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Equo Compenso: via libera dalla Camera al disegno di legge

Soddisfatto il mondo delle professioni tecniche anche se il testo può essere migliorato.

Il ddl sull'Equo Compenso, a firma del Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni e dell'On. Morrone, ha ottenuto nella giornata del 25 gennaio il suo primo sì alla Camera e ora si attende il via libera del Senato.

Il testo approvato nei giorni scorsi, all’unanimità, con 253 voti favorevoli e nessun contrario, riproduce quello approvato dalla Camera il 13 ottobre 2021 e trasmesso al Senato della Repubblica, dove era stato approvato dalla competente Commissione parlamentare nel mese di luglio 2022, ma che la fine della legislazione aveva poi bloccato.


Compenso delle prestazioni professionali: cosa si intende per "equo"

Il testo di legge prevede che per essere considerato “equoil compenso debba essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale.

È un grande traguardo, non solo per il mondo della professione, ma per l’intera collettività”- ha affermato l'Ing. Massimo Cerri, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma-. “Si introduce il concetto dell’equo compenso per le opere intellettuali svolte dai professionisti, garantendo così anche la qualità prestazionale”.


L'ambito di applicazione

Il presente DDL si applica al compenso dei professionisti in relazione alle attività professionali rese a Pubbliche Amministrazioni, alle imprese bancarie e assicurative e alle imprese con più di 50 lavoratori o più di 10 milioni di euro di ricavi.


La nullità delle clausole

La norma va finalmente a disciplinare la nullità delle clausole che prevedono un onorario per il professionista inferiore ai parametri, nonché di ulteriori specifiche clausole indicative di uno squilibrio nei rapporti tra professionista e impresa, rimettendo al giudice il compito di rideterminare il compenso iniquo ed eventualmente a condannare l'impresa al pagamento di un indennizzo in favore del professionista.

L'approvazione della legge è anche un risultato per l'Ordine romano che dal 2017 si è battuto fortemente a che tale tematica entrasse nell'agenda del Legislatore. “È un’attività iniziata con chi mi ha preceduto, l’ing. Carla Cappiello, oggi Consigliere al CNI”- ha continuato Cerri- “In questa norma, che ora andrà all’esame del Senato, è prevista una centralità del ruolo degli ordini territoriali e dei consigli nazionali”.

Il DDL prevede anche sanzioni a carico dei professionisti che accettano un compenso  non proporzionale alla prestazione e comunque non in linea con i parametri fissati dai decreti.


I Consigli Nazionali a tutela e controllo

Ai Consigli Nazionali e agli ordini territoriali saranno delegati i processi di valutazione dei compensi, di controllo della corretta applicazione della stessa legge. Nello specifico tra le novità: l'attribuzione di valore di titolo esecutivo al parere di congruità rilasciato dagli Ordini; la legittimazione dei Consigli Nazionali di agire in giudizio; la facoltà per i Consigli Nazionali di sottoscrivere convenzioni; la richiesta da parte dei Consigli Nazionali di aggiornamento dei parametri economici con cadenza biennale; l'istituzione dell’Osservatorio Nazionale sull’Equo Compenso.

Tra luce e ombre: qualche commento al ddl

L’innovazione normativa “al momento regolamenta le committenze pubbliche e le grandi imprese” - ha concluso Cerri- “ci auguriamo che si arrivi all’ulteriore passo importante per l'introduzione dell’equo compenso per le attività che i professionisti svolgono per le piccole e medie imprese“.

La soddisfazione viene anche da ProfessionItaliane che plaude all’approvazione della proposta di legge. L’associazione che riunisce i Consigli Nazionali degli Ordini e Collegi aderenti al Comitato Unitario delle Professioni e alla Rete Professioni Tecniche esprime soddisfazione per il via libera al testo, ottenuto all’unanimità ,ma auspica a dei miglioramenti del DDL. Leggi il commento.

Duro invece il commento da parte di AssO Ingegneri e Architetti dopo l'approvazione alla Camera della proposta di legge sull'equo compenso. Una legge che secondo l'associazione "sanziona il lavoratore autonomo e non chi materialmente compie l'illecito" nel caso in cui un professionista accetti compensi inferiori a quelli stabiliti.

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