NOMISMA: i numeri della crisi delle COOP
Nomisma ha presentato uno studio sullo stato di salute delle cooperative che operano nel settore delle costruzioni.
Brevemente: e? stato analizzato un campione di 41 coop e ben 23 sono in Emilia-Romagna: hanno un valore della produzione tra i 30 e i 250 milioni, valgono un terzo del mercato.
I grafici che ne analizzano la performance dal 2005 al 2014 sono tutti in picchiata. Il valore della produzione (fatturato piu? o meno le rimanenze; grafico sotto) e? salito fino a 85.969.000 del 2008 per poi cadere a 63.906.000 euro nel 2014, mentre l'Ebitda aveva cominciato diminuire gia? dal 2007 per poi finire sotto zero. Idem per redditivita? e valore aggiunto (-24,5% rispetto a 11 anni fa).
Dice, pero?, Nomisma che a fronte del calo del valore di produzione e della compressione dei margini, le coop hanno saputo privilegiare la propria base occupazionale: la curva del costo del lavoro flette parallelamente a quella della produzione. Cosa che pero? non si verifica, guarda caso, nelle cooperative di dimensioni maggiori (valore di produzione sopra i 250 milioni di euro), molto piu? aggressive nel contenere i costi dei lavoratori. «Grandi spa o coop piu? robuste fanno da general contractor, vincono gare, ma poi la gestione passa a terzi», spiega Andrea Volta, presidente di Legacoop Emilia Ovest. Nelle spa, infatti, l'andamento del costo dei dipendenti e? collegato alla performance di impresa.
Le coop infatti tengono su shock congiunturali di medio periodo; se lo shock diventa strutturale, cedono il passo. E la famosa tutela del personale diventa alla fine un'arma a doppio taglio che provoca un tonfo ancor piu? sonoro.
Al netto di un cambiamento del panorama che non e? piu? quello del boom edilizio dei precedenti decenni (d'ora in poi sara? la domanda a guidare l'offerta, sostiene Nomisma), come usciranno le coop dalla crisi edilizia? Molte leve saranno di competenza pubblica (bonus fiscali, efficientamento energetico, limitazione delle gare al massimo ribasso...), ma molto dipendera? da un cambio di passo interno: innovazione, approccio manageriale e attenuazione del ruolo di ammortizzatore sociale. Le coop dovranno abdicare cioe? ai loro valori? «In questo mercato bisogna essere veloci, efficaci, al profitto tocca sapere unire valori quali democrazia e partecipazione e noi dobbiamo avere un gruppo dirigente che sappia nuotare in questo mare», risponde Volta