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Il DIRETTORE LAVORI nell'ESECUZIONE DELL’OPERA

Un'interessante riflessione

IL DIRETTORE LAVORI: Un ruolo notevolmente mutato negli ultimi anni

Direttore lavoriIl ruolo del Direttore Lavori negli ultimi anni è notevolmente mutato. Oggi il D.L. oltre ad una supervisione sulla realizzazione dell’opera, deve ,se dotato dei requisiti previsti dalla normativa, svolgere anche le funzioni di coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione.

In base al nuovo Codice degli appalti (Dlgs 50/2016)) l’art. 111 prevede che con decreto del MIT, su proposta dell’ANAC, sentito il Consiglio superiore del Lavori Pubblici e la Conferenza Unificata, siano approvate le linee guida sulla direzione lavori.

Il D.L. è la figura professionale individuata dal committente ( pubblico o privato ) e ha il principale compito di assistere e sorvegliare i lavori, garantendo la regolare esecuzione secondo quanto previsto dal progetto e dalle norme, impartendo le opportune istruzioni quando necessario.

Durante la fase esecutiva dell’opera in base all’art. 101 comma 3 del Codice degli Appalti (Dlgs 50/2016) il D.L. ha la responsabilità relativa all’accettazione dei materiali, inoltre  deve altresì verificare che materiali e componenti rispondano a tutte le prescrizioni previste, in particolare i materiali ed i componenti devono corrispondere alle prescrizioni del capitolato speciale; devono corrispondere ai contenuti dell’opera presentata in sede di gara; devono essere stati approvati dalle strutture di controllo di qualità del fornitore e che abbiano superato le fasi di collaudo previste da controlli di qualità, normative vigenti o prescrizioni contrattuali, in base alle quali sono stati costruiti.

Un D.L. che svolge il proprio ruolo in stretta collaborazione con le altre figure professionali presenti in cantiere (progettista, impresa, coordinatore della sicurezza etc) diventa un valore aggiunto per la committenza in termini di regolare esecuzione dell’opera e di risparmio economico.

Uno scarso impiego delle staffe nei pilastri e nei nodi

Nei recenti sismi dell’Aquila, di Norcia e di Amatrice è emerso un problema ricorrente.

Si è notato uno scarso impiego delle staffe nei pilastri e nei nodi, se non totale assenza in alcuni casi; ribaltamenti fuori piano delle murature; scarsa qualità dei materiali impiegati; formazione di pilastri tozzi per errata disposizione degli elementi secondari; posa in opera di staffe non chiuse.

Se consideriamo un pilastro soggetto a sforzo normale e momenti flettenti (sollecitazione di pressoflessione deviata ) per effetto del carico di punta l’elemento e le armature in esso presenti tenderanno a “ spanciare" verso l’esterno.

Una attenta presenza in cantiere da parte del D.L. avrebbe evitato problemi di questo tipo con vantaggio non solo per la committenza, ma per l’intera popolazione.

Concludo con un mio personale pensiero, quando si accetta l’incarico di D.L. si deve essere presente in cantiere in modo continuo e collaborare in modo fattivo con tutte le altre figure professionali coinvolte nell’esecuzione dell’opera.

Gianni Fabrizi

Articolo tratto da INGENIUM - PERIODICO DI INFORMAZIONE (CINECA-MIUR n. E203872) DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI TERNI

L'intera rivista è disponibile in allegato


Gianni Fabrizi, diplomato geometra nel 1991, nel 2011 si iscrive a Ingegneria e nel 2017 consegue la laurea magistrale. Assunto nel 1996 come responsabile della manutensione scolastica presso la Provincia di Terni, nel 2014 è passato all’Azienda Ospedaliera Santa Maria alla S. C. Tecnico Patrimoniale. Nel 2016 nominato Cavaliere della Repubblica. Nel 2017 nominato cultore della materia Progetto di Restauro dall’Università telematica Ecampus.

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