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Diatriba Ing vs Arch: ulteriore tassello LA PROGETTAZIONE CIMITERIALE

Diatriba Ing vs Arch: ulteriore tassello LA PROGETTAZIONE CIMITERIALE

La disputa millenaria (un pò insensata e controproducente) tra ingegneri ed architetti si arricchisce di una nuova, ilare ed agrodolce, fase. Questa volta con prevalenza degli ingegneri che "si aggiudicano" (...quale onore!!!) l'esclusiva sulla progettazione cimiteriale.


La guerriglia prosegue da anni tra piccole scaramucce e grandi battaglie, nei tribunali, nelle barzellette ed oggi persino nei campisanti; ora vinta da questa fazione ora da quell'altra, con la prevalenza, se pur di misura, in generale per gli ingegneri.
Anche quest'ultima sentenza, infatti, non fa che confermare l'orientamento giurisprudenziale maggioritario ...su un terreno che, a mio modesto avviso, poteva ben pure restare neutrale ed indiviso.
Con la sentenza n° 37/2014 depositata il 31/01/2014, il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana ha giudicato fondata la censura con la quale un consorzio ha dedotto che l'ATI (Associazione Temporanea di Imprese) avversaria avrebbe dovuto essere esclusa dalla gara d'appalto per aver affidato la redazione del progetto preliminare, e le successive fasi di progettazione architettonica generale di un nuovo cimitero, ad un architetto e non ad un ingegnere civile.
Nel caso esaminato dai giudici siciliani, l'ATI ha affidato la redazione del progetto preliminare ad uno studio di architetti e ha dichiarato che tale studio avrebbe eseguito, in caso di aggiudicazione, le successive fasi di progettazione generale.
Poiché il progetto preliminare è sottoscritto, oltre che dall'architetto responsabile di detto studio, anche da ingegneri con lo stesso riuniti in ATI, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia si è pronunciato solo sulla questione dell'affidamento della progettazione generale del cimitero.
Il Collegio, richiamando la decisione IV Sez. n. 2938/2000, ha ribadito che:
“la progettazione delle opere cimiteriali è esclusivo appannaggio degli ingegneri trattandosi di opera igienico sanitaria, ferma restando la concorrente competenza degli architetti alla progettazione degli elementi che presentino rilevanti caratteri artistici e monumentali”.
La progettazione generale dell'opera, precisano i giudici siciliani, “spetta all'ingegnere al quale può aggiungersi per singoli progetti edilizi aventi caratteristiche artistiche o monumentali l'architetto, essendo invece escluso che l'architetto possa progettare l'intero piano, demandando all'ingegnere la cura di specifici elementi tecnico - infrastrutturali (fognature, condotti etc.)”.
Insomma, in Italia ci siamo probabilmente dimenticati che le piramidi (notoriamente monumenti funebri), siano stati progettati dai "cugini" architetti.

Link alla rassegna stampa del Consiglio Nazionale degli Architetti.