Il Processo del Commissioning: cos’è e perché è importante
Il Commissioning (acronimo Cx) è in genere anche all’estero una prassi non comune, eppure in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito sta diventando sempre più frequente per il riconoscimento, da parte di proprietari di edifici e degli altri operatori/attori coinvolti, del fatto che gli edifici e i loro sistemi tecnologici spesso non si comportano nella pratica così come i progettisti hanno previsto.
Il termine “Commissioning” ha molte definizioni, tra cui la più semplice di tutte è “un insieme di procedure, responsabilità e metodi per far progredire un sistema dalla fase di installazione al pieno funzionamento in conformità con l’intento progettuale”. Tale definizione varia sia a seconda dell’obbiettivo del Commissioning (edificio oppure tipologia di sistemi) e delle attività ad esso collegate, sia dalla sua durata che può iniziare dalla fase di Concept o fase di pre-Design del sistema edificio impianto e continuare oltre la messa in servizio e la fase di occupazione dell’edificio stesso. Essendo il Commissioning una “best practice” ha trovato terreno fertile all’interno dei principali protocolli di sostenibilità (ad esempio LEED® e BREEAM®), che lo richiedono a vari livelli a garanzia del risultato finale.
INTRODUZIONE
Il Commissioning (di seguito semplicemente Cx), ha le sue radici storiche nel campo delle costruzioni navali in cui il termine fu usato per descrivere il processo seguito per assicurare che una nave fosse in condizioni di navigare e pronta per il servizio.
Il Cx è oggi una prassi comune per i sistemi di controllo degli impianti industriali. I principi alla base del Cx sono simili a quelle della gestione della qualità globale (Total Quality Management, TQM), dove si tenta di stabilire dei criteri che possono essere monitorati e valutati per determinare se la qualità di un’attività desiderata o di un sistema è all’altezza delle sue attese.
Il Cx quindi è possibile definirlo come un processo sistematico di garanzia della QUALITA’ che si svolge durante l’intero processo di progettazione, di costruzione e si protrae durante l’occupazione dell’opera intesa come sistema Edificio-Impianto, contribuendo a garantire, che tale sistema in fase di costruzione rispecchi alla consegna le aspettative della Committenza.
Il processo di Cx si fonda sul principio di responsabilità della qualità dell’operato di tutti gli attori che si occupano della progettazione, della costruzione, della manutenzione e infine degli utilizzatori dell’edificio. Questo gruppo di persone definito in seguito “Gruppo di Commissioning” ha la facoltà di utilizzare metodi e strumenti al fine di verificare che il progetto (inteso come processo di realizzazione dell’opera durante le fasi di Cx), sia conforme ai requisiti imposti della committenza.
Il processo di Cx propriamente detto si articola in quattro fasi principali che si declinano in maniera differente a seconda sia dei sistemi messi a Cx sia in funzione dello scopo e della tipologia di edifici, si rimanda ai prossimi capitoli per un maggior dettaglio.
Diversi protocolli di certificazione di ecosostenibilità applicati agli edifici stanno introducendo anche in Italia il Processo di Cx, per questo motivo, spesso, si è portati a pensare che il Cx sia uno degli elementi costituenti la certificazione di sostenibilità. In realtà il Cx è nato e si è sviluppato autonomamente, inteso soprattutto come processo di qualità ed è attuabile anche autonomamente dalle certificazioni.
Anni orsono nacque una definizione, ormai, un po’ obsoleta e in disuso, ma che, in un certo senso, anticipava sia la definizione di edificio ecosostenibile, sia la definizione del processo di Cx, si parlava, infatti, di “Edificio Intelligente”: nell’ambito ingegneristico ed impiantistico più in particolare, un tale edificio veniva inteso come un edificio altamente tecnologico ed automatizzato, parallelamente, tuttavia, nell’ambito architettonico si intendeva per edificio intelligente un involucro che potesse sfruttare al meglio le risorse del sito, ottimizzando, al contempo, gli spazi interni e la logistica propria dell’attività (per esempio un complesso ospedaliero o un centro elaborazione dati).
L’evoluzione di entrambe queste concezioni, oltre che delle tecnologie costruttive a disposizione, ha portato la parte impiantistica (Building Automation) a necessitare di uno stretto coordinamento fra le varie attività tecniche e i vari sistemi presenti nell’edificio (il Cx, appunto) e la parte architettonica alla concezione dell’edificio rispettoso dell’ambiente e delle persone che vi operano all’interno cioè all’idea di ecosostenibilità.
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