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11 febbraio 2016 - si eleggono i nuovi rappresentanti degli Architetti: considerazioni

L’11 Febbraio 2016 si rinnoverà il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori: ogni Ordine Provinciale voterà, in base alla maggioranza relativa dei suoi Consiglieri, i quindici Colleghi che per quattro anni avranno la responsabilità di rappresentare i 105 Ordini Provinciali che annoverano oltre 150.000 Iscritti.

I voti esprimibili vanno dai 2, per gli Ordini minori, ai 56 ca. per quello di Roma che, con i suoi quasi 18.000 Iscritti, è il maggiore in Italia (e in Europa); le candidature a Consigliere Nazionale del C.N.A.P.P.C., aperte a tutti gli Iscritti, dovranno essere formalizzate entro il 21 Gennaio 2016.

Malgrado i tentativi dell’attuale Presidenza di ottenere modifiche (e proroga), formali e sostanziali, si voterà quindi ai sensi del DPR 8 Luglio 2005, n. 169 che prevede - tra l’altro - come unica modalità di trasmissione della votazione, l’anacronistico invio di un fax da parte di ogni Ordine nella stessa giornata indicata (con probabili problemi operativi già riscontrati in precedenti occasioni ...).

E’ l’ennesima dimostrazione del perdurare dell’atteggiamento distratto ed irrispettoso nei confronti delle categorie profesionali da parte della Classe Politica; ricordiamo alcune delle recenti “vessazioni” subite: abrogazione delle tariffe professionali; obbligo assicurativo; imposizione uso del POS (come fossimo Commercianti); drastica riduzione dei compensi ai CTU per le valutazioni immobiliari; pubblicazione dei dati reddituali e patrimoniali dei Consiglieri e loro famigliari (comprimendo, tra l’altro, i diritti di Privacy personali).

A fronte di questo trattamento, i risultati conseguiti negli ultimi quattro anni dal Sistema Ordinistico sono inadeguati per dare agli Iscritti segni tangibili d’inversione della direzione drammatica verso cui precipita inesorabilmente la nostra professione: questa amara constatazione deve richiamare ognuno alle sue responsabilità ed obbligare tutti a contribuire al profondo cambiamento di strategia, di metodi, di alleanze e di gestione del Consiglio Nazionale A.P.P.C..

Il C.N.A.P.P.C. uscente ha il merito di aver posto all’attenzione della Cultura Architettonica ed Urbanistica italiana, e delle forze di Governo, il tema della Rigenerazione Urbana Sostenibile: le esperienze europee (alcune oggetto dei Seminari Internazionali organizzati dall’Ordine di Padova) già dimostrano che il RI.U.SO. è la strada per il recupero dell’immenso patrimonio immobiliare delle città.

Per renderla praticabile servono però al più presto coerenti normative, incentivi fiscali e finanziari (alcuni attesi già nella legge di stabilità del 2016) che consentano la reale ripresa di questo segmento di mercato che potrà costituire l’asse portante del prossimo ciclo espansivo del comparto edilizio in Italia di cui il CRESME ci ha appena fornito dati incoraggianti relativi al periodo 2015-20.

Anche per il RI.U.SO. necessitano molti dei provvedimenti richiesti e proposti nel corso degli ultimi anni ma che attendono, in gran parte, il completamento dell’iter d’approvazione; solo per citarne alcuni: la Legge sul “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”; il “Regolamento Edilizio Unico”; la “Legge per l’Architettura”; il Dlgs del 2014 per l’efficientamento energetico degli edifici; il Piano Periferie; il Nuovo Codice Appalti; le Linee guida nazionali sulla tutela dei Beni Monumentali e Paesaggistici; la Legge Nazionale sul Governo del Territorio.

Al prossimo C.N.A.P.P.C., oltre a migliorare le azioni per rendere pienamente fruibile quanto previsto ai punti citati, spetterà proporre la Riforma condivisa del Sistema Ordinistico, anticipando ed evitando semplicistiche norme verticistiche, derivanti da scarse conoscenze da parte degli Organi Legislativi in materia Ordinistica, e dalle propensioni neo-liberiste per la soppressione degli Ordini (pre-condizione per avocare, dopo, ad un unico Ente Pubblico la gestione delle Casse di Previdenza, oggi sotto il controllo degli Iscritti ?).

