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Calcestruzzo: non arrivano richieste di prodotti speciali, è necessario un aggiornamento dei professionisti

Proseguono le interviste di Ingenio ai produttori di Calcestruzzo. In questo caso abbiamo intervistato la Garigliano srl dei F.lli ROSATO, attiva da 40 anni nell’area del Sud Pontino, con ramificazioni nelle province di Frosinone e di Caserta.

Ecco l'intervista.

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Calcestruzzo e Lockdown: come va il mercato ?

Stefania Alessandrini:

Salve, come ha reagito il mercato dell’edilizia al periodo di lockdown ? È stato possibile recuperare i volumi persi ? Si è trattato in genere del completamento di opere già iniziate o programmate prima dello stop o di nuove opere ?

Antonella Rosato:

Il mercato nel periodo successivo al lockdown nella nostra area di riferimento ha avuto una forte ripresa, non tale però da far recuperare i volumi dell’anno precedente. Abbiamo subito nel 2020 una perdita del 10% rispetto al 2019. Alla riapertura dell’attività i lavori hanno riguardato sia il completamento di opere già iniziate come lo smantellamento e la riconversione della centrale elettronucleare del Garigliano che opere “nuove” come la ristrutturazione della centrale idroelettrica del Garigliano, costruzioni di fabbricati industriali e alcune villette residenziali.

 

Stefania Alessandrini:

Oggi si parla spesso di qualità del calcestruzzo, ma quasi mai si specifica cosa si intenda con questo termine “di qualità”. Per voi, in termini concreti, cosa significa poter essere definiti come fornitore di qualità ? Ed è solo un problema di prodotto ?

Antonella Rosato:

No, per noi  la definizione di fornitori di qualità va ben al di là (della qualità) del prodotto, abbraccia tutto il nostro sistema di saper fare impresa. Abbiamo un prodotto qualitativamente elevato grazie all’utilizzo delle migliori materie prime, ad un ciclo produttivo moderno e automatizzato, ad un personale altamente qualificato, ad un cospicuo parco macchine e attrezzature in dotazione. Non bisogna dimenticare che la tradizione di un’impresa affiancata  a continui investimenti nella ricerca e nella qualificazione del personale rende possibile l’offerta di molte varietà di miscele. Sfruttando il know how acquisito in quarant’anni di attività siamo in grado di soddisfare le esigenze dei clienti con prodotti sempre innovativi ed un  servizio efficientissimo.

 

L'Innovazione è richiesta ?

Stefania Alessandrini:

L’innovazione corre anche nell’ambito del calcestruzzo. Oggi è possibile realizzare calcestruzzi autoriparanti, autocompattanti, drenanti, fibrorinforzati … insomma è possibile avere un catalogo di prodotti davvero specifici. In che modo vi aggiornate su queste tematiche tecniche ? Chi vi da un supporto dall’esterno per poter crescere giorno per giorno con le esigenze del mercato ?

Antonella Rosato:

All’interno dell’azienda abbiamo un tecnologo che vanta esperienza pluriennale e che segue corsi formativi continui. Dall’esterno abbiamo dei fornitori che prestano la propria assistenza tecnica organizzando periodicamente presso il nostro sito dei corsi formativi tecnici. Inoltre partecipando alle diverse fiere del settore come il SAIE, il GIC, il BAUMA in Germania .... 

 

Stefania Alessandrini:

Oltre alla resistenza meccanica e alla classe di consistenza, quale la prestazione speciale oggi è più richiesta ?

Antonella Rosato:

Da noi  ultimamente è molto richiesta anche la classe di esposizione.

 

Certificazione FPC: utile ?

Stefania Alessandrini:

Ogni impianto per poter vendere il proprio calcestruzzo deve avere un certificato FPC rilasciato da un organismo riconosciuto dal Consiglio Superiore dei LLPP. Questa certificazione è davvero utile per fare selezione tra i fornitori e qualificare il mercato ? In che modo dovrebbe essere migliorata a tuo parere ?

Antonella Rosato:

Purtroppo avere la Certificazione FPC non sempre ci ha consentito di prevalere su alcuni fornitori concorrenziali sprovvisti di essa ... A mio avviso questo accade perche’  non ci sono i dovuti controlli sull’applicazione delle norme in vigore da parte di tutti i soggetti coinvolti: in primis da parte dei direttori lavori, poi dai committenti pubblici e dalle forze dell’ordine. Sarebbe opportuno istituire dei controlli obbligatori sull’operato dei direttori lavori sia di quelli  delle opere pubbliche che di quelli delle opere private.

 

Ci sono richieste di caclestruzzi speciali ?

Stefania Alessandrini:

Il tema dell’economia circolare è sempre più importante, anche nel nostro settore. Vi arrivano richieste di calcestruzzi in cui sia sostituito del materiale inerte naturale con del riciclato ? Se sì arrivano per che tipo di forniture ?

Antonella Rosato:

Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna richiesta per questa tipologia di prodotti. Ciò nonostante auspico vista la grande sostenibilità del calcestruzzo  e l’importanza sempre maggiore dell’economia circolare che il materiale inerte riciclato venga utilizzato nel modo più idoneo e corretto. 

 

Dare valore al calcestruzzo, come ?

Stefania Alessandrini:

La marginalità del settore continua ad essere il grande problema del calcestruzzo. I volumi sono radicalmente calati rispetto a 10 anni fa, non in equalizzerebbero modo gli impianti operativi, e se non ci sono margini mancano le risorse per investimenti in miglioramenti e innovazione.  C’è chi suggerisce di rendere più “veri” ed efficaci i controlli di accettazione, per spingere il settore a una maggiore selezione. Sarebbe utile ? È sufficiente ? Quale tipo di azione andrebbe condotta per poter dare maggiore valore al calcestruzzo ?

Antonella Rosato:

Certo i controlli in accettazione sono importantissimi e andrebbero eseguiti in modo più efficace e frequente, ma per ridare vitalità al nostro settore serve a mio parere un’azione più completa e mirata.

Negli ultimi anni il calcestruzzo ha avuto un’innovazione tecnologica straordinaria, si pensi ai calcestruzzi autocompattanti, autolivellanti, ultraresistenti, ad elevata durabilità e a quelli fotocatalitici in grado di assorbire e decomporre sostanze inquinanti. Diffondere questa innovazione tecnologica del calcestruzzo  a tutti gli operatori del settore (ad es. con l’obbligatorietà per il tecnologo di dotarsi di certificazione e per i “progettisti” di  aggiornarsi ) e attuare una politica economica concentrata sulla manutenzione e l’ ammodernamento delle infrastrutture focalizzandosi nel costruirle sulla “qualita’” dei materiali utilizzati, potrebbero riportare il nostro settore ad essere ancora una volta il volano della ripresa economica. 

 

Favorelovi all'uso del mescolatore ?

Stefania Alessandrini:

Saresti favorevole a una norma che rende obbligatorio l’uso del mescolatore ? Perchè ?

Antonella Rosato:

Sono favorevole all’uso del mescolatore perchè senz’altro rende la miscela più omogenea ottimizzandone le caratteristiche fisiche, cosa ugualmente possibile dove l’impianto sia  automatizzato e sottoposto a controlli come da Norma e con la frequenza prevista.