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Conto energia termico: firmato il decreto

I tre Ministeri competenti hanno firmato l'8 novembre il testo del decreto sul Conto Energia Termico, che ora deve passare per la Conferenza Unificata Stato-Regioni. A darne la notizia è una nota stampa congiunta pubblicata dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che, di concerto con il capo delle Politiche agricole Mario Catania, hanno varato la bozza del provvedimento. Al centro del decreto, un unico obiettivo: concorrere raggiungimento e il superamento degli obiettivi ambientali fissati per l’Italia al 2020 dando un nuovo impulso sia all’efficientamento energetico in edilizia che ai progetti di produzione termica a partire da biomassa, fonte solare e geotermica.

I tre Ministeri competenti hanno firmato l'8 novembre il testo del decreto sul Conto Energia Termico, che ora deve passare per la Conferenza Unificata Stato-Regioni.

A darne la notizia è una nota stampa congiunta pubblicata dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che, di concerto con il capo delle Politiche agricole Mario Catania, hanno varato la bozza del provvedimento. Al centro del decreto, un unico obiettivo: concorrere raggiungimento e il superamento degli obiettivi ambientali fissati per l’Italia al 2020 dando un nuovo impulso sia all’efficientamento energetico in edilizia che ai progetti di produzione termica a partire da biomassa, fonte solare e geotermica.

Le tecnologie incentivate si dividono in due categorie e il decreto ministeriale promuoverà interventi di piccole dimensioni, tipicamente per usi domestici e per piccole aziende, comprese le serre, fino ad ora poco supportati da politiche di sostegno. “Il cittadino e l’impresa – si legge nella nota stampa dei due dicasteri – potranno dunque più facilmente sostenere l’investimento per installare nuovi impianti rinnovabili ed efficienti (con un costo di alcune migliaia di euro) grazie a un incentivo che coprirà mediamente il 40% dell’investimento e che verrà erogato in 2 anni (5 anni per gli interventi più onerosi). In questo modo, inoltre, si rafforza la leadership tecnologica della filiera nazionale in comparti con un forte potenziale di crescita internazionale”. Accanto agli incentivi riservati a riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling, il provvedimento prenderà anche in considerazione quelli dedicati ad interventi di efficienza energetica negli edifici della Pubblica Amministrazione. In questo contesto l’obiettivo è quello di “superare le restrizioni fiscali e di bilancio che non hanno finora consentito alle amministrazioni di sfruttare pienamente le potenzialità offerte dal risparmio energetico” fornendo i giusti strumenti per contribuire al target 2020. Questi incentivi saranno sovrapponibili a quelli del 55%.

In sostanza per le rinnovabili termiche  - solare termico, caldaie a biomassa, pompe di calore geotermiche e scalda acqua a pompa di calore -  il nuovo "conto energia termico" varrà sia per i privati che per le amministrazioni pubbliche, mentre per gli interventi di efficienza energetica – isolamento, serramenti e sostituzione degli impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione – gli incentivi varranno solo per la Pubblica Amministrazione: per questi interventi, infatti, i privati potranno contare sulle detrazioni fiscali del 55%, che per ora sono prorogate solo fino al 30 giugno 2013 ma che è intenzione - almeno secondo le dichiarazioni del MiSE e del Ministero dell'Ambiente - di riformare e rendere stabili.

Per le energie rinnovabili termiche verranno incentivati impianti con potenza fino a 500 kW che dovranno avere determinati requisiti prestazionali. Fino a 35 kWl'incentivo verrà erogato su 2 anni, sopra quella taglia su 5 anni. Cambia, nella nuova versione, il sistema delle tabelle che avevamo visto nella bozza di giugno: non più classi di taglia (che avrebbero comportato distorsioni come quella che un impianto solare termico da 1 mq avrebbe preso la stessa somma di uno da 5 mq) ma uncalcolo basato sulla quantità di energia che si stima l'impianto produrrà.

Gli incentivi, ricordiamo, non valgono per quegli impianti installati per coprire l'obbigo per gli edifici nuovi o ristrutturati. Solo la quota eccedente all'adempimento dell'obbligo sarà incentivabile: un conteggio che potrebbe essere difficile da fare.

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/normativa/DM_TERMICO_2012.pdf