La Riforma dovrà affermare una visione dell’Architetto adeguata alle attuali e future esigenze della Società, che lo veda protagonista dei processi di trasformazione del territorio e della città nonchè rendere efficienti, usufruibili e partecipate le strutture Ordinistiche di servizio, tutela e promozione per gli Iscritti, facendo leva sulle moderne tecnologie e sulle economie di scala attivabili a tutti i livelli.

Il superamento della nostra “marginalità” richiede la diffusione tra i Committenti Pubblici e Privati, le Organizzazioni Culturali, Sociali ed Economiche, quindi tra le Forze Politiche, della consapevolezza che la formazione “tecnico-umanistica” dell’Architetto, l’aggiornamento professionale continuo, il rispetto del Codice Deontologico, il controllo dei Consigli di Disciplina, garantiscono le capacità degli Iscritti di assumere con scienza e coscienza le responsabilità dell’incarico e di svolgere adeguatamente il precipuo compito di coordinamento delle professionalità occorrenti all’Architettura di qualità.
Riconquisteremo un ruolo dignitoso se saremo capaci di comunicare a quote significative della Società che la nostra professionalità tutela gli interessi dei Cittadini: non un “futile lusso” ma una Risorsa che assicura vantaggi esecutivi e qualitativi a costi modesti; con i nostri Saperi lavora, si sviluppa e si tutela l’Italia; non difendiamo interessi corporativi ma quelli di tutta la Società; la qualità della vita dipende dalla vivibilità delle città e dalla sostenibilità dei territori; la tutela e salvaguardia del patrimonio storico, artistico ed ambientale, è un diritto sancito dalla Costituzione Italiana ed è l’ambito precipuo delle nostre competenze professionali.

Serviranno doti relazionali, diplomatiche e credibilità, per unire i soggetti interessati (P.A., Imprese, Finanza, Professioni, Associazioni, ...) su un concreto Piano Strategico Straordinario per la rigenerazione, recupero e trasformazione delle città; per la tutela del territorio e per lo sviluppo ed adeguamento delle reti infrastrutturali, che entro 10 / 20 anni porti finalmente l’Italia a raggiungere i più avanzati standards europei.

Le risorse economiche saranno reperibili dalla stabilizzazione e razionalizzazione degli Eco-bonus (contributo in funzione del livello prestazionale conseguito); dall’utilizzo dei T.E.E.: Titoli di Efficienza Energetica (strumenti finanziari innovativi); da stanziamenti tematici come quello per il recupero delle Periferie; dai Progetti di Finanza; dai Fondi d’investimento; dai contributi dei capitali degli Enti Previdenziali; dall’integrale sfruttamento dei Fondi UE, dei Finanziamenti Statali e Regionali per i quali, oltre all’usufruibilità del Fondo di Rotazione per le progettazioni, serve una apposita struttura di servizio formativa e consulenziale che consenta agli Iscritti ed alle Imprese di intercettare tutte le fonti finanziarie disponibili.

Nel complesso e stimolante percorso ci confronteremo con le altre professioni intellettuali e tecniche, con molte delle quali abbiamo già rapporti nella Rete delle Professioni Tecniche: la prevista ripresa e allargamento del Mercato renderà più facile superare le annose questioni sulle varie competenze? Occorreranno autorevoli capacità di mediazione e pragmatismo per riaffermare, nel rispetto di tutti, la “centralità del nostro Ruolo”, avendo chiaro che le sinergie interprofessionali eviteranno ulteriori inutili lotte tra poveri, dandoci la forza per rivendicare la necessaria regolamentazione dal basso dei ruoli e funzioni delle attività concorrenti, sottraendoci all’umiliante “dìvide et ìmpera” di cui spesso siamo stati vittime.

