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Dal CNI una proposta per il riconoscimento della professione dell’ingegnere biomedico

Con l’obiettivo di valorizzare sempre di più la figura dell’INGEGNERE BIOMEDICO il Gruppo di coordinamento delle Commissioni di Ingegneria Biomedica degli Ordini territoriali ha predisposto un documento relativo alla "Proposta per il riconoscimento dell'oggetto e dei limiti della professione dell'Ingegnere Biomedico", e che è stato poi approvato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri nella seduta del 27 aprile u.s..

Con l’obiettivo di valorizzare sempre di più la figura dell’INGEGNERE BIOMEDICO il Gruppo di coordinamento delle Commissioni di Ingegneria Biomedica degli Ordini territoriali ha predisposto un documento relativo alla "Proposta per il riconoscimento dell'oggetto e dei limiti della professione dell'Ingegnere Biomedico", e che è stato poi approvato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri nella seduta del 27 aprile u.s..
 
Il documento si pone in linea con quanto discusso, approfondito e stabilito nel corso del recente Congresso di Venezia, in cui sulla base di questo parere pubblicato sulla G.U.C.E. del 4 settembre 2015, il CNI si impegnava, a promuovere ogni iniziativa affinché la figura dell'ingegnere biomedico sia riconosciuta nella Direttiva UE sulle qualifiche professionali e dalla legislazione italiana.
 
L'impegno del CNI è indirizzato al riconoscimento della figura dell'ingegnere biomedico, un professionista non ancora precisamente attestato nella legislazione europea.
Secondo il CNI infatti la professione dell'ingegnere biomedico deve essere riconosciuta a pieno titolo come specifica figura professionale, in virtù delle conoscenze di base anatomo-fisiologica a supporto di tali attività, insieme, naturalmente, alla imprescindibile preparazione tecnica propria della professione dell'ingegnere.
 

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