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Lauree professionalizzanti: firmato il decreto. Ecco come funzioneranno

Il Ministro dell'Istruzione Fedeli ha firmato il decreto che dà il via libera ai nuovi percorsi che debutteranno il prossimo anno accademico. Il corso dovrà essere attivato in stretta collaborazione con il mondo del lavoro e definito in relazione a professioni comunque disciplinate a livello nazionale, a partire da quelle ordinistiche

Si parte: le lauree professionalizzanti vedranno la luce a partire dal prossimo anno accademico e ogni Università potrà attivare un solo corso per anno accademico ma non online. Sono questi due dei paletti del decreto firmato dal Ministro all'Istruzione Valeria Fedeli, risultato finale del lavoro fatto nei mesi scorsi da un'apposita Cabina di regia convocata dalla Ministra e coordinata dal Sottosegretario Gabriele Toccafondi per armonizzare l'offerta formativa che sarà attivata dagli atenei - dedicata ai percorsi con ordini e collegi professionali - con quella degli ITS, gli Istituti tecnici superiori.

Le specifiche del decreto
Le Università possono attivare al massimo un corso di laurea di tipo professionalizzante per anno accademico da erogare in modalità tradizionale, dunque non on line. Il corso dovrà essere attivato in stretta collaborazione con il mondo del lavoro e definito in relazione a professioni disciplinate a livello nazionale, a partire da quelle ordinistiche. Nell'ambito delle convenzioni con gli ordini e i collegi professionali, le Università potranno realizzare partenariati con le imprese. Sono, infatti, previsti tirocini durante il percorso di laurea.

Un'importante modifica riguarda l'accreditamento e l'attivazione di nuovi corsi di studio: ci sarà, infatti, una maggiore flessibilità rispetto ai numeri richiesti per la docenza. Le Università, anche se in carenza di alcuni requisiti, potranno ampliare la propria offerta formativa, ma solamente nel caso di atenei dove gli indicatori di sostenibilità economico-finanziaria risultino positivi.

Il commento del Ministro
"Con l'avvio delle lauree professionalizzanti e la loro armonizzazione con l'offerta degli ITS il nostro Paese si dota finalmente di un proprio modello di formazione terziaria professionalizzante. Una risposta alla necessità espressa dalle nostre e dai nostri giovani di potersi qualificare rapidamente e anche alla domanda di personale altamente formato che viene da imprese e mondo delle professioni" ha commentato il Ministro Fedeli.

"Con la maggiore flessibilità prevista per l’accreditamento iniziale dei corsi diamo poi una risposta alle sollecitazioni che ci sono arrivate dal mondo universitario per poter garantire un graduale ampliamento dell'offerta che sia comunque adeguata e coerente con il loro progetto formativo. Una flessibilità che intercetta le esigenze delle studentesse e degli studenti senza però mettere a rischio la qualità", ha concluso il Ministro