio, ad alta performance nel risparmio termico per l'efficienza energetica e nella correzione acustica e di disinquinamento ambientale di pericolosi aldeidi e chetoni tossici (formaldeide, benzene ecc.) che vengono neutralizzati.

Durante la produzione di energia non si generano inquinanti come gli scarichi dannosi a cui ci ha abituato la petrolchimica, bensì aria pulita che analizzata è equivalente a quella che respiriamo al mare. Al fine del suo ciclo produttivo l'urina diventa un'ottima acqua di pozzo, ottimale per diversi utilizzi tra cui innaffiare le piante, a cui apporta sostanze importanti per la salute della piante ma assenti nell'acqua della rete idrica con cui normalmente innaffiamo orti, balconi e piante di casa.

Gli apparecchi di energia elettrica a urina sono di piccole dimensioni. Ad esempio per la produzione di un Kw, il motore occupa appena 40-50 cm e sta ovunque e si può portare ovunque. Per la produzione di 3 Kw, l'impianto occupa uno spazio di circa 1, 20 cm con annesso il serbatoio di urina. Per produrre 1 kw per 6 ore di energia continua occorrono all'incirca due litri di urina. Il costo ad esempio per tenere accese per 6 ore consecutive 40 lampadine a risparmio energetico più una piastra elettrica per cottura del cibo o un forno a microoonde è di un litro e mezzo di urina.

"L'energia a urina è adatta non solo per i consumi domestici ma anche per i motori di automobili, di camion e barche che - precisa Franco Lisci - potrebbero usare il 100% di urina pura, al posto della benzina e di altri carburanti, ma ciò risulta illegale per lo Stato italiano. E' invece consentito dalla legge italiana l'uso di additivi"."Abbiamo quindi realizzato dei trasformatori che consentono di usare nel motore l'urina come additivo - prosegue il progettista - Su un'auto a benzina consente un risparmio del 35%, su un'auto a gasolio del 60% e su un veicolo a gas dell'80%. Una imbarcazione o un peschereccio possono risparmiare fino al 65% di gasolio". L'energia prodotta dall'urina si utilizza nel momento in cui la si produce quindi non è stoccabile, non è vendibile, e neppure può alimentare gli appetiti e le spartizioni che gravitano intorno all'energia verde.

Si può usare sia urina umana che animale, ed infatti il caseificio di Gennè Sciria sta modificando i suoi impianti per produrre una serie di formaggi e saponi usando l'energia pulita prodotta con l'urina delle capre e delle pecore della sua azienda. E' possibile alimentare i fabbisogni di una intera abitazione o di una parte di essa ad esempio progettare una cucina di cui il piano cottura -forno siano alimentati a urina. Nel distretto di filiera che fa capo al polo Produttivo La Casa Verde CO2.0, ci sono tutte le figure tecniche e le aziende per poter usare questa energia.

La base di tutto è la ricerca condivisa che regola le nostre innovazioni considerate prima di tutto beni relazionali e poi la multidisciplinarietà. Molto si deve alla medicina e in questo caso ai ricercatori canadesi della University of Alberta che da un decennio analizzano le molecole dell'urina arrivando a selezionare più di 3000 sostanze preziosissime che, oltre a consentire esami medici più veloci e meno dolorosi, aiuteranno lo sviluppo di nuovi utilizzi e tecnologie nei diversi settori dell'abitare e della mobilità.

Fonte ADNKRONS


Un sogno non troppo distante dalla realtà. Una soluzione alternativa per risparmiare sui carburanti arriva dal progetto di energia autoprodotta dall’urina. L’idea rivoluzionaria é stata presentata ad Alghero in occasione di un convegno-mostra di Legambiente sulle innovazioni verdi. L’ultima nata contro il caro benzina, già sperimentata in varie parti del mondo, è stata perfezionata e resa fruibile da Franco Lisci, la cui azienda fa parte del polo produttivo La Casa Verde CO2.0. Col suo progetto ha creato una variante che permette concretamente di ridurre e non di poco l’uso dei costosissimi e inquinanti idrocarburi sfruttando l’urina che da scarto diventa risorsa, sostanza fondamentale per attivare il processo di elettrolisi per produrre energia.

L’imprenditore di Gonnosfanadiga (Medio Campidano) ha ideato e realizzato due differenti tipologie di motori normati a legge e alimentati dall’urina. Uno serve per i mezzi di trasporto, l’altro per usi domestici: accendere la luce, il computer, cucinare, usare gli elettrodomestici o altri impianti che vanno a corrente. Con questo prodotto ha superato alcuni dei problemi tecnici che ne avevano limitato la diffusione. Uno dei tanti è stato risolto, ad esempio, con l’ impiego di un filtro specifico in 100% pura lana di pecora sarda, prodotto da Edilana. Le sue proprietà impediscono la formazione di condensa, sono disinquinanti e rendono possibile l’utilizzo senza danneggiare il motore.

 

“Si tratta di una energia ricavata da se stessi, pulita, senza impiego di petrolchimici, biomasse, senza produrre gas di alcun tipo e considerate le minime dimensioni dell’impianto, senza consumo di suolo – spiega Franco Lisci -. L’energia prodotta dall’impianto a urina è adatta non solo per i consumi domestici ma anche per i motori di automobili, camion e barche che potrebbero usare il 100% di urina pura al posto della benzina e di altri carburanti. Tuttavia per lo Stato italiano questo uso è illegale, mentre è consentito l’uso di additivi. Abbiamo quindi realizzato dei trasformatori che consentono di usare nel motore delle automobili l’urina come additivo”.

 

I risultati, a detta di Lisci, sono più che incoraggianti. “Su un’auto a benzina c’è un risparmio del 35%, su un’auto a gasolio del 60%, su auto a gas dell’80%. Un’imbarcazione o un peschereccio possono così risparmiare fino al 65% di gasolio”, chiarisce l’ideatore. E questo ciclo produttivo sostenibile non produce scarti. “Alla fine del processo l’urina si trasforma in acqua di pozzo, acqua ricca di sostanze utili a nutrire la
terra”, sottolinea Daniela Ducato, coordinatrice di Casa Verde C02.0. E si può utilizzare anche l’urina animale. “Uso l’urina di capre e pecore per alimentare il motore in fase di predisposizione – conferma Monica Saba, allevatrice di Arbus – e produrre con energia pulita i miei formaggi e cioccolatini al latte di capra, azzerando così la CO2″.