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EUROSTEEL 2014: un’edizione da primati

Commento del Prof. Raffaele Landolfo sullevento EUROSTEEL 2014

A commentare l’evento il Prof. Raffaele Landolfo, Presidente del Comitato Organizzatore, nonché Presidente dell’ ECCS
 

Si è concluso da poco a Napoli, EUROSTEEL 2014, la settima conferenza europea sull’acciaio e le strutture composte. Un evento che ha richiamato in Italia professori, ricercatori ed illustri esperti da oltre 60 Paesi distribuiti in tutto il mondo con una importante presenza da parte dei paesi emergenti come l’India, la Cina e il Brasile.
Una edizione che già dai primi riscontri aveva dato ottime sensazioni e che sono state poi confermate e superate dai numeri della manifestazione: oltre 500 le memorie e circa 600 i partecipanti.
Per conoscere più da vicino gli esiti di questo importante appuntamento abbiamo intervistato il Prof. Raffaele Landolfo, Presidente del Comitato Organizzatore, nonché Presidente dell’ ECCS, la Convenzione Europea della Costruzione Metallica.
   
1. Gent.mo Professore può farci un bilancio dell’importante evento che ha riunito il mondo dell’acciaio? 
Il bilancio è senza dubbio estremamente positivo, sotto molteplici punti di vista. In primo luogo devo dire che all’emozione di aver potuto ospitare, per la prima volta, un evento così importante nel nostro paese si è aggiunta la soddisfazione di constatare, a posteriori, che Eurosteel 2014 è stata davvero l’edizione dei primati.
A breve renderemo disponibili le statistiche ufficiali del congresso ma, posso anticipare che abbiamo battuto il record di lavori pubblicati, con oltre 500 memorie date alla stampa, tutte, lasciatemelo sottolineare, sottoposte ad un serio processo di revisione anonima da parte di esperti internazionali.
Anche dal punto di vista della partecipazione abbiamo raggiunto grandi risultati: sono intervenuti circa 600 partecipanti, compresi sponsor ed accompagnatori, provenienti da 60 paesi, con una importante presenza dei paesi emergenti come l’India, la Cina, il Brasile. Svariati contributi sono arrivati anche dall’Africa e questo è sicuramente uno dei trend di migliore auspicio per Eurosteel che sta diventando uno dei riferimenti mondiali, e non solo Europeo, per le strutture in acciaio.
Inoltre, sono fiero di constatare che la tradizionale politica sul contenimento dei costi di iscrizione per i giovani ricercatori ha premiato ancora una volta, vista la numerosissima partecipazione registrata degli under 40 e questo è sicuramente uno dei risultati che più mi rende felice.
Devo dire che per questo bisogna anche ringraziare la sensibilità di alcune aziende che ci hanno sostenuto, nonostante il difficile periodo che sta vivendo l’economia italiana, e l’Università che ci ha messo a disposizione spazi e personale. Questo è stato sicuramente di grande aiuto. Molto apprezzati dai congressisti sono stati infine anche gli eventi sociali connessi alla conferenza, in particolare il welcome party e la cena di gala, ed in questo è stato indubbiamente determinante anche la bellezza delle location selezionate nella città a darci un’importante mano.
Volevo infine sottolineare che Eurosteel2014 è stata una edizione particolare anche per il fervore culturale che si è registrato a Napoli in tutta la settimana dell’evento. In aggiunta ad Eurosteel 2014 ci sono state moltissime altre iniziative legate al mondo dell’acciaio, quali ad esempio l’Annual meeting della ECCS, che ha avuto luogo nei due giorni antecedenti il convegno, le riunioni di coordinamento di numerosi progetti europei in corso e commissioni di studio, numerosissimi sono stati inoltre gli incontri ‘non ufficiali’ tra i congressisti che hanno avuto modo di confrontarsi su temi specifici nonché programmare e pianificare future attività comuni. 

 
2. Quali sono state le tematiche o i campi che hanno riscosso più successo o evidenziato maggiori progressi scientifici? Può indicarci qualche tematica particolare che l’ha colpita? 
In primo luogo devo dire che le relazioni ad invito che abbiamo avuto il privilegio di ascoltare hanno senza dubbio fornito alla platea importanti approfondimenti scientifici e spunti di riflessione per i futuri sviluppi della ricerca.
Steve Mahin, dell’Università di Berkeley, California, partendo dall’illustrazione degli esiti finali di uno dei più vasti ed importanti progetti di ricerca statunitensi finalizzati alla riduzione del rischio sismico delle strutture intelaiate in acciaio (FEMA/SAC Program), ci ha mostrato ancora una volta l’importanza che riveste, nel caso delle strutture in acciaio, lo studio dei nodi e dei collegamenti.
Di grande interesse è stata anche la relazione di Kazuhiko Kasai, del Tokyo Institute of Technology, sugli avanzamenti della ricerca in Giappone nel campo delle strutture sismo resistenti. A tale riguardo devo dire che è davvero impressionante constatare l’enorme impegno economico che stanno profondendo in questi anni nel finanziare la ricerca di settore come anche testimoniato dalla attuale tendenza nipponica nel realizzare vaste campagne sperimentali in grande scala.
Hanno destato infine grande stupore le immagini proiettate dal terzo relatore ad invito, Jean-Pierre Muzeau, della School of Architecture of Clermont-Ferrand, che ha mostrato la grandissima diffusione che stanno avendo le costruzioni in acciaio in Francia, tendenza che spero possiamo ereditare dai nostri cugini d’oltralpe.
Per quanto riguarda invece le tematiche discusse nell’ambito delle giornate congressuali devo dire che sono state ricoperte quasi tutti le tematiche che interessano le strutture in acciaio. Partendo da quelle “classiche”, quali, ad esempio, le strutture antisismiche, la resistenza al fuoco e la resistenza nei confronti del vento, la stabilità, i collegamenti, i profili sottili ecc.., siamo arrivati a confrontarci su tematiche innovative che stanno suscitando un forte interesse nella ricerca quali, ad esempio, la resilienza e la sostenibilità delle strutture. Applicato alle costruzioni in acciaio, il concetto di sostenibilità si traduce in un nuovo approccio metodologico alla progettazione secondo cui le strutture non sono più progettate esclusivamente dal punto di vista della prestazione strutturale ma in modo più completo considerando anche quelle che è la loro prestazione in termini di durabilità, di necessità di manutenzione e di eventuali riparazioni. Questo è quello che noi chiamiamo oggi “Progettazione integrata” basata sul ciclo di vita. Da questo punto di vista le strutture in acciaio possono essere davvero molto competitive rispetto ad altri tipologie costruttive e ci sono molti lavori su questo tema.  

 

3. A quando e dove la prossima edizione?

L’ottava edizione di Eurosteel avrà luogo a Copenaghen nel 2017.