Bonus condizionatori 2025: tutte le possibilità
Il Bonus condizionatori 2025 è a tre vie: è infatti possibile beneficiare di una detrazione fiscale per l'installazione o la sostituzione di impianti di climatizzazione usufruendo, a scelta, del Bonus Ristrutturazioni, dell'Ecobonus o del Bonus Mobili. Nei primi due casi, si arriva al 50% se l'installazione avviene in un'abitazione principale. L'importante è che il pagamento sia effettuato tramite bonifico parlante.
L'estate è ormai entrata prepotentemente e le temperature si alzano sempre di più: tempo di installare o cambiare i condizionatori/climatizzatori, insomma, con la possibilità di beneficiare degli sconti fiscali che l'ordinamento italiano prevede per questo tipo di interventi.
Ci sono diverse alternative possibili per prendere il Bonus condizionatori 2025: Bonus Ristrutturazioni, Ecobonus o anche Bonus Mobili.
Tutte e tre le detrazioni fiscali sono state confermate dalla Legge di Bilancio 2025, che però, come ben sappiamo, ha rimodulato al ribasso le percentuali di detrazione, consentendo il 50% per il Bonus Mobili e per gli interventi da Ristrutturazioni o Ecobonus - in questo caso l'installazione o la sotituzione dei condizionatori - effettuati nelle prime case.
Bonus Ristrutturazioni 50 o 36%
La prima chance è il Bonus Ristrutturazioni per l'installazione di condizionatori/climatizzatori (impianti di climatizzazione).
Il tetto massimo di spesa è 96.000 euro per unità immobiliare, con detrazione al 50% (bonus spalmabile in 10 rate annuali) per interventi sulla prima casa e del 36% per le altre abitazioni (si scende rispettivamente al 36 e 30% nel 2026 e 2027).
Quindi: si può fruire del Bonus Ristrutturazioni al 50% fino al 31 dicembre 2025 per la sostituzione di condizionatori nuovi o a pompa di calore, che cosentano di ottenere un risparmio energetico, associati a lavori di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria dell'edificio.
Nello specifico, l'agevolazione è concessa per:
- sostituzione con altri condizionatori anche di diverso tipo e riparazione o installazione di singoli elementi;
- installazione di macchinari esterni.
Ecobonus 50 o 36%
L'Ecobonus consente di beneficiare del 50% di agevolazione IRPEF per la sostituzione di condizionatori: per tali interventi il tetto di spesa fa riferimento ad un massimo di detrazione, cioè varia per tipologia.
Per lavori di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale si intende la sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione ad aria o ad acqua.
Per fruire dell’agevolazione è necessario, quindi, sostituire l’impianto preesistente e installare quello nuovo. Inoltre, gli impianti nuovi devono avere un coefficiente di prestazione e un indice di efficienza energetica o uguale ai pertinenti valori minimi, indicati nell'Allegato F del decreto 6 agosto 2020.
Anche in questo caso, come per il Bonus Ristrutturazioni, la detrazione di base è del 36%, elevata al 50 per cento nel caso in cui le spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull'unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
Si scende invece rispettivamente al 30 e al 36% negli anni 2026 e 2027.
Bonus Mobili
L'installazione dei condizionatori può rientrare, infine, tra le spese inerenti il Bonus Mobili al 50%: la condizione per beneficiare di questa agevolazione è l'effettuazione contestuale di un intervento di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria sull'edificio.
Il Bonus è al 50% con un tetto massimo di 5.000 euro.
Si evidenzia inoltre che:
- la spesa deve essere sostenuta all'interno di una ristrutturazione straordinaria;
- i lavori di ristrutturazione devono essere iniziati prima dell'acquisto dei condizionatori.
Bonifico parlante obbligatorio
Per beneficiare del Bonus condizionatori, sia esso Ristrutturazioni, Ecobonus o Bonus Mobili (sempre in alternativa), sarà necessario eseguire un pagamento tracciabile (bonifico parlante, bancario o postale) specificando la legge di riferimento della detrazione e conservando le fatture e l'eventuale documentazione amministrativa inerente l'intervento (titoli abilitativi, autorizzazioni) da esibire in caso di controlli del Fisco.
Nello specifico, dal bonifico deve risultare:
- la causale del versamento;
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori);
- il numero e la data della fattura a cui il bonifico si riferisce.

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