Intervista a Gian Carlo Ferretto, Presidente della Sezione Scaffalature Metalliche di ACAI
Intervista a:
Gian Carlo Ferretto
Presidente della Sezione Scaffalature Metalliche di ACAI
Da quale esigenza è nata nel 1992 la Sezione Scaffalature Metalliche all’interno di ACAI? E qual è stato in questi anni il suo contributo sulla scena del mercato di riferimento?
La Sezione Scaffalature industriali dell'ACAI è nata dalla volontà di un gruppo di aziende del settore di unirsi per tutelare gli interessi comuni e valorizzare la qualità dei propri prodotti in un mercato caratterizzato da una concorrenza molto vivace, talvolta poco ortodossa, e dall’assenza di regole definite di progettazione. Da molti anni, infatti, la Sezione è attiva nella promozione dello sviluppo scientifico e culturale nel campo della progettazione delle scaffalature metalliche, partecipando direttamente alla redazione delle norme di settore, sia a livello italiano che europeo.
La Sezione, insieme agli altri principali produttori europei di scaffalature facenti parte del gruppo ERF (European Racking Federation) dell’associazione FEM (European Federation of Materials Handling) e in collaborazione con varie prestigiose Università italiane, ha promosso ed intrapreso diverse attività di ricerca e di sperimentazione, sui componenti, sui collegamenti, su sottostrutture ed infine anche su campioni di scaffalature a dimensione reale (prove full-scale) per la validazione delle regole di progettazione antisismica.
Quest’anno sono iniziati i lavori di uno specifico Gruppo di Lavoro CEN (denominato WG5) per redigere la Norma EN sulla progettazione antisismica delle scaffalature porta pallet, a partire dall’ultima revisione del relativo documento FEM (FEM 10.2.08).
In sede UNI è attivo il Gruppo di Lavoro Scaffalature Metalliche, composto principalmente da tecnici delle Aziende Associate ACAI-CISI (Costruttori Italiani Scaffalature Industriali) che ne hanno promosso la formazione nel 2007 per sviluppare le norme di progettazione per le varie tipologie di scaffalature.
La Sezione ha inoltre elaborato negli ultimi anni un software ai sensi della norma EN 15512 sulle scaffalature porta pallet, un potente strumento di calcolo che permette l’esecuzione delle verifiche sugli elementi strutturali in tempi estremamente ridotti.
Dopo l’entrata in vigore delle recenti norme per le scaffalature a livello europeo, la Sezione, in collaborazione con IGQ, ha promosso la creazione del nuovo marchio indipendente IGQ - UNI EN 15512, con il quale viene certificata la progettazione delle scaffalature porta pallet ai sensi della relativa Norma. In questo modo l’apertura al mercato è totale: le regole tecniche sono diventate pubbliche e condivise a livello europeo, l’attività di verifica e certificazione viene svolta in modo indipendente da un ente di parte terza ed ACAI, continuando a partecipare alle attività ERF e CEN in rappresentanza dei produttori italiani di scaffalature, resta promotore dello sviluppo di questi prodotti e punto di riferimento tecnico-scientifico.
Tra le varie tematiche di grande sensibilità che la Sezione si trova quotidianamente ad affrontare, qual è quella che sta maggiormente a cuore agli “addetti ai lavori”?
Il tema maggiormente sentito è senza dubbio quello della sicurezza, in tutte le sue accezioni. Le scaffalature industriali sono costruzioni metalliche molto particolari, realizzate con profili sottili formati a freddo perforati in continuo, collegati con sistemi a gancio diversi da produttore a produttore. Pertanto, è assolutamente necessario fornire indicazioni specifiche per tener conto dei fenomeni di instabilità di questi particolari profili e per determinare in modo appropriato i parametri di progetto attraverso prove sperimentali.
Un passo avanti consiste nell'approfondimento della tematica della progettazione antisismica che richiede l'applicazione di regole specifiche. Infatti, dall'entrata in vigore del D.M. 14.01.2008, tutte le strutture realizzate sul territorio nazionale devono garantire una adeguata resistenza sotto gli effetti di un eventuale terremoto.
Quale - secondo Lei - il ruolo strategico che le Associazioni di categoria possono svolgere in questo particolare frangente economico a sostegno delle imprese?
L’attuale particolare difficile situazione economica a cui si fa specifico riferimento nella domanda rende tale anche la risposta. Purtroppo una analisi di breve periodo che un Associato effettivo o potenziale può fare verificando il rapporto costi/benefici, può portarlo ad una valutazione negativa non ravvisando ritorni economici a fronte dei costi per quote Associative e servizi.
Sarebbe un’analisi errata, in quanto è proprio in situazioni di difficoltà che può emergere il ruolo strategico di un’Associazione che può essere incisivo in funzione dell’effettivo spirito di appartenenza.
Certo i rapporti fra Associati sono anche rapporti tra competitors ma vi sono molti interessi comuni che possono essere meglio tutelati con la “forza d’urto” rappresentata da un’Associazione che possa dialogare in nome e per conto degli Associati con le organizzazioni europee, con le organizzazioni nazionali competenti sul piano della certificazione e della predisposizione di norme varie, nei confronti degli enti predisposti alla sicurezza ed in generale nei confronti di quanti possono influire sul piano della progettazione, realizzazione, installazione e utilizzo degli impianti di magazzinaggio.
Ecco il ruolo strategico che compete ad un’Associazione di categoria, al quale si aggiunge un ulteriore ruolo cioè quello di poter “pesare” in modo maggiore nei confronti di Confindustria che in ultima istanza rappresenta il soggetto che tutela gli interessi di tutte le industrie manifatturiere italiane.
Si può obiettare che quanto indicato rappresenta comunque il ruolo istituzionale di un’Associazione di categoria, ma le azioni indicate assumono maggiore importanza proprio in un contesto economico difficile, in cui da un lato le imprese sono costrette ad affrontare mille problemi e dall’altro vi sono Enti che emanano norme e regolamenti che rendono sempre più complessa l’attività produttiva. L’azione è quella quindi di trovare un giusto equilibrio tra le esigenze della sicurezza e quelle del poter operare in competizione con tutti i produttori che da varie parte del mondo si affacciano sul mercato.