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Corruzione 2022: Italia arriva al 41esimo posto della classifica di Transparency

Sono 180 i paesi in totale ad essere giudicati seguendo l’indice di Percezione della Corruzione (CPI) di Transparency International che misura la percezione della corruzione oltre che nella politica anche nel settore pubblico (es. appalti pubblici). Migliora la posizione dell'Italia rispetto ai dati del 2021.

Classifica di Transparency: Italia migliora la sua posizione nel 2022

Dopo aver slittato di 10 posizioni l'anno scorso il Paese è migliorato secondo la classifica di Transparency International, infatti secondo i dati dell’indice della percezione della corruzione 2022 rilasciati il giorno 31 gennaio 2023 l'Italia ha raggiunto il 41° posto rispetto un totale di 180 paesi. L’indice di Percezione della Corruzione (CPI) di Transparency International permette di misurare la corruzione nel settore pubblico e nella politica nel mondo.

Nel 2021, per esempio, l’Italia si trovava al 42° posto.

La posizione nella classifica: da chi viene scelta, i fattori decisivi

La posizione all'interno della classifica viene scelta da esperti e assegnando una valutazione che va da 0, per i Paesi ritenuti molto corrotti, a 100, per quelli “puliti”: il punteggio dell’Italia nel 2022 è 56, ben tre punti in più rispetto al 2020 (stabile rispetto al 2021).

L’andamento è positivo dal 2012: in dieci anni sono stati ottenuti 14 punti. Bisogna ricordare che la media dei paesi dell’Europa occidentale è di 66 punti.

I paesi meno corrotti del mondo secondo l’indice di Transparency sono: Finlandia, Danimarca e Nuova Zelanda.

Busia, presidente ANAC: passi in avanti nella lotta alla corruzione

“L’Italia ha fatto importanti passi in avanti nella lotta alla corruzione. Lo dico con orgoglio, ma anche con responsabilità, perché questo ci impegna a intensificare il cammino. Non possiamo dirci pienamente appagati. La lotta alla corruzione richiede l’impegno costante del Paese, la dedizione quotidiana di governo, parlamento, istituzioni e società civile”.

Lo ha dichiarato il Presidente dell’Autorità Anticorruzione Giuseppe Busia, alla presentazione stamane dell’indice della percezione della corruzione 2022 di Transparency International.

“La lotta alla corruzione non solo rafforza le istituzioni e crea fiducia nei cittadini, ma conviene al Paese, all’economia, al benessere collettivo. E’ la base per lo sviluppo dell’Italia e anche per poter rafforzare il proprio ruolo nel mondo, e attirare investimenti. "

Sono stati sottolineati due aspetti dal presidente ANAC:

  • la necessità di una Piattaforma unica della Trasparenza;
  • normativa sulle lobby, richiamando governo e parlamento a intervenire al riguardo. “

Anac sta portando avanti la realizzazione di una piattaforma unica della Trasparenza, ma chiediamo un supporto normativo da parte del governo”, continua il Presidente di Anac.

“Occorre semplificare e rendere più efficaci le misure della trasparenza. Questo è possibile farlo rendendo visibile e confrontabile in un unico punto le pubblicazioni delle amministrazioni frammentate nei vari siti, mettendo a disposizione un unico portale della Trasparenza all’interno del quale ogni amministrazione carica i propri dati di competenza, e questi diventano confrontabili e facilmente verificabili".

Busia conclude -“Serve legislazione sulle lobby, più trasparenza e lotta ai conflitti d’interesse. Intervenga il governo. Chiediamo, inoltre, a governo e parlamento una legislazione sulle lobby. Non va criminalizzata l’attività delle lobby, può essere anche utile al legislatore che non è onnisciente. E’ però necessario rendere trasparente tale attività; non tanto attraverso una minuziosa rendicontazione degli incontri, che è facilmente eludibile, e comporta spreco di energie inutilmente. Quello che serve sono limiti stringenti e trasparenza assoluta su benefici diretti e indiretti, anche non finanziari, del lobbista e del rappresentante politico. Vanno colpiti i conflitti d’interesse che si creano, e sanzionate le violazioni anche degli obblighi dichiarativi”.

Fonte: ANAC

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