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Cassazione: l’onere della prova in tema di infortuni sul lavoro

Corte di Cassazione civile, sezione lavoro, sentenza n. 1918 del 3 Febbraio 2015: grava sul datore di lavoro l’onere di fornire adeguata protezione volta ad “assicurare l’integrità fisica e psichica dell’altro” (cioè, del lavoratore, controparte contrattuale)

Corte di Cassazione civile, sezione lavoro, sentenza n. 1918 del 3 Febbraio 2015: grava sul datore di lavoro l’onere di fornire adeguata protezione volta ad “assicurare l’integrità fisica e psichica dell’altro” (cioè, del lavoratore, controparte contrattuale).

È stato accolto in Cassazione il ricorso presentato dall’Inail dopo che la Corte d’Appello de L’Aquila aveva negato il risarcimento per infortunio subito da un dipendente. Infatti la Corte di Appello aveva giudicato sufficiente che l’azienda dimostrasse di aver adottato una serie di comportamenti doverosi in tema di sicurezza dei suoi lavoratori. Secondo la Cassazione invece, il giudice del merito avrebbe operato inadeguata interpretazione delle norme di legge, di fatto capovolgendo il significato intrinseco del concetto di onere della prova in ambito di infortuni sul lavoro ovvero che deve essere il datore di lavoro a dover dimostrare di aver fatto di tutto per evitare l’infortunio. Nel caso specifico, il datore di lavoro non aveva adottato le misure idonee a prevenire l’infortunio, come una adeguata informazione e istruzione antinfortunistica. L’impresa è stata quindi obbligata a risarcire il dipendente infortunato.

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