Sicurezza Lavoro
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La metodologia dell’attività del Coordinamento in fase di esecuzione: il cantiere di Porta Nuova Garibaldi (MI)

La metodologia dell’attività del Coordinamento in fase di esecuzione: il cantiere di Porta Nuova Garibaldi (MI)

Il coordinamento della sicurezza per edifici complessi e ad elevato sviluppo verticale

PARTE 2

L’articolo ha l’obiettivo, partendo dall’inquadramento generale sviluppato nel contesto dell’articolo “Il coordinamento della sicurezza nel cantiere di Porta Nuova Garibaldi a Milano”, pubblicato su Ingenio, di sviluppare, attraverso più appuntamenti cadenzati con i lettori, la metodologia applicata durante le fasi di svolgimento del servizio di “coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione” adottata nella conduzione del cantiere di “Porta Nuova Garibaldi a Milano” dall’Ing. Giuseppe G. Amaro e dal Team che componeva l’Ufficio di Coordinamento della Sicurezza in fase di Esecuzione [UCSE], mettendola quindi a fattor comune della conoscenza della comunità tecnica professionale. Il cantiere principale è stato avviato a luglio del 2008 e terminato in dicembre del 2013.


 

L’Ufficio di Coordinamento della Sicurezza in fase di esecuzione, ha avviato l’attività di Coordinamento per il cantiere di Porta Nuova Garibaldi a partire dal mese di luglio del 2008, recependo e conseguentemente aggiornando il Piano di Sicurezza e Coordinamento secondo le previsioni di cui al Nuovo TU della sicurezza e quindi del D.Lgs 81/08 e s.m.i.

Il servizio è stato gestito direttamente dall’Ing. Giuseppe Amaro nel suo duplice ruolo di Responsabile dei Lavori e Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e dal Suo Team costituito principalmente da Tecnici Senjor con importanti e pregresse esperienze nel settore delle costruzioni e nell’attività di coordinamento; in particolare è risultata importante, almeno nella fase iniziale, la conoscenza e l’affiatamento nel lavorare insieme in progetti complessi e che comunque non avevano una caratteristica come quella che il progetto di Porta Nuova presentava sia per estensione sia per tipologia di sviluppo in altezza degli edifici.

L’attività è stata sviluppata nel rispetto delle previsioni individuate dall’art. 92 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. ed in funzione di quanto relazionato nel contesto del Piano di Sicurezza e Coordinamento, che è stato assunto sin dall’avvio dell’attività quale documento dinamico da adattare alle necessità di sviluppo sia del progetto, previsto per fasi, e del cantiere pur mantenendone la valenza importante del suo imprinting iniziale per gli aspetti connessi alla definizione e individuazione dei ruoli e delle responsabilità ricadenti sull’Impresa affidataria, sulle imprese esecutrici principali e sub affidatarie, nonché sugli aspetti gestionali al fine della più puntuale e coerente gestione delle interferenze senza tralasciare le azioni complessive di coordinamento del cantiere, ai fini non solo della coerenza temporale e spaziale fra le lavorazioni unitamente alle azioni connesse alla gestione dell’emergenza e del controllo giornaliero degli accessi. Parallelamente è stato definito il flusso della documentazione che sia la norma che il PSC prevedeva venga prodotta dalle imprese ai fini dell’autorizzazione all’ingresso in cantiere nonché le modalità di sua gestione dal punto di vista della loro archiviazione per poi essere resa disponibile durante l’attività operativa o nel caso di controllo da parte delle autorità; la scelta è stata quella di farla detenere al General Contractor nel contesto di uno specifico ufficio di gestione della sicurezza del sistema delle imprese sotto la regia e responsabilità dell’impresa esecutrice che, fra l’altro ha l’obbligo della verifica circa la coerenza del Piano Operativo di Sicurezza della singola impresa con le previsioni del P.O.S. del General Contractor e il PSC.

Fondamentale è risultata la partecipazione dei preposti e delle maestranze, al processo metodologico adottato durante la fase di realizzazione del complesso di Porta Nuova Garibaldi che si è originata partendo dall’idea che nasce dalla considerazione che “regole, procedure, metodi comportamentali costituiscono un insieme che necessità di un collante” che si concretizza nella partecipazione attiva di tutti i soggetti che operano nel processo che dalla progettazione porta alla definizione delle metodologie costruttive e che poi si concretizzano nella realizzazione dell’opera. Tale partecipazione si è originato partendo attraverso un percorso d’ascolto e di osservazione degli addetti alle lavorazioni dalle più semplici a quelle più complesse.

Questa azione ha poi condotto allo sviluppo di un concorso a premi sulla sicurezza con l’obiettivo di coinvolgere le maestranze nella gestione e definizione di nuove procedure e metodi comportamentali durante il processo di gestione e costruzione. L’esperimento della “Sicurezza Partecipata” (così è stato chiamato l’approccio partecipativo) avviato nel cantiere Porta Nuova Garibaldi e riutilizzato con formulazioni differenti per altri cantieri di analoga rilevanza, sarà oggetto di una specifica trattazione in uno dei prossimi scritti divulgativi, per cui non ci si dilungherà nella descrizione di questa straordinaria esperienza, seppur non si è ritenuto possibile evitarne l’accenno in quanto ha influito in maniera preponderante su tutto il percorso svolto dal CSE e dal suo Team in cantiere.

