Come assicurare la salubrità degli ambienti interni: contesto normativo e legislativo, strategie e novità
La qualità dell'aria e la salubrità degli ambienti interni rappresentano oggi una priorità crescente per la salute pubblica, particolarmente negli edifici scolastici dove bambini e ragazzi trascorrono gran parte della loro giornata. Nel contempo anche gli edifici per uffici e quelli residenziali sono destinazioni d’uso che hanno un forte impatto sulla salute degli occupanti a causa dell’elevato numero di ore che trascorriamo all’interno.

L’attuale contesto normativo e legislativo
Gli ambienti indoor possono presentare concentrazioni di inquinanti superiori a quelli esterni, con -conseguenze significative sul benessere e sulla salute, ma anche sul rendimento scolastico e sulla produttività. Nel contesto normativo italiano ed europeo, la regolamentazione della qualità dell'aria indoor è ancora in fase di evoluzione.
A livello nazionale, manca una normativa organica specifica, anche se esistono riferimenti in diverse disposizioni: il D.Lgs. 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (che include diversi ambienti tra i quali gli uffici e le scuole), il Decreto CAM Edilizia - 2022 (tratta il tema della qualità dell’aria e l’obbligo della ventilazione meccanica controllata – VMC - negli edifici pubblici) e le indicazioni tecniche relative all'efficienza energetica degli edifici che impattano anche sulla ventilazione.
La qualità dell’aria esterna è oggetto della Direttiva UE 2024/2881 (DIRETTIVA (UE) 2024/2881 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2024 relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa), che ha introdotto ulteriori parametri di controllo, includendo limiti giornalieri per PM2.5 e NO₂, andando a modificare i limiti già in vigore, riducendoli.
Questi nuovi standard riflettono le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sui rischi dell'esposizione anche a bassi livelli di inquinamento. Un ponte di collegamento tra la qualità dell’aria interna e quella esterna viene offerto dalla norma tecnica UNI EN 16798-1, dove viene trovata una correlazione tra l’outdoor (fuori dalla porta, ovvero ambiente esterno) e l’indoor (ovvero all’interno degli ambienti).
Completano l’attuale contesto le norme tecniche e alcuni documenti di riferimento, di recente pubblicazione. Si segnalano in particolare:
- UNI/PdR 122:2022 (monitoraggi IAQ nelle scuole)
- UNI 11976:2025 (monitoraggi IAQ)
- Rapporto ISTISAN 25/15 (qualità dell’aria negli uffici).
La Prassi di Riferimento UNI/PdR 122:2022 dal titolo “Monitoraggio della qualità dell'aria negli edifici scolastici - Strumenti, strategie di campionamento e interpretazione delle misure” fornisce per ciascun parametro una descrizione, i dettagli per le misurazioni e un esempio di rappresentazione e di lettura dei dati. Sebbene la UNI/PdR 122:2022 sia relativa agli edifici scolastici, i suoi contenuti possono essere estesi anche ad altre destinazioni d’uso quali edifici residenziali e uffici. È importante evidenziare che i valori riportati nei grafici della Prassi di Riferimento hanno funzione puramente esemplificativa e non devono essere considerati come riferimento di limiti oppure valori guida da seguire.
Nel 2025 è stata pubblicata la norma UNI 11976:2025, che stabilisce criteri tecnici per la valutazione e il monitoraggio della qualità dell'aria interna negli edifici. La norma, rivolta agli immobili civili (residenziali, terziari e scolastici), stabilisce ai fini dell'ottenimento di condizioni di qualità dell'aria che garantiscano la salute degli occupanti, modalità standardizzate per garantire la ripetibilità e riproducibilità del processo di registrazione delle informazioni per le valutazioni e i monitoraggi. Fornisce inoltre una check list per la raccolta delle informazioni necessarie alla valutazione dell'aria negli ambienti interni.
Rapporto ISTISAN 25/15 - Qualità dell’aria indoor negli uffici: strategie di monitoraggio degli inquinanti chimici e biologici. Obiettivo del documento è fornire delle corrette strategie di monitoraggio dell’aria indoor negli uffici sia per un’adeguata attività di misura, acquisizione, verifica e valutazione degli inquinanti chimici e biologici, sia per supportare adeguatamente specifici protocolli di prevenzione individuale e collettiva, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute del personale, e per ribadire il ruolo centrale di responsabilità nella promozione e tutela della salute nei luoghi di lavoro.
Vengono di seguito approfonditi le tre destinazioni d’uso prioritarie, ovvero le scuole, gli uffici e gli edifici residenziali, al fine di definire l’attuale contesto e delineare le prospettive future.
Gli edifici scolastici
Garantire ambienti scolastici salubri richiede un approccio multidisciplinare che integri progettazione architettonica, sistemi di ventilazione adeguati, monitoraggio della qualità dell'aria, manutenzione regolare e, non ultimo, un quadro normativo chiaro e vincolante che stabilisca standard minimi di qualità e procedure di controllo.
Dopo più di tre anni dalla pubblicazione del DPCM 26 luglio 2022 per la qualità dell’aria negli edifici scolastici si propone un bilancio sulla sua applicazione e sulle critiche che da subito sono state evidenziate dalle Regioni e dalle Agenzia Provinciali e Regionali per l’Ambiente.
Il DPCM 26 luglio 2022 stabilisce le linee guida sulle specifiche tecniche per l'adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione negli ambienti scolastici, definendo anche gli standard minimi di qualità dell'aria. Il decreto sottolinea che la qualità dell'aria indoor è un requisito essenziale per la salute della popolazione scolastica e per il suo sviluppo conoscitivo. Prima di ricorrere a dispositivi tecnologici, è necessario implementare misure basilari come l'assenza di arredi inquinanti e la corretta igiene delle superfici, verificando che la semplice ventilazione naturale attraverso l'apertura delle finestre non sia sufficiente a migliorare la qualità dell'aria. Il documento stabilisce che la qualità dell'aria deve essere valutata attraverso il monitoraggio di parametri specifici quali CO₂, formaldeide, benzene, PM10, PM2.5, temperatura e umidità relativa.