La diffusa presenza degli Ordini sul territorio è una conquista e una risorsa da preservare; per rendere sostenibili gli oneri di funzionamento anche degli Ordini minori, non ci possono essere solo gli accorpamenti decisi dall’alto: usufruire di spazi, personale e servizi con altre Professioni ed Organizzazioni, oltre al contenimento delle spese, costituisce la concretizzazione della strategia aggregativa utile in primis alle nostre attività che si nutrono di relazioni prima ancora che di competenze; stare insieme è valore aggiunto prezioso; da tempo alcuni Ordini condividono iniziative e servizi (ad esempio la Formazione) con gli Ingegneri, i Geologi, i Geometri, con l’Università, l’ANCE; interaggiscono con Ordini stranieri: agire locale, pensare globale !

Prendendo spunto dai lavori della Sessione “Sistema Ordinistico” nell’ultima Conferenza Nazionale di Dicembre, in cui si è anche ricordato che 80 Ordini su 105 hanno meno di 1.500 Iscritti (considerata la soglia minima di sostenibilità ...), alcune proposte per contribuire a mitigare le sperequazioni territoriali, mettendo ogni struttura periferica in grado di erogare servizi ad un livello adeguato alle esigenze degli Iscritti.

Tutti gli Ordini dovranno poter condividere servizi, iniziative ed incontri (anche tramite video-conferenza e Skipe), connessi in una Rete orizzontale coordinata da una struttura dedicata del C.N.A.P.P.C., supportata dal Centro Studi e Servizi e da una Fondazione Nazionale aperta ai protagonisti professionali, economici, scientifici, sociali e culturali del vasto mondo interessato all’abitare, all’ambiente, all’ecologia, alla mobilità sostenibile; ad essa avranno diritto di partecipare, su base volontaria, tutti gli Ordini Territoriali.

Il C.S.S., oltre che svolgere Ricerche ed Analisi, fornirà servizi consulenziali professionali e formativi per il Personale Amministrativo periferico e quanto necessario agli Ordini per semplificare ed automatizzare gli adempimenti amministrativi e burocratici; si occuperà dell’omogeneo funzionamento dei Consigli di Disciplina, con la messa in rete della raccolta dei casi trattati e del Manuale di Procedura Disciplinare; dei Corsi di laurea e di specializzazione universitaria; dell’esame di Stato e dei tirocini; della Comunicazione (tradizionale e Social); dell’organizzazione di eventi istituzionali; del monitoraggio legislativo (Regionale, Nazionale, Europeo).

Su proposta della Presidenza del C.N.A.P.P.C., la Conferenza Nazionale degli Ordini delibererà periodicamente sugli indirizzi e l’attività del Centro Studi e Servizi nonchè sull’assegnazione delle risorse finanziarie (da reperire tra le disponibilità del C.N.A.P.P.C.) e sul loro utilizzo; la Conferenza approverà anche Statuto e modalità costitutive, della Fondazione Nazionale, proposte dalla Presidenza C.N.A.P.P.C.: spetterà ai Soci determinarne strutturazione, Governance e relativi autonomi piani finanziari di pertinenza degli Aderenti.

La Fondazione Nazionale si dedicherà alle attività dal risvolto economico non compatibile con i compiti istituzionali ordinistici, offrendo agli Ordini, in particolare ai piccoli, la soluzione per le varie iniziative collaterali: tecniche, editoriali, culturali , sociali, Premi e Concorsi; per gli Iscritti dei Soci: Convenzioni per acquisti, finanziamenti, Servizi finanziari; per l’attività promozionale e per l’incontro tra Domanda e Offerta di professionalità e lavoro; per l’Aggiornamento Professionale Obbligatorio e per l’Alta Formazione.

L’intero Sistema Ordinistico Nazionale gestisce ogni anno 35 Milioni ca. di Euro (5 il solo C.N.A.P.P.C.); dall’analisi dei Bilanci emerge che i costi per il funzionamento del Consiglio Nazionale assorbono il 40% delle sue entrate (di cui il 10/15 % vengono destinate per servizi agli Ordini); mentre il 10% delle entrate è la media dei costi degli Ordini locali (che impiegano mediamente il 35% delle disponibilità per servizi agli Iscritti): basterebbe l’impiego di un quarto delle risorse complessive verso obiettivi comuni per conseguire risultati sorprendenti per l’attività quotidiana della Comunità degli Architetti e migliorarne le prospettive di lavoro.

