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BIM 5D e Prezzari BIM: il Comune di Milano è il primo in Italia ad utilizzare #TagBIM

Come ottenere il computo (BIM 5D) in modo automatico e sicuro a partire dalle scelte del progetto architettonico, strutturale e impiantistico grazie ai nuovi prezzari BIM e agli #TagBIM: l’esempio del nuovo prezzario del Comune di Milano

Come ottenere il computo (BIM 5D) in modo automatico e sicuro a partire dalle scelte del progetto architettonico, strutturale e impiantistico grazie ai nuovi prezzari BIM e agli #TagBIM: l’esempio del nuovo prezzario del Comune di Milano

Il Comune di Milano ha da poco pubblicato il nuovo Listino Prezzi per l’anno 2018: si tratta di un numero uno, perché è il primo esempio in Italia di Listino prezzi che può essere annoverato tra i Prezzari BIM, ossia prezzari specificamente realizzati secondo le esigenze della modellazione virtuale che consentono di ottenere il computo (BIM 5D) automaticamente dal progetto, superando tutte le difficoltà finora esistenti.

Se, infatti, fino ad oggi tutti gli automatismi sono stati rivolti all’estrazione delle misure da un disegno (Quantity Take Off dal modello), ora siamo di fonte a una vera rivoluzione: l’automatismo, infatti, si sposta sulla scelta voce di elenco prezzi. In altri termini, si tratta di ripensare le voci di elenco prezzi, corredandole con opportune caratteristiche prestazionali (ogni tecnico le ha ben presenti, in quanto requisito progettuale) relative alle entità cui la voce fa riferimento.

Se, ad esempio, ci troviamo di fronte a una muratura, oltre a descriverne il materiale e la geometria, risulterà utile inserire caratteristiche prestazionali, quali: conduttanza termica, resistenza a compressione, classe di reazione al fuoco, classe di resistenza al fuoco, ecc.
In questo modo diventa possibile trasmettere il dato informativo tra tutti i modelli BIM afferenti le diverse discipline, nella gestione informativa economica, in modo certo, sicuro e veloce.

Dal progetto al computo (BIM 5D): il corretto trasferimento di informazioni

Uno degli aspetti più importanti nel processo delle costruzioni è rappresentato dal corretto trasferimento delle informazioni tra le sue diverse fasi, che è anche uno dei principali obiettivi dell’applicazione della metodologia BIM.

Il corretto trasferimento delle informazioni è una reale esigenza che investe sia la fase di creazione delle informazioni che le fasi successive. Queste informazioni sono generalmente fornite in distinti modelli informativi (architettonico, strutturale, impiantistico, ecc.).
Ma si tratta di un’esigenza che riguarda anche la sola fase di progettazione, ove la necessità di confrontare soluzioni progettuali alternative richiede il continuo aggiornamento dei vari modelli prodotti da ciascuna delle figure tecniche coinvolte.

Per garantire una corretta trasmissione delle informazioni è necessario che esista una efficace correlazione bidirezionale tra i differenti modelli/elaborati: in altri termini le modifiche che vengono apportate alle informazioni contenute in un modello, collegato o derivante da un altro modello, devono generare in quest’ultimo un contestuale aggiornamento.

O perlomeno devono generarsi azioni di protezione che rendano minimo il rischio della coesistenza di informazioni differenti e/o contrastanti relative ad identici attributi informativi.
Per rispondere a questa esigenza fino ad oggi sono stati utilizzati sistemi di codifica che associano codici, definiti in ambito nazionale ed internazionale, agli oggetti parametrici presenti nei software BIM.

In questo modo la interdisciplinarietà dei vari sistemi di codifica permette di identificare correttamente gli oggetti e le relative proprietà veicolate attraverso di essi nei vari software di BIM authoring o BIM tools.

Ma le tecniche di programmazione più moderne e performanti disponibili oggi sconsigliano l’adozione di tale metodologia per vari motivi, primo tra tutti perché questa metodologia risponde ad un approccio datato.

Solo per esemplificare questa affermazione, è come se Google, nel realizzare il suo famoso motore di ricerca, avesse dovuto precedentemente classificare e codificare tutto ciò che noi oggi normalmente ricerchiamo: irragionevole ed impossibile.

