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Gli incendi negli edifici civili: cause, propagazione e possibile mitigazione degli effetti

L’ingegneria offre ottimi strumenti e prodotti per la riduzione della probabilità di insorgenza degli incendi e per il contenimento della propagazione dei fumi e delle fiamme, il tutto a favore della cosiddetta prevenzione primaria, cioè la salvaguardia dell’incolumità degli occupanti degli edifici.

I recenti eventi di incendio di edifici registrati sia in Italia che all’estero (grattacielo Grenfell Tower) mettono in luce la vulnerabilità delle strutture nei confronti dell’insidia del fuoco.
Nonostante i grandi progressi maturati nelle tecnologie di prevenzione e protezione dall’incendio, si deve infatti accettare che il “rischio zero” non sarà mai raggiungibile, come anche sancito perentoriamente dal recente “Codice di prevenzione incendi” – DM 03/08/2015.
Gli investimenti in impianti, sistemi e strutture di prevenzione, controllo ed estinzione degli incendi contribuiscono nel ridurre il rischio incendio al di sotto di livelli considerati accettabili da norme e regole tecniche cogenti.
Tuttavia ogni sforzo ed investimento non potrà mai annullare del tutto la probabilità di insorgenza di un incendio; per il margine di rischio residuo, non eliminabile, ci si deve quindi affidare alla buona gestione delle attività umane (domestiche, produttive e commerciali) ed al pronto intervento dei soccorritori: addetti antincendio aziendali e/o vigili del fuoco professionisti.
Ma le statistiche rivelano tristemente che i maggiori rischi ed i maggiori danni, in termini di incidenti e vite umane, si registrano proprio negli edifici civili ed in particolare tra le mura di casa.

Fonte: Vigili del Fuoco – 2012
documento completo al link:
http://www.vigilfuoco.it/allegati/biblioteca/StatisticheSulleVittimeDiIncendiEdEsplosioni2012.pdf

L’ingegneria offre ottimi strumenti e prodotti per la riduzione della probabilità di insorgenza degli incendi e per il contenimento della propagazione dei fumi e delle fiamme, il tutto a favore della cosiddetta prevenzione primaria, cioè la salvaguardia dell’incolumità degli occupanti degli edifici.

Si lavora sulla compartimentazione dei locali a rischio specifico (depositi intesivi, alloggiamento di macchinari pericolosi, presenza di fonti di innesco critiche) e dei percorsi di esodo (corridoi e vani scala), oltre che sugli impianti di rivelazione ed allarme d’incendio e sugli impianti di controllo ed estinzione degli incendi, sia manuali che automatici.

Ma l’ingegneria della prevenzione incendi non può aiutare il cittadino poco “sensibile” ai fattori di rischio introdotti dai comportamenti umani scorretti e dalla cattiva gestione e manutenzione delle apparecchiature domestiche.

Per il contenimento degli incendi nelle abitazioni si dovrebbe agire sui seguenti fronti:
1. riduzione delle fonti di innesco:

  • o manutenzione impianti elettrici fissi e dispositivi portatili (ciabatte multipresa, cavi flassibili, spine multiple, stufette elettriche, ecc.)
  • o manutenzione impianti a gas metano e GPL (caldaie ed apparecchi di cottura)
  • o utilizzazione di apparecchi di cottura a gas con dispositivi di controllo di fiamma oppure scelta dei piani cottura ad induzione
  • o evitare l’uso di fiamme libere (candele, lumini) e non fumare in casa;

2. adozione di materiali certificati per la reazione al fuoco degli arredi (imbottiture di divani e materassi, tessuti, tendaggi, ecc.);
3. educazione alla manutenzione periodica degli impianti ed alla rottamazione;
4. formazione sulle regole di comportamento in caso di incendio.

Si sottolinea che l’elevata incidenza di incendi derivanti da apparecchi di cottura è conseguenza di errori nell’utilizzo dei fornelli, mentre gli incendi provocati da caldaie per riscaldamento e apparecchiature elettriche è quasi sempre conseguenza della loro scarsa o assente manutenzione.

Il fronte sul quale gli ingegneri si stanno impegnando e sul quale ci saranno sicuramente dei margini di miglioramento riguarda invece la gestione e manutenzione dei fabbricati esistenti.
Con particolare riferimento alle opere di manutenzione straordinaria, si assiste spesso ad interventi di contenimento energetico, ristrutturazione di tetti, modifica di impianti e strutture che, pur soddisfacendo egregiamente all’esigenza alla quale sono destinati, non vengono ponderati ed analizzati dal punto di vista del possibile aggravio del livello di rischio incendio.
Ne è prova, tristemente lampante, la recente tragedia della Grenfell Tower di Londra, dove l’applicazione di un rivestimento protettivo delle facciate con scopi di isolamento termico, ha favorito la propagazione dell’incendio veicolando i fumi nell’intercapedine presente tra parete e pannello di rivestimento; il materiale isolante applicato in quell’edificio e soprattutto la sua modalità di installazione non si sarebbero potuti adottare in Italia perché in contrasto con una recente “Guida tecnica sui requisiti di sicurezza antincendio delle facciate degli edifici – 2013” pubblicata dal Ministero dell’Interno.
Ma queste cautele e sistemi di prevenzione possono essere messi in atto solo in presenza di una gestione integrata e continua dell’edificio, con il ricorso al cosiddetto “Fascicolo del fabbricato”, strumento molto discusso in passato ma poi mai introdotto obbligatoriamente per ragioni di onerosità economica ed opposizione delle rappresentanze degli immobiliaristi e dei proprietari.
Anche in occasione del Congresso di Assisi del Consiglio nazionale ingegneri (giugno 2017) si è ribadita l’opportunità di riproporre nelle sedi istituzionali un dibattito sulla riproposizione del Fascicolo del fabbricato obbligatorio per gli edifici civili, almeno per quelli di determinate dimensioni o criticità (vetustà, contesto, pregio, ecc.).
Se il Fascicolo venisse ben redatto ed aggiornato in occasione di ogni intervento, si potrebbero registrare la storia e le caratteristiche dell’immobile e degli impianti, compresi i requisiti e le prescrizioni di sicurezza antincendio.
Ovviamente il Fascicolo del fabbricato potrà diventare uno strumento prezioso e redditizio solo se il gestore (amministratore condominiale, proprietario) ne affidasse la redazione e l’aggiornamento a consulenti esperti, soprattutto in occasione di interventi manutentivi e di restauro.
In questo gli ingegneri hanno sempre offerto al loro disponibilità e professionalità, sia per gli aspetti di prevenzione incendi che per ogni altro ambito strutturale ed impiantistico dell’edificio.