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Cavillature e fessurazioni su facciate con cappotto: quali sono le cause?

L’efficacia e durata di un intervento con Sistema a Cappotto è garantita dalla scelta di un Sistema fornito come kit da un unico produttore, dotato di certificato ETA e marcatura CE; dalla progettazione dettagliata da parte di un progettista esperto e dalla posa in opera a cura di applicatori con competenze certificate secondo la norma UNI 11716. Scelte erronee in uno o più di questi ambiti possono causare cavillature e fessurazioni in facciata.

Principali errori nella posa di un Sistema a Cappotto

È importante premettere che le facciate con Sistema a Cappotto non richiedono interventi manutentivi particolari rispetto a facciate prive di isolamento, anzi la manutenzione si riduce spesso a un semplice intervento di pulizia e pitturazione protettiva con cadenza ultraventennale: ciò a patto che l’intervento sia stato realizzato con kit forniti da un unico produttore, dotati di certificato ETA e marcatura CE, e che venga progettato e posato a regola d’arte.

Con l’avvento del Superbonus si sono affacciate sul mercato figure professionali e imprese prive delle necessarie competenze ed esperienze, che potrebbero avere commesso uno o più errori di progettazione e posa che possono condurre a difetti estetici e, nei casi più gravi, di stabilità della facciata.
Per quanto riguarda la posa, l’intervento con Sistema a Cappotto può risultare inefficace o non duraturo a causa dei seguenti principali errori:

  1. Sostituzione di uno dei componenti del Sistema a Cappotto che è progettato e certificato dal produttore come “kit”, un insieme di materiali abbinati tra loro, che congiuntamente, sono in grado di garantire i migliori risultati. Scegliere materiali di diversa origine e assemblarli in cantiere non dà alcuna garanzia di efficacia e fa venire meno la possibilità di rivolgersi al produttore in caso di problematiche, in quanto questi non può rispondere (ai sensi della legge, DLgs 106 / 2017 ….) in caso di impiego di materiali estranei al Sistema;
  2. Stoccaggio inadeguato in cantiere: in cantiere materiali e componenti del possono perdere le proprie caratteristiche a causa di fenomeni naturali come l’umidità, l’irraggiamento solare e urti accidentali. Qualora materiali danneggiati venissero comunque utilizzati, i difetti estetici della facciata diverrebbero immediatamente evidenti ad opera completata. I difetti in termini di prestazioni sarebbero invece riscontrabili nel tempo;
  3. Posa in condizioni climatiche inadeguate: il Sistema con i suoi materiali e componenti non può essere posato sotto i 5° C e sopra i 30° C. Non è possibile introdurre a propria discrezione sostanze aggiuntive per poter lavorare in condizioni inadatte, a meno che il Sistema certificato non lo preveda. La posa in condizioni non idonee può comportare problemi di tipo estetico ma anche seri problemi di tenuta tra il supporto e il pannello e tra gli strati, con conseguenze sulla stabilità e durabilità;
  4. Applicazione del Sistema a Cappotto su supporto inadeguato. L’applicazione su superfici non portanti o l’utilizzo di collanti non idonei può generare danni estetici e di tenuta del Sistema. Il sistema ETICS “sta su” se è incollato e/o tassellato, dura nel tempo solo se è correttamente incollato al supporto, in modo da potere trasferire le tensioni termiche allo stesso;
  5. Incollaggio del pannello isolante per punti anziché a cordolo perimetrale e punti centrali o a tutta superficie. L’incollaggio per punti (ossia l’applicazione di punti isolati di colla dietro al pannello isolante) viene ancora troppo spesso effettuato nella convinzione che sia più veloce e che consenta di risparmiare materiale, è invece inadeguato e assolutamente vietato: la conseguenza è spesso il cosiddetto “effetto materasso”, la patologia peggiore per ogni sistema ETICS.
  6. Inserire materiale inadatto nei giunti tra i pannelli: non dovrebbero essere presenti fughe visibili tra i pannelli. Eventuali fughe di ridotte dimensioni devono essere riempite con schiuma idonea, per uno spessore massimo di 5 mm, o con materiale isolante dello stesso tipo dei pannelli. Errore comune è di riempire le fughe con malta collante o di non riempirle affatto, lasciando una lama d’aria. Questi sono entrambi errori gravissimi poiché si introduce nel Sistema di Isolamento Termico una disomogeneità di materiale che causa problemi estetici e di efficacia dell’isolamento termico;
  7. Non effettuare carteggiatura e livellamento dei pannelli, creando “scalini” sul rivestimento visibili sulla facciata;
  8. Commettere errori nella fase di tassellatura pregiudicando sia la tenuta del Sistema che la sua resa estetica a livello di finitura: i tasselli sono parte integrante del “kit” certificato e devono essere posizionati secondo uno schema preciso, in funzione della tipologia dei pannelli e delle modalità di incollaggio;
  9. Appoggiare all’isolante e non annegare nel rasante la rete di armatura: l’intonaco di base risulterà meno stabile e causerà prima errori estetici e poi strutturali. Oltre al fatto che in questo modo la rete non “collabora” con l’intonaco di base, in pratica è come se non ci fosse;
  10. Non proteggere la rasatura durante i lavori, indebolendo così la rasatura stessa in punti o su tutta la superficie, con conseguenti danni estetici e funzionali alla facciata;
  11. Sbagliare la granulometria o lo spessore dell’intonaco di finitura del Sistema a Cappotto: per esigenze estetiche si opta spesso per intonaci di finitura di grana troppo fine, non facenti parte del Sistema di Isolamento Termico a Cappotto certificato. In altri casi, viene sbagliato lo spessore dello strato di intonaco applicato. Questi errori possono condurre alla fessurazione dello strato e causare danni al Sistema a Cappotto. Per esempio, se si sceglie una grana troppo fine rispetto a quella indicata nel sistema certificato, è possibile che si creino fenomeni di fessurazione poiché al ridursi dello spessore il rivestimento può perdere le caratteristiche di elasticità e resistenza. Le finiture dei Sistemi a Cappotto fanno parte integrante del sistema, devono avere caratteristiche specifiche – elasticità, elevata idrorepellenza ed effetto antimuffa – e non possono essere sostituite con materiali non certificati.

