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L'edilizia pubblica sostenibile e i primi Cam edilizia

Tra le categorie per cui il Mattm ha introdotto i Cam vi è l’edilizia: il Dm 11 ottobre 2017 ha individuato, in particolare, gli elementi applicabili alla progettazione e ai lavori di ristrutturazione (ristrutturazioni di primo e secondo livello o manutenzioni ordinarie e straordinarie, da individuare secondo le definizioni ex Dpr 380/2011 e dei decreti interministeriali del 26 giugno 2015) o nuova costruzione (che include anche la demolizione e ricostruzione) di edifici o gruppi di edifici pubblici, considerati in un’ottica di ciclo di vita


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La legislazione europea, nell’ambito dell’efficienza energetica, della sostenibilità e dell’economia circolare, attribuisce al settore pubblico il ruolo di modello da seguire e ambito di sperimentazione e adozione di soluzioni che possano poi valere anche nel mercato privato.

A questa logica risponde il “green public procurement”, ossia l’adozione di standard di sostenibilità ambientale per i contratti pubblici superiori rispetto ai parametri normalmente obbligatori sul mercato.

L’Italia ha adottato un approccio ancora più ambizioso da questo punto di vista, inserendo all’interno del Codice dei contratti pubblici (Dlgs 50/2016) l’obbligo per tutte le stazioni appaltanti di acquistare i beni, servizi e lavori rientranti nelle 17 categorie specificamente individuate dal “Piano d’azione nazionali per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione” (Pan Gpp), a prescindere dal valore economico dei contratti oggetto di affidamento, nel rispetto delle disposizioni in materia di criteri minimi di sostenibilità energetica e ambientale – meglio conosciuti come “Cam” – individuati con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.


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All'interno di questa collaborazione una serie di articoli sul tema dell'EFFICIENZA ENERGETICA E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI, con l'obiettivo di fornire una "Guida agli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione e riqualificazione nell’ottica della sostenibilità" a cura di degli avv. Michele Rizzo e Marco Fontana


Ai sensi dell’articolo 34 del Dlgs 50/2016, infatti, gli enti aggiudicatori che intendono acquistare beni, servizi e lavori rientranti per i quali siano stati adottati i relativi Cam:

  • sono obbligati a inserire nei relativi bandi e capitolati i) le specifiche tecniche e ii) le clausole individuate dai c.d. Cam;
  • qualora intendano aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sono obbligati a tenere in considerazione (ma non necessariamente adottare) i c.d. criteri premianti individuati dai Cam.

Tra le categorie per cui il Mattm ha introdotto i Cam vi è l’edilizia: il Dm 11 ottobre 2017 ha individuato, in particolare, gli elementi applicabili alla progettazione e ai lavori di ristrutturazione (ristrutturazioni di primo e secondo livello o manutenzioni ordinarie e straordinarie, da individuare secondo le definizioni ex Dpr 380/2011 e dei decreti interministeriali del 26 giugno 2015) o nuova costruzione (che include anche la demolizione e ricostruzione) di edifici o gruppi di edifici pubblici, considerati in un’ottica di ciclo di vita.

I Cam edilizia vanno ben oltre l’imposizione di requisiti strettamente relativi all’efficienza energetica dell’immobile pubblico, anche se tale componente rimane comunque presente in modo significativo nelle specifiche tecniche dettate per i singoli edifici. I Cam edilizia si estendono infatti su profili molto ampi della progettazione e realizzazione di un intervento edilizio, specialmente se relativo non a un singolo edificio ma a un gruppo di edifici: in tal caso arrivano a comprendere di fatto indicazioni sull’attività pianificatoria dell’ente (e dell’eventuale progettista) come, per esempio, la valutazione della fattibilità tecnico-economica dell’intervento (che deve privilegiare sempre il recupero e la rigenerazione di immobili esistenti), le dotazione di infrastrutture primarie (come la viabilità, la gestione idrica e dei rifiuti, l’illuminazione pubblica) e secondarie (dotazione di servizi nell’ambito di riferimento degli immobili). In caso di progettazione e/o realizzazione di interventi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione di singoli immobili, i Cam edilizia comprendono per esempio le misure di risparmio idrico e di qualità ambientale interna dell’immobile (areazione e illuminazione interna), il piano di manutenzione dell’opera e il destino dei materiali a fine vita, le caratteristiche ambientali dei materiali impiegati, le condizioni del cantiere.

