Ponti e Viadotti | CTE-AICAP
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Interventi provvisionali urgenti sui viadotti della Strada dei Parchi

Gli eventi sismici del 2009 in Abruzzo hanno evidenziato la criticità, in fase di sisma, degli apparecchi di appoggio di gran parte dei 175 viadotti delle Autostrade A24 e A25.

Ciò si è evidenziato, specie nei viadotti prossimi al cratere, con la rottura dell’appoggio e il conseguente scalinamento degli impalcati.

Nella memoria si descrivono gli interventi, volti ad evitare il ripetersi di questi fenomeni.

L’obiettivo principale è stato quello di preservare la sicurezza delle opere esistenti senza che fosse necessario alcun intervento di rinforzo.

Da ciò la ricerca di soluzioni e tecnologie compatibili con le capacità dei calcestruzzi esistenti, la cantierabilità e la sicurezza dell’infrastruttura, che doveva rimanere in esercizio per tutta la durata dei lavori.

Articolo presentato in occasione degli Italian Concrete Days 2018 di aicap e CTE


Urgent provisional works on the viaducts of the Strada dei Parchi

Interventi provvisionali urgenti sui viadotti della Strada dei Parchi

INTRODUZIONE

1.1 Informazioni principali

La “Strada dei Parchi” costituisce un sistema infrastrutturale strategico per l’intera nazione, basato sull’integrazione funzionale e trasportistica di due importanti itinerari autostradali:

  • l’Autostrada A24, che collega con i suoi 166,5 Km Roma con L'Aquila e Teramo;
  • l’Autostrada A25 che dall’interconnessione con l’A24 in corrispondenza dello svincolo direziona-le di Torano conduce dopo 114,9 Km all’Autostrada A14 “Bologna – Bari” in prossimi-tà della città di Pescara.

La costruzione delle due Autostrade, a partire dalla fine degli ’60, ha rappresentato un importante elemento di sviluppo delle Regioni interessate, consentendo collegamenti rapidi tra città e paesi prima quasi isolati. Si consideri ad esempio che prima della costruzione dell’A24 per raggiungere la città di L’Aquila da Roma erano necessarie circa tre ore, mentre oggi ne basta poco più di una.

Il tracciato delle due autostrade attraversa un territorio orograficamente complesso ed articolato, che ha costituito la principale ragione dello storico isolamento dell’Abruzzo e del Molise dalle regioni tirreniche.

La gestione dell’infrastruttura deve poi tenere in debito conto della presenza di diversi Parchi Nazionali e Regionali, nonché siti SIC (Sito Interesse Comunitario) e ZPS (Zone Protezione Speciale).

 A causa di tale complessità orografica ed ambientale, oltre il 50% del tracciato dell’autostrada si sviluppa a quota superiore a 600 m s.l.m. (il punto più alto, in corrispondenza dello svincolo di Tornimparte dell’A24, è a quota 1100 m. s.l.m.) e per la sua realizzazione è stato necessario ricorrere ad un numero elevato di opere d’arte, tanto che oltre il 34% del tracciato autostradale è in viadotto o in galleria (Figure 1).

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1.2 Sismicità e terremoto dell’aprile 2009

Con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3519 del 28 aprile 2006, è stata definita la pericolosità sismica di riferimento per il territorio nazionale, rispetto alla quale il tracciato delle due autostrade A24 e A25 risulta essere quasi interamente ubicato nelle zone di massima sismicità (Zona 1 - Pericolosità Alta e Zona 2 - Pericolosità Elevata).

Tale esposizione al rischio ha avuto una tragica con-ferma alle ore 3.32 del 6 aprile 2009 quando un si-sma di Magnitudo Momento Mw 6.1 (Magnitudo Richter 5.8) si è abbattuto sulla città di L’Aquila e sui paesi limitrofi, causando 309 morti e oltre 1200 feriti.

Il ruolo vitale che ha svolto l’infrastruttura in occa-sione di questo funesto evento è stato riconosciuto dal legislatore che, con la Legge 228/2012 art.1 comma 183, ha sancito la natura strategica delle autostrade A24 e A25 per le finalità di protezione civi-le.

L’elevata esposizione al rischio sismico del territorio dell’Italia Centrale è stata purtroppo nuovamente comprovata il 24 agosto 2016 (terremoto di Amatrice Mw 6.0), il 30 ottobre 2016 (terremoto di Norcia Mw 6.5) e da ultimo il 18 gennaio 2017, quando una serie di scosse, di cui la più intensa con Mw 5.5 colpì nuovamente l’Abruzzo causando, tra l’altro, la tragicamente famosa valanga di Rigopiano.

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L'ARTICOLO COMPLETO E' DISPONIBILE IN ALLEGATO


KEYWORDS: seismic vulnerability viaducts and bridges; interventions on existing concrete structures / vulnerabilità sismica ope-re d’arte; interventi su strutture esistenti in calcestruzzo.


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