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Cementi e calcestruzzi a ridotta impronta di CO2: arriva eco.build, la nuova linea di prodotti di Italcementi

Italcementi presenta eco.build, la nuova linea di cementi a basso tenore di clinker con un elevato contenuto di riciclato e calcestruzzi progettati per ridurre le emissioni di CO2 che puntano a innovare il mercato dei materiali per le costruzioni.

 

Nasce eco.build, la nuova linea di prodotti 
di Italcementi per costruire città e infrastrutture sempre più sostenibili.

La gamma comprende cementi a basso tenore di clinker con un elevato contenuto di riciclato e calcestruzzi progettati per ridurre le emissioni di CO2 che puntano a innovare il mercato dei materiali per le costruzioni.

 

Verso la transizione ecologica: nuovi materiali per città e infrastrutture sostenibili

Cementi e calcestruzzi sostenibili e di qualità, studiati con l’obiettivo di ridurre la CO2 e dare vita a un’economia circolare.

Sono questi i prodotti della linea eco.build di Italcementi e Calcestruzzi presentati presso la sede di Assimpredil Ance di Milano alla presenza di rappresentanti delle imprese di costruzioni, clienti e progettisti. In collegamento via web anche gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Tecnologico Carlo Bazzi di Milano, dove si studiano le costruzioni, l’ambiente e il territorio.

Italcementi ha diviso in tre livelli misurabili il contributo alla riduzione della C02:

  1. contenuto di clinker (il semilavorato che una volta macinato diventa cemento);
  2. il contenuto di materie prime seconde provenienti da altri cicli produttivi;
  3. le performance ambientali di prodotto, mantenendo la qualità e la sicurezza di sempre e a costi competitivi.

Calcestruzzi ha studiato prodotti in coerenza con i Criteri Ambientali Minimi CAM richiesti nelle gare pubbliche, che prevendono il 5% di materiali riciclato, per arrivare a percentuali di sostituzione maggiori per progetti più ambiziosi in cui sono richiesti materiali in grado di soddisfare protocolli di certificazione nazionali e internazionali come LEED, ITACA o ENVISION sempre più richiesti nell’ambito di un’industria delle costruzioni sostenibile.

A questi si aggiungono i prodotti low carbon, studiati prima per ridurre le emissioni di CO2 e poi per arrivare a un calcestruzzo “net zero carbon”.

 

Roberto Callieri presenta eco.build: cementi e calcestruzzi a ridotta impronta di CO2

 

«Siamo a Milano, cuore dell’Italia che produce e innova, per lanciare la nuova linea di prodotti sostenibili di Italcementi e Calcestruzzi, studiati e messi a punto per offrire al mercato soluzioni nuove che siano in linea con la nostra ambizione di ridurre l’impronta ambientale dei nostri prodotti e, di conseguenza, delle opere che con essi vengono realizzate» ha detto Roberto Callieri Amministratore Delegato di Italcementi.

«Italcementi vuole guidare il cambiamento, come ha sempre fatto da 157 anni a questa parte - ha aggiunto l'AD - per questo motivo la nostra ricerca si è indirizzata in questi ultimi anni su quella che è la grande sfida di oggi per tutti noi: la sostenibilità. Nei nostri laboratori si fa ricerca e innovazione, con un gruppo dedicato che si pone obbiettivi concreti e offre supporto a imprese e progettisti. Soluzioni costruttive ad alta sostenibilità saranno il vantaggio competitivo del futuro e proteggeranno il mercato italiano dall’import».

 

Roberto Callieri, Ceo di Italcementi, presenta la nuova gamma eco.build

 

Nel dettaglio, come spiegato da Giovanni Bottinelli, Direttore Tecnologie e Qualità di Italcementi, per abbassare l'impatto delle emissioni di CO2 nei confronti dell'ambiente «è stato ridotto progressivamente il contenuto di clinker nei cementi addizionando materie prime di sostituzione come le loppe d'altoforno provenienti dal ciclo siderurgico o le ceneri volanti ossia i rifiuti delle centrali termoelettriche».

Un'operazione che ha consentito al Gruppo di mettere a punto materiali sostenibili e rispondenti alle normative del settore.

La gamma eco.build nasce da un percorso che parte dalla produzione di cemento dall’utilizzo di materiali di recupero in sostituzione delle materie prime naturali provenienti dalle attività estrattive (cave e miniere) come calcare, argilla e scisti.

Fra i materiali alternativi utilizzati ci sono i materiali non pericolosi provenienti da altri settori industriali per arrivare allo studio di calcestruzzi che nel loro mix design utilizzano materiali da costruzione e demolizione – tutti sottoposti a rigidi tracciamenti – in sostituzione degli aggregati naturali.