Relativamente agli aspetti più tecnici dell’attività condotta, nel cantiere Porta Nuova Garibaldi a Milano è stata applicata una metodologia articolata e novativa che ha visto, nell’attività di coordinamento della sicurezza, il coinvolgimento attivo di maestranze, preposti, committenza, dell’Organo di Vigilanza (ASL- DPL), addetti al soccorso tecnico urgente (Comando Provinciale VVF di Milano) che di seguito si descrive unitamente agli strumenti messi in campo per la gestione operativa del processo.



Figura 1 – Immagine del cantiere durante la realizzazione delle strutture in c.a.

IL MANUALE DELLA QUALITA’ PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
Parallelamente all’avvio dell’attività di cantiere e all’aggiornamento del PSC l’UCSE si è dotato, il Manuale della Qualità per la gestione della commessa “coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione” che, consegnato alla Committenza ed al General Contractor ha da subito resa evidente l’organizzazione, le modalità operative e gli strumenti che l’UCSE ha pianificato e poi utilizzato per garantire e finalizzare il servizio di coordinamento della sicurezza nel rispetto delle norme e degli obblighi di legge e finalizzato al raggiungimento da una parte della soddisfazione del cliente ed all’ottimizzazione dei processi in aderenza con la normativa ISO 9001:2000, per le attività di sicurezza in cantiere e dall’altra per garantire il massimo livello di attenzione nei confronti della salute e sicurezza dei lavoratori.

Nel seguito saranno illustrate le modalità operative ed organizzative che sono state messe in campo dall’UCSE con l’introduzione, ove necessario ed indicato, di rimandi a procedure operative ed alla modulistica predisposta per lo svolgimento dello stesso servizio.

Il documento prevede la gestione dei seguenti ambiti:

> Organizzazione, organigramma e risorse impiegate
> Attività preliminari di avvio
> Attività documentale
> Attività ispettive e di coordinamento
> Attività di formazione ed informazione
> Gestione della documentazione
> Attività previste dal Protocollo d’Intesa con la Prefettura
> Attività conclusive del servizio di Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione

Di seguito una sintesi grafica relativa al flusso delle azioni adottate nell’attività del coordinamento in fase esecutiva.



Figura 2 – Schema Flusso delle azioni gestite attraverso il Manuale della Qualità per la Sicurezza

LE FASI DI SVILUPPO DELL’ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO
Sulla base di tali assunti metodologici e dei flussi dell’attività, il servizio è stata svolto secondo i seguenti step:

Presa in consegna cantiere
La prima attività, assunto l’incarico di CSE, è stata l’aggiornamento del PSC e del Fascicolo dell’ opera.
Tale attività è stata effettuata tramite un riesame specifico del documento coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione, che ha coinvolto la Committenza, giacché il ruolo di RL è stato sempre assunto dall’Ing. Amaro.
L’output di questo riesame ha previsto una revisione del Piano di Sicurezza e Coordinamento in base alle evidenze derivanti da:

Accettazione del PSC da parte del General Contractor
Contestualmente alla riemissione dell’aggiornamento del PSC e dall’assunzione dell’incarico del CSE, si è reso necessario da parte del GENERAL CONTRACTOR, l’accettazione dei contenuti del PSC così come aggiornato diverso rispetto alle previsioni di gara. Con conseguente sottomissione, da parte del General Contractor, del POS e di un Programma dei Lavori sia esso generale sia specifico limitato alle lavorazioni previste con cadenza settimanale. Questo con l’obiettivo di disporre fin dalle fasi di avvio di una visione delle attività di cantiere puntuale in modo da puntualizzare e rendere il più efficace possibile l’attività di coordinamento e di allineamento della documentazione di supporto tecnico – amministrativo quali il PSC e i POS.

La prima attività richiesta infatti al GENERAL CONTRACTOR, è stata la consegna del Piano Operativo Sicurezza per quanto concerne la parte generale (così come indicato all’interno del PSC) e di un primo aggiornamento del Programma Lavori.
La consegna della documentazione è avvenuta nell’ambito della prima riunione di coordinamento indetta dal CSE.
Il Manuale della qualità contiene e sviluppa una serie di modelli utili nella gestione delle validazioni per le imprese e per la redazione dei verbali di sopralluogo e di coordinamento.

Per cui ogni singola attività di verifica, validazione, verbale è stato documentata attraverso l’uso di uno specifico e dedicato modello.

Al General Contractor è stato dato il compito di elaborare preliminarmente la programmazione settimanale delle attività distinte per:

  • imprese incaricate
  • aree operative
  • Tempistiche

L’analisi preliminare di tale programmazione di dettaglio ha consentito di identificare e gestire per tempo criticità ed interferenze operative e di programmare i sopralluoghi sulla base delle evidenze di tali aspetti puntuali rilevati in fase di riunione.

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