La biofilia e le regole dell’abitare sano: a Restructura 2022 il nuovo umanesimo architettonico

La biofilia fa bene anche in ufficio: aumenta la produttività e diminuisce lo stress

Il nuovo benessere abitativo passa per una progettazione rispettosa dei bisogni dell'essere umano e della natura insieme, è con la Biofilia che si sta ridefinendo il concetto di comfort e salubrità degli ambienti. Dall'ipotesi scientifica proposta dal biologo statunitense Edward O. Wilson, quando rilevava empiricamente lo stretto rapporto tra l'uomo e la natura, ora abbiamo le attestazioni scientifiche. Il 18 novembre il tema è al centro dell’incontro “La biofilia e le regole dell’abitare sano”, nell’ambito della 34° edizione di Restructura, il salone organizzato da GL events Italia che raccoglie i protagonisti di edilizia, restauro e ristrutturazione. A Torino fino al 19 novembre.

La si cita sempre più spesso, ma cosa si intende davvero con Biofilia? «L'ecologia affettiva offre una chiave di lettura scientifica al mondo dell'architettura per ispirare il cambiamento del biophilic design – spiega il professor Giuseppe Barbiero, docente di Biologia e direttore del Laboratorio di Ecologia Affettiva dell'Università della Valle d'Aosta, che interverrà al dibattito –. Molte persone pensano che la progettazione biofila consista nell’aggiungere un po’ di verde nelle case. In realtà la progettazione biofila non è solo questo: il contatto con la Natura stimola sia il nostro amore (biofilia), sia la nostra paura per la vita (biofobia). Occorre imparare a riconoscere ciò che stimola la biofilia, perché una biofilia opportunamente spinta, ci permette di recuperare dalla fatica mentale più rapidamente e più efficacemente, grazie a un adattamento evoluzionistico che coinvolge la nostra attenzione involontaria e il potere di fascinazione della Natura».

Nel cuore di Restructura 2022: legno, acqua, luce, energia
Il legno per un’edilizia sostenibile, la gestione dei rischi idrogeologici, le comunità energetiche e l'illuminazione cittadina adattiva: sono alcuni temi “caldi” della 34esima edizione di Restructura.
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Il Biophilic Design (sistema di progettazione che si ispira alla biofilia per realizzare ambienti artificiali che siano il più possibile consoni all'innato desiderio di Natura umano) sta prendendo piede anche alla luce di alcune attività di ricerca. Nel laboratorio di ecologia guidato dal professo Barbiero, ad esempio, sono stati sperimentati i diversi stimoli della Natura per capire cosa funziona e cosa è meglio evitare. I test hanno permesso di definire 10 temi fondamentali di biophilic design e quindi le linee guida scientifiche per realizzare la prima scuola biofila in Italia, a Gressoney-La-Trinité, in Valle d’Aosta. La scuola di Gressoney è stata monitorata per tre anni consecutivi registrando come un ambiente scolastico biophilic designed migliori l’efficienza scolastica del 32-35% rispetto a uno convenzionale. «Oggi i nostri protocolli sperimentali – aggiunge il professor Barbiero – ci permettono di quantificare l’efficacia di un ambiente biohilic designed in termini di rigenerazione cognitiva e di recupero dallo stress».

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Anche in ufficio sono importanti i benefici della biofilia: un ambiente di lavoro è in equilibrio con la natura grazie alla presenza di piante, luce naturale, aria fresca, spazi all'aperto, l'uso di materiali naturali, colori e sensi naturali e un'attenzione al rumore. Per l'architetta esperta di sostenibilità, Alessandra Siviero «sono diversi gli impatti positivi biofilici sulle persone. Si registrano riduzioni su stress, malattie e fatica».

I dati mostrano come grazie a questa nuova architettura si riducono stress e malattie del 37%, la fatica del 30%. L'attenzione alla persona che si ottiene in uffici realizzati con questi principi consente un miglioramento generalizzato dello stato di salute del 15%, una maggiore fidelizzazione dei dipendenti, un miglioramento della produttività e una riduzione dell'assenteismo.

"Come architetto mi occupo di sostenibilità ma questo non è più sufficiente – commenta l'architetta Alessandra Siviero – Adesso è importante riportare l'uomo al centro in una specie di nuovo umanesimo in cui noi architetti abbiamo il compito di spingere il ritorno dell'uomo a un corretto rapporto con la natura. È questa la biofilia di cui finalmente si è cominciato a parlare.

Non si tratta tanto di come vogliamo costruire ora, ma di una filosofia che guarda alle persone che diventano centrali prestando poi attenzione ai materiali che usiamo, ai servizi connessi, alle tecnologie impiegate per ottenere uffici e abitazioni dove si vive e si lavora in salute, più felici e sicuri perché dopo la pandemia abbiamo capito che sono gli ambienti dove passiamo il nostro tempo a dover essere ripensati».