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“Dopo il progetto”: analisi su 300 scuole conferma i vantaggi dei concorsi rispetto all’appalto integrato

Il Consiglio Nazionale Architetti ha presentato la ricerca “Dopo il progetto”, condotta da Cresme Spa, che analizza 300 scuole realizzate in Italia tra il 2015 e il 2024 con diverse tipologie di appalto. I dati confermano: i concorsi di progettazione garantiscono tempi più rapidi e qualità architettonica superiore rispetto ad altre procedure. Il convegno del 24 settembre alla Camera dei Deputati ha avviato il confronto verso la nuova Direttiva UE sugli appalti.

Scuole e Appalti: la ricerca “Dopo il progetto” del CNAPPC dimostra l’efficienza dei concorsi di progettazione

Per quelli realizzati con il Concorso di progettazione tempi ridotti di un anno

I risultati della ricerca “Dopo il progetto” commissionata dal CNAPPC a Cresme Spa, un’indagine su 300 istituti scolastici realizzati in tutto il Paese con diverse tipologie di appalto.

Concorsi di progettazione vantaggiosi per tempi e qualità finale rispetto ad altre tipologie di appalto e, nonostante ritenuti più costosi, equivalenti rispetto al fattore economico.

E’ quanto emerge dalla ricerca “Dopo il progetto” che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) ha commissionato a Cresme Spa per analizzare uno dei problemi endemici dei Lavori Pubblici nel nostro Paese, e non solo, che è quello relativo ai tempi necessari al processo di realizzazione di un’Opera pubblica, ai costi che lievitano ed ai conflitti tra le parti che ne conseguono.

Il campione della ricerca - presentata alla Camera dei Deputati - ha considerato 300 edifici scolastici progettati e realizzati tra il 2015 e il 2024 (100 con concorsi di progettazione con livelli successivi affidati al vincitore, 100 con altri bandi di progettazione, 100 con appalti integrati). Tra questi sono stati selezionali 103 edifici con caratteristiche comparabili (di cui 41 concorsi di progettazione; 30 appalti integrati; e 32 altri bandi di progettazione).

I 103 casi analizzati nel dettaglio hanno rappresentato un valore complessivo di circa 1,2 miliardi di euro, per una media di 11,3 milioni di euro per scuola. Il costo medio delle scuole realizzate con i concorsi di progettazione è stato di 13,6 milioni di euro, mentre quello degli appalti integrati di 10,1 milioni di euro e quello degli altri bandi di progettazione di 9,5 milioni di euro. Il concorso di progettazione, secondo la ricerca, viene utilizzato per interventi con valore superiore al 30% a quelli affidati con altre modalità di gara.

Per quanto riguarda i tempi, l’analisi ha evidenziato come quelli medi di realizzazione sono per i Concorsi di progettazione di 2,6 anni; per i SAI di 3,2 anni; per gli Appalti Integrati di 3,6 anni. I tempi di progettazione inerenti i Concorsi sono, quindi, inferiori del 28% rispetto a quelli dell’Appalto integrato e del 19% rispetto ai bandi SAI. Gli Appalti integrati rispettano meglio i tempi previsti e impiegano 2,1 anni contro i 2,3 dei concorsi. I tempi di esecuzione dell’Appalto integrato sono i più brevi, seguiti dal Concorso e poi dai SAI. Per tutte e tre le tipologie di procedure in esame, i tempi totali per realizzare una scuola non sono brevi: 5,6 anni per i Concorsi; 6,5 anni per i SAI; 5,7 anni per gli Appalti integrati

Gli edifici scolastici scaturiti dal Concorso di progettazione hanno addirittura ridotto di un anno il tempo necessario a completare il processo realizzativo rispetto a quelli con progetto scaturito da procedura di Offerta Economicamente Più Vantaggiosa.

Sul fronte dei costi, iniziali e finali, la ricerca rileva che ci sono state delle variazioni per tutte le tipologie: del 18,9 % per i Concorsi; del 19,7 % per i SAI; del 15,8 % per gli Appalti integrati.

I costi variano rispetto al progetto dal 16% al 20%. L’incidenza delle spese tecniche rispetto al costo dell’appalto risulta alla fine dell’11,1 per i Concorsi di Progettazione, del 10,5 per i SAI, del 10,2 per l’Appalto Integrato.

Nel campo qualitativo, le procedure del Concorso di Progettazione risultano molto più articolate rispetto alle altre 2 tipologie di appalto, in quanto le giurie dei Concorsi assegnano punteggi a vari fattori che definiscono la qualità del progetto e da questa procedura possono derivare edifici con caratteristiche innovative sotto il profilo della sostenibilità, dei costi misurati sulla lunga distanza, sull’efficienza della forma rispetto alla funzione e rispetto alle relazioni con il contesto e molto altro: attenzione che non si riscontra in modo altrettanto palese nelle altre forme di Appalto.

“I risultati della ricerca “Dopo il progetto” - sottolinea Massimo Crusi, Presidente del CNAPPC - rafforzano ancora di più il nostro impegno per la promozione dei Concorsi di progettazione che rappresentano una procedura fondamentale per selezionare progetti di architettura di qualità in coerenza con le necessità sociali, economiche e formali di ogni Opera pubblica, nel rispetto del territorio, dell’ambiente e del paesaggio. Se, da una parte, garantisce il diritto di ogni cittadino a poter usufruire di Opere belle e funzionali, dall’altra, offre anche ai giovani professionisti la possibilità di partecipare ad una selezione meritocratica sui progetti e l’affidamento dell’incarico al vincitore”.

 

Massimo Crusi, Presidente del CNAPPC
Massimo Crusi, Presidente del CNAPPC (CNAPPC)

 

Secondo Diego Zoppi, responsabile del Dipartimento Rapporti con Istituzioni Estere del CNAPPC, Membro del Bureau del CAE, “il dibattito sui Concorsi è di stretta attualità anche in considerazione della revisione della Direttiva Europea in materia di Appalti Pubblici che la Commissione sta conducendo. Sotto la forte influenza dei significativi quanto rapidi cambiamenti geopolitici che l’Europa sta attraversando, la revisione vuole condurre a un mercato europeo più coeso e più forte e soprattutto intende usare il sistema del Public Procurement (che vale il 14% del PIL Europeo) per innovare la produzione di beni di cui gli Appalti trattano, in primis nel mondo delle costruzioni.”

 

Per Tiziana Campus, responsabile del Dipartimento Concorsi, Lavori pubblici, ONSAI e Consigliere Segretario del CNAPPC il sistema della qualità non può nascere esclusivamente da norme: i Concorsi stimolano la concorrenza delle idee, ma per essere realmente efficaci richiedono consapevolezza degli “ingredienti” che generano qualità di volta in volta. Per questo motivo sarà fondamentale investire nella formazione di tutti gli attori della filiera, affinché acquisiscano strumenti culturali, tecnici e giuridici per scegliere con competenza”.

 

Ricerca "Dopo Il Progetto"

GUARDA LA RICERCA INTEGRALE IN PDF IN ALLEGATO

 

Fonte: CNAPPC

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