Il cemento cuore e struttura del Messner Mountain Museum Corones
Sulla vetta del Monte Plan de Corones a 2.275 m sul livello del mare, in Alto Adige fra le cime alpine del Zillertal, dell'Ortles e delle Dolomiti, è stato inaugurato il nuovo Messner Mountain Museum Corones, sesta attrazione voluta dal famoso scalatore Reinhold Messner, dove sarà possibile conoscere più da vicino la storia e la disciplina dell’alpinismo.
Era desiderio del committente far sorgere questo museo in un punto specifico di osservazione, chiamato Kronplatz proprio per la vista che è in grado di regalare, di là dai confini dell'Alto Adige per tutti i punti cardinali da dove si guardi e Zaha Hadid, recentemente scomparsa, è stata l’architetto a cui è stato affidato l’affascinante compito di un progetto così avveniristico.
La forma articolata che ora svetta su queste cime è il risultato di uno studio approfondito del comportamento dei materiali usati e delle loro caratteristiche e in particolare di un composto fatto di cemento mescolato a fibre di vetro colato in appositi stampi in grado di ottenere elementi plastici e sinuosi.
Le superfici complesse che danno corpo a quest’architettura sono state costruite in 3D al computer secondo il modello dell’architetto Zaha Hadid e ricavate da enormi blocchi di polistirolo, impiegando una fresa robotizzata CNC e con gettate di cemento e fibra di vetro mediante casseri di forma conica.
In questi stampi, con un procedimento multistrato, sono stati "gettati" alternativamente il cemento e la fibra di vetro così che al termine sono risultati sistemi dall'altissima stabilità costruttiva con dimensioni fuori norma ma, allo stesso tempo, risultati elementi snelli e flessibili. La dinamica di queste forme è diventata unica, ininterrotta e consequenziale su quasi 400 pannelli tra quelli posizionati internamente e quelli esternamente.
L’edificio è stato costruito sopra un basamento in cemento armato e la sua struttura è composta di pareti dallo spessore che varia dai 40 ai 50 cm, mentre la copertura, dovendo sostenere la terra di protezione e la roccia che incorpora parte del museo nella montagna, ha uno spessore che arriva fino a 70 cm.
Un ponteggio di profilati di acciaio con staffe regolabili per compensare le tolleranze costituisce la sottostruttura del museo. Le contro-piastre per le staffe di collegamento sono state inserite direttamente all'interno di ogni pannello durante il processo di prefabbricazione.
Il rivestimento ha voluto riprendere i colori chiari e i toni freddi delle cime calcaree frastagliate tipiche delle Dolomiti e sono così stati predisposti come rivestimento esterno dei pannelli di fibra di cemento rinforzato con vetro, effetto materico che è stato riproposto anche nelle pareti interne del museo, ma con una colorazione più scura per assomigliare maggiormente alla lucentezza dell’antracite, pietra ritrovata in profondità sotto la superficie.
In questo museo, una delle ultime memorie di Zaha Hadid, gli elementi in cemento, assemblati insieme secondo il progetto, non esercitano solamente il ruolo di struttura e scheletro dell’edificio, ma diventano essi stessi vera e propria architettura.
La struttura museale è stata inaugurata il 23 luglio 2015 ed è raggiungibile con la funivia Riscone
"Sito a Plan de Corones, tra val Badia, Valdaora e val Pusteria, l‘MMM Corones completa il circuito Messner Mountain Museum, un percorso che si compone di sei musei. Ai margini del più spettacolare belvedere montano del Sudtirolo, dove sorge la singolare sede del museo progettata da Zaha Hadid, si narra la storia dell’alpinismo tradizionale.
Da Plan de Corones, lo sguardo spazia nelle quattro direzioni, spingendosi oltre i confini provinciali: dalle Dolomiti di Linz a est all’Ortles a ovest, dalla Marmolada a sud alle cime della Zillertal a nord. Le vetrate del museo restituiscono le immagini della mia infanzia – le Odle e il Pilastro di Mezzo del Sasso di Monte Croce, l’ascensione più difficile della mia vita – così come i ghiacciai granitici che sovrastano la valle Aurina. All'interno della montagna, il museo ripercorre l’evoluzione dell’alpinismo moderno, i miglioramenti ottenuti nel corso degli ultimi 250 anni per ciò che riguarda l'attrezzatura, i trionfi e le tragedie che si sono consumati sui fianchi delle più famose montagne del mondo, dal Cervino al Cerro Torre al K2, e la rappresentazione delle imprese di noi alpinisti, per quanto contraddittorie esse possano apparire. Come negli altri musei del circuito, l’alpinismo è raccontato attraverso reliquie, citazioni, opere d'arte (dipinti e sculture) e la trasposizione, all'interno dell’MMM Corones, della scenografia montana che lo circonda.
Nel mio ruolo di narratore dell’alpinismo tradizionale non intendo né esprimere giudizi né drammatizzare. Piuttosto, l’obiettivo è quello di condensare le esperienze di chi, come me, ha fatto proprio il confronto tra l'uomo e la montagna. Al centro del museo non vi sono imprese sportive o primati bensì i grandi personaggi dell’alpinismo, oltre a filosofi e pionieri che hanno osato “la transizione aurea“ dall’idea al fare, prescindendo dal perché.
In lingua ladina, Corones significa corona. Plan de Corones, la celebre montagna dello sci e delle escursioni, la vetta dei deltaplanisti e dei parapendisi, ospita oggi quello che considero il punto culminante del mio progetto museale: un luogo del silenzio e della decelerazione che offre panorami indimenticabili, uno spazio in cui ritirarsi e lasciare che la percezione si apra verso l’alto, verso l’oltre. La montagna diviene così uno spazio esperienziale, parte della nostra cultura. Viviamola in modo nuovo, facendo volare lo spirito al di sopra di ogni vetta."
Reinhold Messner