I Prezzari BIM

Il problema di individuare in maniera univoca una determinata entità reale della costruzione (come ad esempio un pilastro, una parete, un infisso, ecc.) nei distinti modelli virtuali per consentire la corretta trasmissione delle informazioni tra questi modelli emerge anche nella stima dei costi ottenuta come elaborato generato da modelli BIM.

Infatti, oltre a quanto accennato precedentemente, anche la stessa modalità di costruzione dei prezzari oggi disponibili non risponde alle esigenze di un processo BIM.

E questo principalmente per due motivi:
• le voci di elenco prezzi presenti nei prezzari sono state create in larga misura in relazione a materiali e/o lavorazioni e non alle entità reali rappresentate dagli oggetti utilizzati nel software di BIM authoring;
• linguaggi, terminologie, criteri e tecniche costruttive sono notevolmente disomogenei e i prezzari ne sono puntuale riscontro.

È chiaro che tutto ciò rappresenta un oggettivo impedimento all’applicazione operativa della metodologia BIM.

Ed è difficile immaginare un rapido cambiamento dell’attuale modo di procedere (basato su lavorazioni e materiali) senza un adeguato periodo di transizione, perché questo modus operandi è radicato, essendosi formato nel corso di numerosi decenni.

Se però consideriamo che il nuovo Codice degli Appalti (art.23 c.16) obbliga le Regioni a provvedere ogni anno all’aggiornamento dei prezzari regionali, ecco che si schiude una interessante opportunità: quella di individuare ed introdurre nei prezzari modifiche che consentano una semplice e rapida applicazione della metodologia BIM, senza stravolgere le abituali modalità di redazione dei computi. Tutto questo in attesa di una progressiva introduzione di prezzari specificamente realizzati secondo le esigenze della modellazione virtuale.

Tale interessante opportunità è stata immediatamente colta dal Comune di Milano che, come detto, ha pubblicato per l’anno 2018 il proprio Listino Prezzi con una serie di voci pilota dotati di #TagBIM (“per favorire l’integrazione del Listino Prezzi con i software più utilizzati per la progettazione e modellazione digitale (BIM), a titolo sperimentale in questa edizione del Listino Prezzi viene introdotta, per un numero limitato di voci, una metodologia di codifica proposta anche in sede di elaborazione della norma UNI 11337”).

Gli #TagBIM per il BIM 5D

Senza modificare gli attuali criteri di redazione dei prezzari (descrizioni, strutturazioni, modalità di redazione e/o aggiornamento, ecc.), è necessario individuare per ciascuna voce di elenco prezzi una o più caratteristiche in grado di identificarla dal punto di vista prestazionale (ad es. resistenza meccanica, conduttanza termica, classe di resistenza al fuoco,ecc.).

Ciascuna di queste caratteristiche, costituita dal suo nome identificativo, unità di misura ed altre informazioni, è un attributo reso disponibile come tag.

Un #tag (hashTag) è un particolare tipo di etichetta, oggi conosciuto, diffuso e supportato da numerosissimi servizi web (social network, motori di ricerca, ecc.), che può essere utilizzato come aggregatore di informazioni, riconosciute ed utilizzate come chiavi di ricerca su un predefinito target di dati.

L’elenco degli attributi (#Tag) così individuati in ciascuna voce di elenco prezzi può essere riportato in un’unica stringa di testo, definita #TagBIM.

L’ #TagBIM:
• è un formato aperto, può essere scritto con un qualsiasi editor di testi, può essere letto e facilmente interpretato sia dal computer che dall’uomo e può essere memorizzato in un qualsiasi DB (anche non SQL) e gestita facilmente da qualsiasi software;
• è estremamente flessibile e scalabile (non necessita di strutture predefinite e rigide);
• offre modalità di ricerca e indicizzazione al passo con i tempi (vedi Google, Facebook, ecc.);
• è facilmente integrabile in qualsiasi prezzario senza la necessità di ‘rivoluzioni’ degli attuali usi e consuetudini, e nello stesso tempo è un potente strumento di ‘evoluzione’ dei dati verso il mondo BIM.

In questo modo, grazie all’uso degli #TagBIM, il vero problema di un computista, che è quello di individuare le voci opportune e che meglio facciano fede alle intenzioni del progettista, viene superato, in quanto l’informazione si trasmette senza alcuna possibile distorsione, lungo tutto il workflow e le possibilità di errore si riducono notevolmente.

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