Pavimentazioni antistatiche in resina: prescrizioni speciali e verifiche per i sistemi resinosi
Che cos’è un pavimento antistatico o conduttivo? Perché i sistemi resinosi sono la scelta indicata per realizzare un pavimento di questo tipo? Qual è la differenza tra resistenza e resistività? Quali sono gli aspetti tecnici di dettaglio da non trascurare? Questi temi sono stati al centro di una tavola rotonda organizzata da Conpaviper al SAIE Bologna 2024, offrendo un confronto approfondito e stimolante tra esperti del settore.
Il Forum Massetti e Pavimenti, tenutosi all'interno di SAIE 2024 (Bologna, 9-12 ottobre 2024), ha rappresentato un punto d’incontro per esperti e professionisti del settore, con 7 tavole rotonde dedicate agli argomenti più innovativi nel mondo delle pavimentazioni. Tra i temi affrontati, particolare attenzione è stata rivolta ai sistemi resinosi per pavimentazioni antistatiche, approfonditi durante la tavola rotonda intitolata “Prescrizioni speciali e verifiche per sistemi resinosi su pavimenti antistatici”.
L’evento, organizzato da Conpaviper in collaborazione con SAIE, è stato arricchito da due key lecture iniziali che hanno fornito solide basi tecniche per il dibattito successivo.
Se non hai potuto partecipare a questo evento, puoi rivedere la registrazione integrale della tavola rotonda a questo link.
All’evento hanno partecipato: Enzo Parietti, Presidente di Conpaviper, Andrea Invernizzi, Responsabile del Comitato Tecnico Resine di Conpaviper, Ciro Scialò, Andrea Gaetani e Giovanni Piretti, soci Conpaviper, e Clara Miramonti, rappresentante di UNI. Inoltre, sono intervenuti due rappresentanti di aziende associate a Conpaviper e presenti come espositori al SAIE: Simone Monopoli (Mixer Srl - Divisione MPM) e Luca Nestoli (APSE Srl).
Le Key Lectures
L’apertura di questa tavola rotonda è stata affidata a due relatori d'eccezione, Andrea Invernizzi (Coord. Comitato Tecnico Resine Conpaviper) e Ciro Scialò (Socio Conpaviper), che hanno approfondito sui fondamenti delle pavimentazioni antistatiche e gli aspetti tecnici più critici.
Pavimenti antistatici o conduttivi: cosa sono, aspetti da non trascurare, differenza tra resistenza e resistività
Andrea Invernizzi ha messo in luce come i sistemi antistatici siano destinati ad ambienti altamente sensibili, quali le zone ATEX ed EPA, dove sicurezza e precisione non sono negoziabili. Ha sottolineato la professionalità del settore, pur riconoscendo la necessità di maggiore chiarezza nei parametri richiesti dai committenti. “Siamo ancora lontani da una situazione di perfezione assoluta, ma posso dire che, complessivamente, la professionalità non manca”, ha affermato.
PAVIMENTI ANTISTATICI: ATTENZIONE AI DETTAGLI E' FONDAMENTALE PER SODDISFARE I REQUISITI DI SICUREZZA
Caro Andrea, ci sono aspetti delle pavimentazioni antistatiche per aree ATEX ed EPA che progettisti e applicatori tendono a sottovalutare, ma che meriterebbero invece maggiore attenzione?
I sistemi antistatici vengono normalmente utilizzati in ambienti molto particolari, sia per la delicatezza delle operazioni che vi si svolgono sia per l’attenzione ai particolari realizzativi di detti ambienti. Le aree ATEX e le EPA hanno esigenze sensibilmente diverse, ma importanti, e la loro progettazione non può esimersi dalla corretta scelta della pavimentazione e delle norme di sicurezza che deve soddisfare. Devo riconoscere che raramente ho trovato gravi mancanze di informazione o prescrizione da parte della progettazione, attentissima ai dettagli, in questi casi, perché consapevole dei potenziali rischi connessi a questi ambienti. Attenzione ai dettagli che si trasmette anche all’impresa di posa, che a sua volta sente il peso della responsabilità. Percepisco sempre una specie di “timore riverenziale” da parte del posatore quando deve realizzare un sistema resinoso elettricamente conduttivo, ma devo riconoscere che ho sempre trovato grande professionalità in tutte le imprese di posa con cui ho avuto modo di interagire. Siamo ancora lontani dal vivere una situazione di assoluta perfezione, capita ancora qualche richiesta di sistema antistatico dove non siano chiari i parametri prestazionali richiesti, ma la professionalità non manca nel suo complesso.
