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Architettura di tavole

L'articolo descrive la storia delle casseforme e la sua evoluzione dalla metà del XIX secolo fino ad oggi

La grande innovazione nel campo delle costruzioni verificatasi a partire dalla metà del XIX secolo poggia, di fatto, sullo strano abbinamento di due materiali assai diversi fra loro, il calcestruzzo e l’acciaio, il cui uso congiunto ha, fra le tante caratteristiche, quella di consentire la realizzazione di qualsiasi forma.

Fin da subito si è quindi posto il problema di contenere il calcestruzzo prima della presa e, contrariamente a quanto si possa pensare, la tecnica per farlo già esisteva ed era piuttosto evoluta. Ci si riferisce al sistema di casseratura in tavole (banches) di legno, fra loro collegati, che consentiva di realizzare murature in terra pressata (pisé) o in calcestruzzo.
Tale tecnica è ben documentata negli scritti di autori francesi quali M. Fleuret (1807) e soprattutto nelle bellissime tavole illustrative del Dizionario tecnologico del Rondelet (1822-26).


 

 

Si trattava, allora, di mezzi d’opera per realizzare elementi strutturali non armati, ma la tecnica impiegata era già quella che sarà poi utilizzata dai pionieri del calcestruzzo armato da Monier e Coignet, a Hennebique che ne diffonde l'impiego in tutto il mondo.
 

L'articolo percorre tutta l'evoluzione delle casseforme dalla nascita del calcestruzzo armato fino alle realizzazioni più moderne dei giorni nostri dove le tecniche impiegate sembrano aver relegato l’architettura di tavole, di cui parlava Nervi, alla custodia degli archivi fotografici.