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La strategia di digitalizzazione del governo britannico per l’intera filiera delle costruzioni

Già dal Maggio 2011 Il Governo Britannico ha varato un denso programma di intervento sull’ organizzazione e gestione dell’intera filiera delle costruzioni, con lo scopo di ottenere un significativo risparmio di risorse accompagnato dalla maggiore certezza sia della qualità dei prodotti e dei servizi generati dal settore delle costruzioni e dai settori afferenti, sia in termini di certezza dei tempi di attuazione.
Il documento in cui si esprime l’intera strategia pota il nome di “Government Construction Strategy” ed è frutto del lavoro di un comitato appositamente formato - “The Cabinet Office” – espressione al più alto livello delle autorità di governo, nonché di tecnici ed economisti.
Nell’introduzione il documento stabilisce i capisaldi fondamentali di riferimento per stabilire l’importanza economica e sociale del settore delle costruzione ne Regno Unito: prima di tutto le indicazioni quantitative contenute in “The Government Plan of Grouth 20011” individuano nel settore il 7% del P.I.L. del Paese, per 110 milioni di £., dei quali il Governo nazionale costituisce il maggiore cliente. La riflessione in corso presso l’ambiente di Governo è che venga perduta la possibilità di valorizzare l’essenziale contributo pubblico a questo ramo dell’economia per generare maggiore e più qualificato sviluppo economico per l’intero Paese, nonché migliorare la disponibilità di infrastrutture e servizi per la società. Quindi il Governo progetta un radicale intervento di innovazione attraverso un dettagliato programma di misure da attuare, ispirato ad una maggiore comprensione dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione e gli imprenditori, orientandole ad un modello più cooperativo; a questo scopo, per costituire un terreno concreto e sperimentale di collaborazione con l’industria, sarà varato a scadenza biennale un programma di intervento di costruzioni ed infrastrutture pubbliche. Il risultato atteso è il risparmio del 20% dell’insieme dei costi. Il salto di qualità nella visione e gestione dell’intero sistema e della relativa filiera è individuato nella funzione di accresciuta !”intelligenza” che il cliente pubblico può innestarvi, a vantaggio del coordinamento tra i requisiti e la qualità del progetto, quindi del prodotto; questa strategia costituisce anche una sfida all’attuale ‘modello di business’ imprenditoriale, alle pratiche correnti, l’approccio tra parti opponenti sarà sostituito con trasparente cooperazione, indurrà vantaggi di efficienza e risparmi nella catena del valore piuttosto che ridurli alla logica di competizione in fase di appalto.