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Per fornire qualche esempio concreto delle misure obbligatorie (che fanno di norma salve disposizioni e prescrizioni regolamentari più restrittive, anche di livello regionale), segnaliamo in questa sede che tra le specifiche tecniche dettate dai Cam edilizia per gli interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione rilevante di singoli edifici pubblici vi sono i) l’obbligo di approvvigionamento energetico da fonti energetiche rinnovabili o sistemi alternativi ad alta efficienza superiore di almeno il 10% al valore minimo ex Dlgs 28/2011 previsto per analoghi interventi nel settore privato (cfr. punto 2.3.3) oppure ii) i rilevanti obblighi in materia di risparmio idrico (su tutti, la raccolta delle acque piovane per uso irriguo e/o per gli scarichi sanitari, attuata con impianti realizzati secondo la norma Uni/TS 11445 «Impianti per la raccolta e utilizzo dell’acqua piovana per usi diversi dal consumo umano – Progettazione, installazione e manutenzione» e la norma Uni En 805 «Approvvigionamento di acqua – Requisiti per sistemi e componenti all’esterno di edifici» o norme equivalenti. Nel caso di manutenzione/ristrutturazione di edifici tale criterio e` applicato laddove sia tecnicamente possibile), individuati dal punto 2.3.4.

Prescrizioni particolarmente significative sono quelle dettate in relazione ai componenti edilizi, allo scopo di minimizzare i rifiuti e aumentare il riuso dei materiali. In particolare, i Cam individuano prescrizioni minime in relazione alla quantità di materiale riciclato nei singoli prodotti (per esempio, il 5 % del penso nel calcestruzzo) ma anche e soprattutto riferibili alla totalità dei componenti edilizi e materiali.

A tale proposito, viene previsto che almeno il 50% del peso dei componenti edilizi e degli elementi prefabbricati, escludendo gli impianti, deve essere sottoponibile, a fine vita, a demolizione selettiva ed essere riciclabile o riutilizzabile. Di tale percentuale, almeno il 15% deve essere costituito da materiali non strutturali.

Inoltre, almeno il 15% del peso di tutti i materiali utilizzati per l’edificio deve essere costituito da materia recuperata o riciclata (anche considerando le diverse percentuali di riciclato imposte per ogni materiale su cui si riferiva sopra).

I Cam edilizia hanno dunque l’ambizione di tenere in considerazione tutte le condizioni di sostenibilità dell’edificio (o del gruppo di edifici), dalla sua progettazione alla sua dismissione.

Sotto questo profilo, i Cam condividono i principi di fondo delle certificazioni volontarie di immobili presenti sul mercato internazionale (come la certificazione Lee o Breeam), che attestano gli elementi di sostenibilità di immobili o complessi edilizi.

A livello regionale, si riscontrano alcuni tentativi di promuovere gli stessi criteri anche nell’ambito dell’edilizia e dello sviluppo immobiliare privato: la Lr Regione Lombardia 18/2019 prevede meccanismi premianti non solo (e non tanto) per l’efficienza energetica quanto per interventi complessivi votati al recupero dell’esistente, alla rigenerazione urbana e alla sostenibilità. La Lp Provincia autonoma di Trento 1/2008 (articoli 83 e ss.) e il relativo regolamento attuativo 11-13/2009 promuovono, per esempio, la qualità ambientale dei materiali (soprattutto il legno) e forme di certificazione volontaria (come la certificazione Leed). La promozione di protocolli di sostenibilità in edilizia, in ambito pubblico e privato, è anche alla base della Lr 41/2011 di Regione Calabria.


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Per approfondire:

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Lo speciale:

EFFICIENZA ENERGETICA E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

Guida agli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione e riqualificazione nell’ottica della sostenibilità

A cura di Michele Rizzo e Marco Fontana

 

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