Tipologie di fessure su facciate con Sistema a Cappotto

A causa di una scelta errata dei materiali, di una cattiva progettazione e posa, la facciata può essere soggetta a fenomeni di fessurazione. Le fessure appartengono a tre macro-famiglie:

  1. Microcavillature: sono fessure dovute più frequentemente al ritiro essiccativo dei materiali. Si presentano già nei primi mesi di vita del Sistema a Cappotto e se di dimensione inferiore ai 0,2 mm e in piccole quantità non vengono considerate un difetto tecnico del Sistema stesso, in quanto non generano infiltrazioni e/o danni prestazionali. Non necessitano di una manutenzione urgente se non per fini estetici. È necessario comunque indagare le microfessurazioni al fine di assicurare che non vi siano problematiche di Sistema, ad esempio un errato incollaggio con conseguenti movimenti differenziali in corrispondenza dei giunti tra pannelli isolanti.
  2. Cavillature e crepe: sono fessure di dimensione superiore a 0,2 mm per le quali possono esistere rischi di infiltrazioni d’acqua e di danneggiamento del Sistema a Cappotto. Sono in gran parte causate da errori di posa e/o progettazione del Sistema. A volte si possono riscontrare quando il cappotto termico applicato è costituito da prodotti non coerenti ad un Sistema a Cappotto fornito come kit da un unico produttore per incompatibilità di uno o più componenti, ad esempio l’utilizzo di pannelli non idonei.
  3. Fessure strutturali: sono innescate da cedimenti o assestamenti dell’edificio o di parti di esso. In nessun modo il Sistema a Cappotto è in grado di gestirle e si rimanda l’intervento su di esse a tecnici strutturisti.

Cavillature, crepe e fessure su facciata con Sistema a Cappotto: come intervenire

L’intervento di ripristino è da valutare a seconda della tipologia del fenomeno fessurativo:

  • per le microcavillature è sufficiente applicare un ciclo di finitura, con prestazione adeguata all’utilizzo su Sistema a Cappotto e facente parte del kit, avente struttura di inerte o di film, tale da compensare le microfratture esistenti;
  • Per le cavillature e crepe, dopo una diagnosi sulla causa della formazione delle stesse e la verifica della stabilità di tutti gli strati del sistema, è opportuno valutare dei cicli di ripristino, tra cui, ad esempio, cicli di rasatura armata o cicli di rivestimento elastici. In tali casi sarà essenziale la verifica della corretta prestazione igrometrica.
  • Qualora il problema non fosse risolvibile con un semplice ripristino, occorre valutare operazioni di stripping (rimozione della rasatura armata) o di demolizione integrale o parziale del sistema. Questa ultima casistica è molto probabile quando il Sistema viene posato da applicatori non formati e privi di esperienza.

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