Pochi mesi dopo la pubblicazione del decreto, ad inizio settembre 2022 è stata pubblicata una forte presa di posizione da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. I dettagli sulle criticità di applicazione sono descritti nel documento scaricabile al seguente link
Si riporta di seguito un estratto del documento: “Si ritiene che le Regioni e le Province Autonome non siano allo stato attuale nelle condizioni per assicurare il pieno rispetto di quanto previsto dal DPCM che, in assenza di specifiche risorse, risulta di fatto inapplicabile e insostenibile da parte dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali, nonché dalle Agenzie Regionali per la Prevenzione e protezione Ambientale, con cui sono state avviate più interlocuzioni”.
Nonostante la presa di posizione da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ad oggi il decreto è in vigore senza modificazioni. Purtroppo risulta scarsamente applicato soprattutto nelle parti relative ai monitoraggi della qualità dell’aria che richiederebbero fondi aggiuntivi, personale e compertenze per poterli attuare su tutto il territorio.
Negli edifici scolastici pubblici, dal 2017 e con aggiornamento nel 2022 è obbligatorio applicare i CAM Edilizia (DM 23 giugno 2022 n. 256) per gli edifici nuovi e le ristrutturazioni/riqualificazioni energetiche. Dal 2022 i CAM Edilizia prescrivono la VMC obbligatoria definendo specifiche metodologie per il calcolo delle portate di ventilazione.
Nonostante le difficoltà di applicazione del DPCM 26 luglio 2022 sono molte le attività messe in atto per il contesto scolastico. Tra queste si segnala l’attivazione di due progetti di ricerca finanziati dal Ministero della Salute sulla qualità dell’aria nelle scuole (e, per il progetto necsssARIA anche in altre destinazioni d’uso) avviati a gennaio 2023.
I due progetti hanno obiettivi paralleli e in molti aspetti si integrano. Sono lo strumento di analisi e di ricerca che il Ministero della Salute ha messo in atto mediante fondi del PNC – Piano Nazionale di Completamento.
Il progetto necessARIA valorizza l’esperienza della Regione Marche sul tema delle VMC ovvero di sistemi impiantistici specificatamente progettati per garantire una buona qualità dell’aria indoor. Il Progetto MISSION analizza altre tecnologie.
LEGGI ANCHE: La ventilazione integrata nelle finestre: tipologie, vantaggi e criticità
Gli edifici per uffici
Anche un ufficio (sia pubblico che provato) può presentare un'elevata concentrazione di sostanze inquinanti, con un forte impatto sulla salute. Il tema assume particolare rilevanza considerando che i lavoratori trascorrono mediamente 8 ore al giorno in spazi chiusi, dove l'esposizione prolungata a inquinanti può generare conseguenze significative sul benessere e sulla produttività.
Il datore di lavoro è chiamato a effettuare regolarmente la valutazione dei rischi cui sono sottoposti i suoi dipendenti predisponendo le azioni necessarie per ridurre tali rischi anche relativi alla qualità dell'aria indoor (IAQ): indicatori, fattori di inquinamento e metodologie costruttive. Come già anticipato nel presente articolo l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato nel 2025 un rapporto sulle strategie di monitoraggio degli inquinanti chimici e biologici negli uffici, pensato come supporto operativo per datori di lavoro, RSPP, tecnici della prevenzione e operatori del settore.
Gli edifici pubblici, che ospitano dipendenti della pubblica amministrazione e cittadini, hanno una responsabilità ancora maggiore nel garantire ambienti salubri. Uffici comunali, sedi amministrative, tribunali e altri spazi pubblici devono essere esempi virtuosi di applicazione delle normative sulla qualità dell'aria.
La recente attenzione (dal 2022) alla ventilazione meccanica obbligatoria per gli edifici pubblici rappresenta un passo importante verso la tutela della salute collettiva, particolarmente rilevante dopo l'esperienza della pandemia che ha evidenziato l'importanza del ricambio d'aria nella prevenzione della trasmissione di agenti patogeni. La qualità dell'aria negli edifici per uffici, pubblici e privati, non è più un aspetto secondario ma una priorità per la salute dei lavoratori. Investire in sistemi di ventilazione adeguati, monitoraggio continuo e manutenzione preventiva significa non solo rispettare gli obblighi normativi, ma creare ambienti di lavoro che favoriscano il benessere, riducano l'assenteismo e migliorino la produttività.
..Continua la lettura nel PDF.
Nel pdf si continua parlando di:
- Gli edifici residenziali
- Trend e prospettive future
CAM
CAM: requisiti ambientali obbligatori per progettazione e appalti. Materiali sostenibili, salubrità, energia e gestione cantiere. Articoli tecnici per applicare correttamente i criteri nei lavori pubblici.
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Impianti di condizionamento aria: guida tecnica su tipologie, prestazioni, tecnologie e normative. Su INGENIO articoli e approfondimenti per una progettazione efficiente e sostenibile.
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L'efficienza energetica in edilizia e impiantistica è fondamentale per la progettazione sostenibile, puntando alla riduzione dei consumi e all'ottimizzazione delle risorse. Normative, certificazioni, isolamento termico, domotica e dettagli costruttivi giocano un ruolo chiave nel migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.
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La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) è essenziale per comfort, salubrità ed efficienza energetica. Scopri tipologie, tecniche e normativa nella sezione INGENIO dedicata.
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