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La digitalizzazione del settore dei prodotti da costruzione

Vittoria Ciotta ha analizzato la digitalizzazione nel settore dei prodotti da costruzione, evidenziando le novità introdotte dal nuovo regolamento CPR, come il passaporto digitale e l’uso di dati strutturati e interoperabili per promuovere sostenibilità, trasparenza ed efficienza.

All'interno dell’evento “Il nuovo regolamento Europeo sui Prodotti da Costruzione - Opportunità per imprese ed operatori del settore, i servizi della PA” tenutosi al SAIE di Bologna, Vittoria Ciotta, del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha offerto una riflessione approfondita sul tema della digitalizzazione, con particolare attenzione alle novità introdotte dalla nuova CPR (Construction Products Regulation). La sua presentazione ha evidenziato le opportunità e i requisiti essenziali per l’implementazione digitale nel settore dei prodotti da costruzione, un’area che sempre più si muove verso la condivisione e l’interoperabilità dei dati.

 

Un nuovo concetto di digitalizzazione: dati strutturati e interoperabili

Ciotta ha avviato il suo intervento introducendo una premessa fondamentale: la digitalizzazione nel settore delle costruzioni si basa sulla disponibilità di dati strutturati e organizzati secondo il principio FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, and Reusable). Questo approccio, già diffuso nel mondo accademico e nella ricerca, viene ora applicato ai prodotti da costruzione, con l’obiettivo di creare un ecosistema di dati accessibili, interoperabili tra i diversi sistemi digitali e riutilizzabili. Tale disponibilità di dati strutturati non solo facilita l’accesso alle informazioni, ma è cruciale per la compatibilità tra piattaforme, migliorando così l'efficacia operativa e la sostenibilità del settore.

 

L'utilizzo del BIM e i template dei dati

Già oggi, la digitalizzazione è implementata nel settore delle costruzioni attraverso strumenti come il Building Information Modeling (BIM), una tecnologia che permette di rappresentare digitalmente le caratteristiche dei prodotti, inclusi aspetti geometrici e dati alfanumerici. Tuttavia, Ciotta ha posto l’accento sul fatto che i prodotti da costruzione devono essere certificati e rispondere a precisi criteri di performance. Per garantire un utilizzo ottimale di questi dati, è necessario adottare data templates – modelli di dati che includono informazioni su dichiarazioni di prodotto, conformità e performance ambientale (EPD). Questi modelli facilitano il recupero delle informazioni sui prodotti, supportando decisioni informate e conformi agli standard di sostenibilità e prestazioni.

 

Strutturare i dati: Dal Life Cycle Assessment al mercato unico

Un altro punto chiave della presentazione è stato il processo di sistematizzazione dei dati strutturati. Ciotta ha evidenziato come il nuovo regolamento CPR punti a una struttura condivisa dei dati, interoperabile e traducibile nei vari contesti di mercato. Questo passaggio consente di gestire il ciclo di vita dei prodotti, dall’uso iniziale alla dismissione e al riciclo, promuovendo così l’economia circolare e la sostenibilità ambientale.

 

Il Passaporto Digitale per i prodotti da costruzione

Uno dei fulcri del nuovo regolamento CPR è rappresentato dall’introduzione del passaporto digitale per i prodotti da costruzione. Questo passaporto sarà un sistema interoperabile con il BIM e integrato con il codice identificativo univoco del prodotto. La Commissione Europea si impegna a regolamentare questa innovazione attraverso atti delegati, un processo che, sebbene graduale, renderà possibile l’adozione di un sistema digitale diffuso, evitando di interrompere o duplicare le pratiche digitali già esistenti.

Il passaporto digitale sarà articolato in tre elementi principali:

  • L’oggetto fisico (il prodotto stesso);
  • Il data carrier, rappresentato da un QR code che facilita l’accesso alle informazioni;
  • Il contenuto del passaporto: dichiarazioni di prestazione e conformità, nonché altri dati necessari per garantire la marcatura CE.

In chiusura, Ciotta ha sottolineato l’importanza dei servizi digitali messi a disposizione dal Servizio Tecnico Centrale per garantire la trasparenza e la tracciabilità delle certificazioni tecniche. Sul sito istituzionale è infatti disponibile un elenco dei certificati di valutazione tecnica emessi, aggiornato in tempo reale. Utilizzando il QR code, è possibile verificare la validità dei certificati e accedere all’elenco completo delle certificazioni tecniche, assicurando una maggiore accessibilità e controllo sulla documentazione disponibile.

Il discorso di Ciotta si conclude con una riflessione sulla visione futura della digitalizzazione nel settore dei prodotti da costruzione. Con l’introduzione graduale del passaporto digitale e una crescente interoperabilità dei dati, il nuovo regolamento CPR si propone di guidare l’industria verso un modello più sostenibile e trasparente. I dati strutturati, l’interoperabilità e la trasparenza non sono solo obiettivi tecnici, ma veri e propri strumenti per rendere il settore delle costruzioni più efficiente, sicuro e in linea con le esigenze di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.

 

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