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Decreto BIM sull'uscio senza riferimenti alle norme UNI

Decreto BIM alla firma del ministro Delrio e poi in Gazzetta Ufficiale: dal 2019 le stazioni appaltanti dovranno prevedere l'utilizzo del Bim per tutti i "lavori complessi" di importo superiore a cento milioni

Ci siamo: dal 2019 i lavori complessi di importo superiore ai 100 milioni dovranno essere realizzati con le procedure digitiali del BIM. Lo prevede la versione definitiva del decreto del MIT - attuativo del Codice Appalti - alla firma pressoché immediata di Graziano Delrio, secondo quanto riporta il Quotidiano Edilizia&Territorio del Sole 24 Ore.

Ricordiamo che il Bulting Informazion Model è la nuova tecnologia che consente di progettare le opere in maniera tridimensionale, aumentando di molto rispetto al tradizionale progetto le informazioni disponibili, ad esempio sulle quantità di materiali e i relativi costi. Di fatto, grazie al BIM si è in grado, già in sede di progetto, di anticipare gli effetti del cantiere.

Attuazione e ultime novità
La 'mappa' di attuazione prevede che fino al 2025 ci sia una graduale estensione alle costruzioni di importo minore: dal 1° gennaio 2020 toccherà alle opere di importo superiore ai 50 milioni, dal 2021 l'obbligo riguarderà le opere oltre i 15 milioni e così via, appunto, fino al2025 quando saranno coinvolte dall'obbligo anche le opere sotto il milione.

Il provvedimento è stato oggetto di un'approfondita analisi da parte dei tecnici ministeriali, che hanno lavorato sul testo messo in consultazione l'estate scorsa e redatto dalla commissione guidata dal provveditore alle opere pubbliche di Lombardia ed Emilia Romagna, Pietro Baratono, intervistato da Ingenio di recente sul tema. Tra i lavori complessi coinvolti a partire dal 1° gennaio 2019, il decreto individua quelli "caratterizzati da elevato contenuto tecnologico o da una significativa interconnessione degli aspetti architettonici, strutturali e tecnologici".

Importante: dal testo è stato cancellato ogni riferimento alle norme Uni, oggetto di molte polemiche in fase di redazione del testo. Una parte importante del decreto riguarderà, infine, la formazione delle stazioni appaltanti, che dovranno varare un piano di aggiornamento del personale e mettere a punto un programma di acquisto e manutenzione di strumenti hardware e software.