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Certezza dei pagamenti: ecco la proposta di legge per i Professionisti Tecnici

La proposta di legge sulla certezza dei pagamenti per le professioni tecniche è stata elaborata dal Comitato delle Professioni Tecniche e sarà presentata in Parlamento fra qualche settimana

Una delle principali cause dello stato di sofferenza dei Professionisti è la mancanza di certezza dei pagamenti un tema su cui il Comitato Tecnico delle Professioni ha posto l’accento più volte anche attraverso consultazioni e dibatti on-line e che ora si è concretizzato in una e vera propria proposta di legge che prevede l’istituzione di un registro dei contratti di prestazione professionale e che fra qualche settimana verrà presentata in Parlamento. 

A rallegrarsi del traguardo Andrea Auletta, Segretario del Comitato delle Professioni Tecniche che nel sito web del Comitato delle Professioni Tecniche ha cosi commentato il risultato.
 
“È proprio vero che la partecipazione ai processi decisionali produce sempre ottimi risultati. Noi del Comitato Professioni Tecniche, siamo riusciti, in ciò che all’inizio di questa avventura ci sembrava un’utopia: mettere insieme idee e proposte di centinaia di professionisti per trarne un documento unico condiviso.
 
Si tratta di una Proposta di Legge per la “certezza dei pagamenti” nata attraverso un processo di consultazioni on-line durato oltre un anno.
È appropriato affermare che i principi della democrazia diretta ci hanno guidati resi consapevoli della realtà che con più menti pensanti in cooperazione fra loro producono idee, non solo di maggiore qualità, ma corrispondenti ad una coralità di esigenze, nel nostro caso quelle della comunità dei liberi professionisti tecnici.
Siamo abituati, purtroppo, a subire le decisioni calate dall’alto, frutto del pensiero di poche persone che si attribuiscono la capacità di poter pensare anche per gli altri. Non siamo, dunque, abituati a veder nascere norme e leggi direttamente da coloro che sono i destinatari delle stesse leggi e che, probabilmente, hanno una conoscenza più approfondita delle problematiche da risolvere.
 
LA PROPOSTA
Ecco, quindi, il nostro documento che titolato “istituzione di un registro dei contratti di prestazione professionale”, possiamo orgogliosamente dire che rappresenta un esperimento ben riuscito di “progettazione partecipata”.
La genesi, la spinta, che ci ha visti impegnati e uniti nella stesura della proposta, è stata la presenza accertata di un diffuso disagio che aleggia fra i professionisti. La consapevolezza della difficile situazione si è palesata nel corso dei lunghi dibattiti avuti con gli oltre 4000 contatti presenti sui social network ed agli oltre 300 iscritti certificati all’associazione “Comitato Professioni Tecniche”.
Questo stato di cose ci ha indotti a formulare una petizione raccogliendo oltre 1000 firme con cui i professionisti hanno mostrato la loro piena adesione all’idea di redigere un documento che proponesse norme per la certezza dei pagamenti.
La nostra visione, e ce ne rendiamo perfettamente conto, è alquanto strana, ma soprattutto, è in controtendenza in una comunità (quella dei professionisti) in cui l’individualismo appare come un “osso duro” difficile da spolpare. Ci siamo muniti di tanta pazienza, entusiasmo e apertura, considerando ogni singolo contributo come un prezioso dono messo a servizio di un obiettivo comune. Dunque, un primo passo fondamentale, è stato quello di invitare alla partecipazione, altri professionisti e associazioni di professionisti. In tanti casi abbiamo avuto accoglienza, in qualche caso, invece, ci siamo imbattuti sullo scoglio, appunto, dell’individualismo, proseguendo oltre.
Ma, a fronte di tanto lavoro svolto, oggi siamo felici di sapere che fra un paio di settimane, avremo la possibilità di illustrare in Parlamento il documento in questione. Siamo anche consapevoli che, la nostra “creatura” potrà subire modifiche, aggiustamenti, ma questo non ci fa disperare, anzi, ci aspettiamo che ciò avvenga, ce lo auspichiamo. L’idea che altre menti, politici, legislatori e uomini delle istituzioni, possano metterci “le mani sopra”, oltre ad essere motivo di arricchimento, confermerebbe la validità della nostra proposta e la loro attenzione alle nostre esigenze, la cui soluzione è sintetizzata proprio nel documento.
In altri termini, malgrado il tempo e le energie profuse per realizzarlo, il documento redatto è per noi una specie di canovaccio necessariamente da approfondire, un motivo per aggregare ulteriormente altre intelligenze, questa volta intercettate ad un piano diverso: quello della politica e delle istituzioni.”
 

 

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