Entrambe le pratiche consentiranno di evitare l’escavazione di 15 milioni di tonnellate l’anno di materiali, con una importante riduzione nell’utilizzo di risorse naturali aiutando così a contenere il riscaldamento globale, mantenendo sempre elevati standard qualitativi e a costi competitivi. Quello che altri settori produttivi viene classificato come “rifiuto” diventa nel ciclo di produzione del cemento e del calcestruzzo una vera e propria risorsa attuando un percorso virtuoso di economia circolare. 

 

Calcestruzzi e cementi sostenibili: la gamma eco.build

 

Le azioni intraprese da Italcementi nel 2020 hanno consentito di ridurre le emissioni, rispetto al 2019, di circa 10Kg di CO2 per tonnellata di cemento, mentre l’obiettivo di HeidelbergCement, il gruppo internazionale di cui fanno parte Italcementi e Calcestruzzi, prevede per il 2025 una riduzione del 30% delle emissioni di CO2 nel ciclo di produzione del cemento e per il 2050 un approccio carbon neutral per il calcestruzzo destinato alla clientela.

«Occorreranno anche altri investimenti, per noi come per tutti gli altri operatori del settore cemento. Su questo piano è forte l’impegno di Federbeton, la filiera di settore, le cui aziende sono chiamate a investire ingenti somme: stime preliminari parlano di 4,2 miliardi di euro da qui al 2050. Chiaramente, è uno sforzo che la nostra industria non può sostenere da sola e occorrerà il supporto da parte delle istituzioni, sia sul fronte normativo sia su quello degli investimenti necessari a questa complessa ma irrinunciabile trasformazione» ha concluso Calleri.

Una proposta, quella di Italcementi, che guarda al futuro del settore delle costruzioni il cui asset strategico, come evidenziato da Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, deve essere proprio la sostenibilità.

«La sostenibilità è oggi un valore strategico per il settore delle costruzioni - ha commentato - per questo è fondamentale poter contare sulle innovazioni della catena di fornitura e sul valore ambientale che i prodotti, come il cemento, possono incorporare, perché ogni miglioramento tecnico volto alla riduzione della CO2 è un tassello importantissimo per il raggiungimento della sostenibilità del nostro settore».

 

Il controllo dei materiali per una sostenibilità di qualità e misurabile

Per Italcementi e Calcestruzzi, la sostenibilità parte dal controllo di qualità che viene fatto sui cementi e sui calcestruzzi e passa anche attraverso la certificazione.

Gli impianti di produzione del cemento e del calcestruzzo certificati CSC, lo standard internazionale del Concrete Sustainability Council, certificano il processo di approvvigionamento responsabile su tutta la filiera di produzione secondo i principi base della Sostenibilità e nel rispetto di cinque categorie di crediti: pre-requisiti, gestione, sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e sostenibilità economica. L'obiettivo è quello di validare l'intera filiera di processo: dal trasporto al riciclo delle materie prime. Il tutto nel segno della massima trasparenza per garantire sia prodotti performanti sia filiere sicure e responsabili. 

 

Prodotti certificati grazie all’EPD

Oltre 40 prodotti proposti alle imprese e ai progettisti sono dotati di EPD (Dichiarazione ambientale di prodotto) un documento che rendiconta i potenziali impatti ambientali associati alla realizzazione di un prodotto/servizio, lungo tutto il suo ciclo di vita, mediante l’applicazione della metodologia LCA (Life Cycle Assessment). Un certificato di garanzia della misura della sostenibilità dell’opera finale. 

 

Le soluzioni già disponibili per il mercato: i.idro DRAIN e i.power RIGENERA

Tra le soluzioni già oggi disponibili per costruire il modo sostenibile, due tra tutte testimoniano concretamente l’attenzione di Italcementi e Calcestruzzi.

  • i.idro DRAIN: un calcestruzzo progettato per garantire il rispetto del ciclo naturale dell’acqua e la capacità drenante anche in condizioni di precipitazioni estreme, garantendo al tempo stesso un aiuto nel mitigare l’isola di calore tramite una temperatura superficiale ridotta rispetto, ad esempio, all’asfalto di circa il 20% nelle giornate più calde. Solo a Milano, durante il 2021, sono stati posati più di 20.000 mq di questo materiale che anche grazie alla particolare porosità è in grado di assorbire CO2 molto più rapidamente di un normale calcestruzzo.
  • i.power RIGENERA: un prodotto concepito e sviluppato per la rigenerazione delle infrastrutture strutture esistenti. É in grado di ridurre drasticamente le necessità di demolizione dei ponti, con il conseguente blocco del traffico e di aumentare la resistenza e la durabilità delle infrastrutture anche nei confronti di eventi sismici.

Entrambi i prodotti saranno presenti a MadeExpo, la fiera dell’edilizia e delle costruzioni, in programma a Milano-Rho dal 22 al 25 novembre 2021.


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