Ad Hong Kong un Padiglione stampato in 3D definisce i nuovi limiti dell’architettura
Ad Hong Kong un Padiglione stampato in 3D definisce i nuovi limiti dell’architettura
Ad Hong Kong un Padiglione stampato in 3D definisce i nuovi limiti dell’architettura
Una collaborazione tra la Facoltà di Architettura di Hong Kong (HKU) e i ricercatori di Sino Group ha realizzato un padiglione con una nuova tecnica di stampa 3D.
Il padiglione è costituito da 2000 mattoni, di soli tre millimetri di spessore, stampati in 3D, con una terracotta ceramizzata.
Ogni singolo componente è diverso dagli altri ed è stato prodotto tramite tecnologia robotica e stampa 3D, generando un Curtain Wall caratteristiche inedite di trasparenza e opacità: in un periodo di tre settimane, 700 chilogrammi di terracotta grezzo sono state stampate in 3D in singoli mattoni che sono poi stati sottoposti ad un processo di cottura intensivo a 1025 gradi Celsius per ceramizzarli, e quindi sono stati assemblati secondo un progetto degli architetti Christian J. Lange, Donn Holohan e Holger Kehne dagli studenti durante un workshop di dieci giorni su una struttura in legno.
Il Padiglione di materiale ceramico è stato recentemente esposto all’atrio nord della città olimpica di West Kowloon e presto troverà una nuova casa sul campus universitario di Hong Kong.
Il Padiglione rappresenta una delle soluzioni che a livello internazionale si basano sulla produzione di mattoni stampati in 3D e che consentono di poter dare un nuovo sviluppo formale ai progetti.
Parimenti, la sempre più frequente realizzazione di strutture stampate 3D crea l’esigenza di definire da un punto di vista normativo le regole per il calcolo, la verifica e il collaudo di queste opere.