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Il progetto di norma UNI 10200:2016: i miglioramenti apportati e quelli auspicabili

Intervista a Luca Alberto Piterà, ingegnere e Segretario Tecnico di AiCARR sul progetto di norma UNI 10200:2016

Intervista a Luca Alberto Piterà, ingegnere e Segretario Tecnico di AiCARR

1) Ing. Piterà, l’UNI ha messo in inchiesta pubblica la nuova versione della UNI 10200, norma fondamentale poiché necessaria per la ripartizione delle spese per riscaldamento ed acqua calda sanitaria in edifici condominiali. AiCARR ha fatto parte del tavolo di lavoro. Ci può raccontare in estrema sintesi cosa vi piace, e cosa invece resta ancora da migliorare rispetto alla versione precedente?

La norma si rivolge a tutti gli impianti termici al fine di definire i criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva e produzione di acqua calda sanitaria. Il lavoro di revisione che è durato quasi un anno ha portato ad un documento che presenta i seguenti aggiornamenti, in primis l’introduzione del servizio di climatizzazione estiva che non era presente nella versione 2013 e che presenta ancora dei margini di miglioramento soprattutto nei confronti della contabilizzazione indiretta (come AiCARR presenteremo dei commenti in tal senso) che verranno affrontati a valle dell’inchiesta pubblica dal gruppo di lavoro. Altro aspetto importante riguarda una notevole semplificazione della metodologia di calcolo della ripartizione della spesa, e l’armonizzazione con il contesto normativo di riferimento nazionale ed europeo, oltre che con una migliore definizione dello stato dell’edificio su cui deve essere effettuato il calcolo, infine viene introdotto un fattore d’uso dell’edificio, volto a determinare l’incidenza del consumo involontario rispetto a quello totale e che aumenta al diminuire del grado di occupazione, manchevole ancora però di una metodologia per gli edifici con un’occupazione saltuaria o discontinua, in tal senso si è provveduto a formulare in inchiesta pubblica una proposta di calcolo.
Per concludere, al documento in revisione manca ancora un aspetto fondamentale, già evidenziato da AiCARR in fase di inchiesta interna CTI, che risiede nell’introduzione dell’errore medio stagionale, definito come l’errore percentuale che viene commesso nella stima dei consumi di energia termica in una stagione di riscaldamento o di raffrescamento, presente per la contabilizzazione diretta mentre assente per quella indiretta. Riteniamo opportuno indicare tre fasce di errore massimo ammissibile sull’errore medio stagionale previsto (e.g. 15%) per ovviare al problema dell’assenza di una normativa metrico legale sui ripartitori di calore ed i totalizzatori a tempi di inserzione. Tale errore deve essere comunicato all’utente finale dal responsabile della misura.

2) L’obiettivo della contabilizzazione è l’efficienza energetica e la riduzione dei consumi. Ritiene che questa nuova versione della 10200 possa garantire il raggiungimento di tale importante obiettivo?

Di per sé una norma per quanto bene possa essere scritta non può garantire da sola questi obiettivi, ma di sicuro può tracciare una guida che accompagni tutti gli attori coinvolti verso il conseguimento di questo importante risultato. Fondamentale è il ruolo dell’utente finale che deve essere messo nelle condizioni per poter comprendere i propri consumi e poter attuare di conseguenza una sua politica di efficienza energetica.

3) Argomento dibattuto: i coefficienti correttivi. Alcuni sostengono siano necessari, altri fanno presente come la Direttiva Europea 2012/27/CE non li ammetta. La norma li prevede? Qual è la posizione di AiCARR?

Il problema dei coefficienti correttivi è stato più volte discusso nelle riunioni della commissione CTI CT271, ma mai risolto in quanto ritenuto di pertinenza del legislatore e non del CTI. Pur condividendo tale presupposto, si sottolinea che il D.Lgs 102 richiama esplicitamente la norma UNI 10200 in merito alla ripartizione delle spese “secondo gli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e dei costi generali per la manutenzione dell’impianto”.
Si è pertanto attualmente creato un cortocircuito tra il CTI, che rimanda al legislatore la scelta di eventuali coefficienti correttivi ed il legislatore che, qualora volesse introdurre tali coefficienti, dovrebbe stralciare il richiamo alla norma UNI 10200 dal D.Lgs 102 per la ripartizione delle spese.
La posizione di AiCARR è chiara e contraria all’introduzione di coefficiente correttivi sull’intero involucro all’interno della UNI 10200, ma non esclude un’elaborazione di fattori di compensazione limitati alle solo parti condominiali comuni di edifici esistenti, volti a stimolare la riqualificazione energetica degli edifici e di conseguenza conseguire quegli obiettivi di efficienza e sostenibilità richiesti dalle direttive europee.

4) Il fatto che la norma sia rivista e ripubblicata all’inizio dell’estate, ultimo periodo utile per adeguarsi al D.Lgs. 102/2014, non rischia di creare disorientamento e rallentamento per le attività di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione? Sono possibili proroghe e/o deroghe?

Non credo, in quanto dividerei l’aspetto legislativo da quello normativo. Il primo prevede entro il 31/12/2016 l’installazione per i soggetti obbligati di sistemi di contabilizzazione del calore siano essi di tipo diretto sia indiretto, come previsto dalle lettere a), b) e c) del comma 5 dell’art.9 del D.Lgs 102, e che non prevedere deroghe o proroghe. La lettera d) invece prevede però la possibilità che per la prima stagione termica successiva all’installazione dei dispositivi di contabilizzazione, la suddivisione si determini in base ai soli millesimi di proprietà, andando a posticipare una contestuale adozione della UNI10200:2016.
È bene precisare però che oltre alla pubblicazione della revisione della UNI 10200, c’è bisogno di una modifica del richiamo all’interno del D.Lgs 102 della UNI 10200 come precisato da ANACI, che in assenza di espresso richiamo nell'articolo 9 comma 5 lettera d) del D. Lgs. 102/2014, alla nuova norma UNI oggi in discussione (UNI 10200:2016), ritiene dal punto di vista giuridico applicabile la norma del 2013 in quanto quelle successive non sono il frutto di meri aggiornamenti, ma di vere e proprie modifiche e integrazioni.

5) I Professionisti sono pronti ad applicare tale norma? O vi sono resistenze legate ad una difficoltà oggettiva a formarsi a fronte di una continua produzione normativa? Cosa propone AiCARR per incentivare l’applicazione di questa norma?

Riteniamo che il professionista debba essere messo nelle condizioni di poter operare in un contesto legislativo e normativo chiaro, laddove però non lo fosse entra in gioco AiCARR che come Associazione culturale ha sempre promosso attività di informazione e formazione sul territorio rivolta ai propri associati e non. Anche per la UNI 10200:2016 a valle della sua pubblicazione come è sempre successo per altre normative, stiamo pianificando come Associazione una serie di seminari paralleli anche ad una attività di formazione sempre a livello territoriale al fine di poter informare e formare i professionisti direttamente dai soci AICARR che hanno partecipato alla stesura della norma e che potranno trasmettere non un’interpretazione della stessa, ma un vero e proprio contributo operativo alla sua applicazione sul territorio.

 

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