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PAT, bene la riforma delle Professioni, ora attenzione sul decreto Parametri

Prosegue il dialogo tra il Ministro della Giustizia Paola Severino e l'organizzazione che raggruppa le categorie tecniche, coordinata da Armando Zambrano

Prosegue il dialogo tra il Ministro della Giustizia Paola Severino e l'organizzazione che raggruppa le categorie tecniche, coordinata da Armando Zambrano, anche Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Scopo di un incontro avvenuto nei giorni scorsi: introdurre miglioramenti alla riforma delle Professioni ed ai decreti correlati.

Se la valutazione nel suo complesso è senz'altro positiva, il DPR 137/2012 recante la riforma degli ordinamenti professionali e il D.M. 140/2012 presentano ancora alcuni aspetti da definire. Chiaro il parere del PAT, l'organizzazione che raggruppa le categorie dell'area tecnica, ovvero biologi, chimici, dottori agronomi e forestali, geologi, geometri, ingegneri, periti agrari, periti industriali e tecnologi alimentari, che è emerso, senza remore, nei giorni scorsi nel corso di un incontro tra i rappresentanti degli Ordini e Collegi ed il Ministro della Giustizia, Paola Severino. Dal riconoscimento forfettario delle spese sostenute alla determinazione dei compensi delle consulenze sino alla necessità di estendere anche alle società strutturate, come per quelle tra professionisti, l'obbligo di iscrizione agli albi professionali sono questi i punti affrontati.
“Il Pat nella sua unitarietà - ha dichiarato Armando Zambrano, coordinatore dell’organismo interprofessionale delle categorie tecniche - ha espresso al Ministro il proprio giudizio favorevole rispetto al testo di riforma emanato ed un convinto apprezzamento per il dialogo instaurato con gli Uffici del Ministero. Restano però alcune criticità che non inficiano certo nella sostanza un disegno riformatore che incontra, in larga parte, le esigenze dei professionisti e, soprattutto, dei committenti e dei cittadini. Il Pat - ha proseguito ancora Zambrano - forte della sua capacità di elaborare proposte unitarie, ha raccolto l’invito del Ministro Severino ponendo in evidenza in due documenti i punti della riforma da modificare ed integrare al più presto”.
Secondo il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e coordinatore del Pat, infatti, il DM 140/2012, che fissa i parametri per la determinazione dei compensi riconosciuti dagli organi giurisdizionali, deve essere integrato introducendo il riconoscimento forfettario delle spese sostenute e puntuali criteri per la determinazione dei compensi delle consulenze sulla base del tempo impiegato per il loro svolgimento. Infine occorre eliminare, secondo il documento del PAT consegnato al Ministro, la irragionevole previsione contenuta nel decreto che attribuisce all’organo giurisdizionale la possibilità di tagliare, sino al 60%, i compensi riconosciuti ai professionisti per le prestazioni di particolare pregio e qualità oppure quelle svolte con carattere di “urgenza”.
Il documento del PAT relativo allo schema di regolamento sulle società tra professionisti si sofferma, invece, sulla necessità di estendere anche alle società strutturate su modelli previgenti al nuovo decreto (in particolare, le società di ingegneria costituitesi secondo le disposizioni di cui alla legge 109/1994 e ora al Dlgs 163/2006) l’obbligo di iscrizione agli albi professionali e di garantire un pieno controllo deontologico sulle società multi-professionali.
“Sul DPR 137 - prosegue Zambrano - abbiamo espresso alcune perplessità circa l’opportunità di prevedere un parere vincolante del Ministero sia per autorizzare le organizzazioni esterne al mondo ordinistico a svolgere corsi di formazione continua che, soprattutto, per emanare i regolamenti che dovranno definire i criteri per l’adempimento di tale obbligo da parte degli iscritti. Abbiamo, inoltre, sottolineato l’inapplicabilità delle disposizioni previste per i Consigli nazionali che decidono, in via amministrativa, sui provvedimenti disciplinari ed, in particolare, per quelli che includono rappresentanti delle sezioni B. In questo punto l’art. 8 del DPR 137 necessita di una revisione chirurgica”.
Valutata positivamente infine la collaborazione instaurata con il Ministro “vogliamo continuare a mantenere una interlocuzione serrata - ha sottolineato Zambrano - Fino ad oggi infatti tutti noi abbiamo apprezzato la sua disponibilità ad acquisire e discutere, ma anche ad accogliere molte delle nostre istanze di modifica dei testi di riforma”.