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La progettazione avanzata di involucri edilizi sostenibili: l'esempio dell'edificio 185 Park Street a Londra

Progettare l'involucro di un edificio significa considerare in modo olistico sia gli aspetti architettonici e tecnico-costruttivi sia quelli prestazionali e di sostenibilità ambientale: l'esempio dell'edificio 185 Park Street a Londra, raccontato dall''Ing. Camilla Rigamonti dello studio Eckersley O'Callaghan.

 

Progettare l'involucro di un edificio significa considerare in modo olistico sia gli aspetti architettonici e tecnico-costruttivi sia quelli prestazionali e di sostenibilità ambientale, traducendosi in una competenza multidisciplinare altamente specialistica che consente di raggiungere con successo il corretto bilanciamento tra i vari key-design drivers.



Infatti un involucro edilizio ben progettato contribuisce fortemente a ridurre i consumi energetici di un fabbricato, e per questo è importante sviluppare soluzioni efficienti fin dalle prime fasi progettuali, che si basino su analisi strutturali, termiche e acustiche.



In occasione della decima edizione del Convegno Tall Buildings, l'Ing. Camilla Rigamonti dello studio Eckersley O’Callaghan (EOC Engineers)​, ha spiegato quali sono le sfide che i progettisti di facciate si trovano ad affrontare: dall'ingegnerizzazione di complessi progetti architettonici, alla realizzazione di facciate sostenibili. 

 

La progettazione ingegneristica di facciate sostenibili 

La complessità geometrica dei Tall Buildings, landmarks delle nostre città, molto spesso porta con sé un bagaglio di sfide ambiziose e richiede di progettare strategicamente le soluzioni di facciata con una maggiore adattabilità alle diverse condizioni esterne, che per edifici alti possono variare anche in base all’altezza (ad es. esposizione solare e carichi di vento).

 

La progettazione avanzata di involucri edilizi sostenibili: l'esempio dell'edificio 185 Park Street a Londra

 

«Frequentemente si tratta di edifici iconici che richiedono particolare attenzione non solo alle ambiziose geometrie ma anche ai materiali e alle finiture - ha spiegato l'Ing. Rigamonti - ciò si traduce in una progettazione degli involucri edilizi sempre più complicata che richiede un'ingegnerizzazione dei sistemi di facciata: tecnologie e software a disposizione devono poter ottimizzare i sistemi prescelti al fine di raggiungere il concept architettonico richiesto, ma al tempo stesso rispondere sia ai requisiti normativi sia a quelli della committenza, legati a vincoli di tempi e costi. Per esempio, massimizzare la prefabbricazione delle soluzioni di facciata aiuta tantissimo a ridurre le tempistiche e i rischi di cantiere, garantendo al tempo stesso un’alta qualità del prodotto finito grazie all’ingegnerizzazione dell’assemblaggio off-site realizzato da manodopera qualificata in ambiente controllato».



 

Il progetto dell'edificio 185 Park Street a Londra

Lo studio Eckersley O'Callaghan ha contribuito alla realizzazione dell'edificio 185 Park Street a Londra, sviluppando e razionalizzando il design della facciata curva e complessa, elemento caratterizzante del progetto architettonico.



«È stato necessario collaborare in stretta sinergia sia con l'architetto sia con l'ingegnere strutturista per razionalizzare e risolvere le forme geometriche ondulate e molto complicate delle facciate e dei balconi - ha aggiunto l'Ing. Rigamonti nella video intervista - inoltre sono stati necessari studi approfonditi in 2D e in 3D per valutare le performance termiche tra le facciate e la struttura primaria dell’edificio, in particolare i balconi aggettanti. Il focus principale è stato sulle dispersioni causate dalla realizzazione dei solai in cemento armato che, per esigenze di costo e realizzazione, non seguivano la linea architettonica ondulata delle facciate e dei balconi. Insieme abbiamo quindi ottimizzato la modularità della cellula tipica di facciata, lo spessore dell'isolamento dei pannelli e studiato sia come garantire continuità termica tra facciate e balconi aggettanti sia se integrare doppi o tripli vetri nelle cellule di facciata». 


 

 

Facciate a basse emissioni di carbonio

 Durante l'intervento alla decima edizione di Tall Buildings, l'Ing. Rigamonti ha anche toccato il tema della progettazione sostenibile delle facciate e di come inglobare i principi cardine dell'economia circolare nel settore del facade engineering.



«In Eckersley O’Callaghan ci dedichiamo da qualche anno a progetti di ricerca finalizzati a sviluppare nuove soluzioni sostenibili da proporre per realizzare le facciate, in particolare abbiamo messo a punto strumenti di calcolo che consentono di quantificare le emissioni di CO2 in atmosfera legate alla produzione di diversi sistemi di facciata - ha spiegato - si tratta di strumenti validi da offrire alle committenze per valutare la quantità di embodied carbon contenuta nei vari sistemi che progettiamo. In sostanza si calcola quali sono le emissioni di CO2 per le fasi di estrazione dei materiali, spostamento in fabbrica, lavorazione e trasformazione in un sistema, trasporto in cantiere e installazione, cercando di minimizzarle attraverso la progettazione. Nel mercato inglese è un requisito richiesto per tutti i progetti».


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