Premesso che devono essere riviste le linee guida della Formazione e che il riconoscimento dei Crediti Formativi derivanti dai Corsi Abilitanti deve essere paritario con quello degli Ingegneri, il tema merita particolare attenzione: l’aggiornamento professionale obbligatorio deve essere qualificato (evitando facili riconoscimenti ad eventi di semplice promozione commerciale) e qualificante; il prossimo Ciclo espansivo della Filiera dell’Edilizia sarà caratterizzato da innovazioni di processi e di prodotti ad alto contenuto tecnologico per i quali dobbiamo prepararci, pena l’ulteriore e definiva espulsione dal mercato; serve una offerta formativa all’altezza dei tempi a partire dalla capillare diffusione della progettazione integrata B.I.M..

La condivisibilità del Programma di governo del C.N.A.P.P.C. passa dalla verifica della volontà di assegnare alla Conferenza Nazionale la funzione di sede dell’elaborazione della politica Ordinistica e del controllo della gestione dell’Ente, con l’approvazione dei Bilanci annuali, preventivi e consuntivi, predisposti dal C.N.A.P.P.C., e a quanto proposto per C.S.S., e Fondazione. Alla Presidenza del Consiglio Nazionale, con la rappresentanza Istituzionale, competono tutte le attività esecutive derivanti dalle linee politiche approvate in Conferenza e la stesura del Bilancio Sociale.

Tale assetto funzionale, pur non previsto dalle norme vigenti, non contrasterebbe con le attuali disposizioni legislative e potrebbe quindi essere deliberato come Regolamento interno, su base volontaria e fiduciaria, anticipazione dell’auspicata auto Riforma di cui sarebbe uno dei punti politicamente più qualificanti.

Questo contributo ha l’intento di stimolare una discussione costruttiva, aperta e franca su proposte concrete (la cui mancata condivisione presuppone la presentazione di valide alternative ...), auspicando che le prossime elezioni per il rinnovo del C.N.A.P.P.C. siano occasione di confronto tra idee, progetti e programmi, non mero scontro tra schieramenti e personalità, in cui la semplicistica logica dei numeri prevalga sulla finalità di garantire alla conduzione del Consiglio Nazionale le nostre migliori idee, capacità, esperienze e conoscenze.

Nella crisi economica più profonda in Italia dal dopo Guerra, l’Architetto affronta il periodo peggiore per la sua professione: abnorme concorrenza; drammatica contrazione dei redditi; forti difficoltà per i più giovani ad entrare nel mercato, altrettante a rimanerci per i più anziani; ridotta considerazione sociale derivante dalla “proletarizzazione” del ruolo. Nella diffusa e prolungata sofferenza professionale ed umana è comprensibile che gli Iscritti guardino con diffidenza ed insopportazione a qualsiasi imposizione di oneri dei quali non abbiano la certezza di un tangibile ritorno, diretto o indiretto, sulla propria sostenibilità economica.

Siamo ad un passaggio epocale in cui è in gioco la sopravvivenza dell’autonoma funzione intellettuale nei processi produttivi: opinione pubblica, classe politica e forze economiche non sono dalla nostra parte, se non recuperiamo pienamente credibilità e consenso presso i nostri Iscritti, nessuna conquista sarà possibile !

Per la coesione della nostra Comunità, oltre il risultato, saranno fondamentali contenuti e modalità della competizione elettorale ed i criteri di selezione della “Squadra di Governo” che gli Iscritti pretendono innovativa e rappresentativa delle pluralità culturali, professionali, territoriali, di genere e delle fascie d’età.

Sterili divisioni manichee ci condannerebbero alla fine dei “Polli di Renzo” ... ai tempi di Renzi !!!

Angelo Vozzi
Segretario Ordine Architetti P.P.C. della Provincia di Matera