La key lecture a cura di Ciro Scialò, invece, si è concentrata sul chiarire la differenza tra resistenza e resistività, concetti tra loro spesso confusi. Con un approccio pratico, ha spiegato i metodi di misura e le potenziali insidie legate alla geometria del sistema. “La finalità del mio intervento era chiarire questa differenza e ridurre gli equivoci legati a strumenti e metodi di verifica”, ha dichiarato.
RESISTENZA E RESISTIVITÀ SONO CONCETTI TRA LORO CORRELATI MA DIFFERENTI
Caro Ciro, quali sono i limiti e i metodi di prova che vengono utilizzati per verificare questi parametri?
Il misuratore che normalmente viene utilizzato è il megaohmetro, cioè uno strumento che ha come elettrodi due cilindri. Con questo strumento si misura la resistenza elettrica superficiale del sistema e quella verso i collegamenti ai punti di presa equipotenziale (messa a terra). Per mia esperienza il dato di resistenza superficiale del sistema è stato quasi sempre confuso e espresso come resistività. Premesso che l’unità di misura della resistenza elettrica viene espressa in Ω, mentre quella della resistività elettrica in Ωm, i due valori sono differenti e risultano uguali, solo come numero, nel caso in cui il fattore geometrico, che tiene conto della geometria del sistema, risulti uguale a 1. Possiamo dire che questa situazione raramente accade, ma qualora la larghezza e la lunghezza del sistema risultino uguali, possono esserci altri fattori quali: spessori del sistema variabili, presenze metalliche o comunque conduttive, elementi questi che creano percorsi preferenziali per la corrente elettrica, aumentando di conseguenza la lunghezza del percorso tra gli elettrodi e quindi modificando il risultato finale che altro non è che la resistenza superficiale dell’intero sistema nel suo insieme, pur essendo la larghezza e la lunghezza equivalenti, è quindi opportuno limitare ad aree più ristrette la misura, in modo tale da evitare interferenze. Esistono in commercio strumenti, mediante i quali è possibile risalire al valore della resistività superficiale. Lo strumento, almeno quello che ho avuto modo di utilizzare, misura comunque la resistenza superficiale. L’azienda produttrice fornisce il fattore geometrico, in modo tale che moltiplicandolo per il valore misurato (resistenza superficiale) si risale al valore delle resistività che, come ho detto nel mio intervento, sarà pari a: K= (2π) / (ln R1/R2).
La Direttiva Atex fa riferimento alla resistività superficiale e alla resistenza superficiale verso i punti equipotenziali (messa a terra). La finalità del mio intervento era quella di far capire questa differenza tra le due caratteristiche e su come poterle misurare con lo strumento che più generalmente viene usato, in modo tale che non si creassero equivoci. Sono questi i limiti, cioè, conoscere esattamente cosa fare, come utilizzare lo strumento di misura e sapere cosa sto misurando.
La Tavola Rotonda
L'importanza delle normative, dei dettagli tecnici e di un'esecuzione a regola d'arte
Durante la tavola rotonda è stata ribadita più volte l'importanza delle normative e dei documenti tecnici di riferimento. Tra queste la UNI 10966, fondamentale per la corretta progettazione e applicazione dei sistemi resinosi continui, e la UNI 11835, dedicata alla qualifica degli operatori. Entrambe le norme hanno beneficiato del significativo contributo di Conpaviper nei tavoli di lavoro presso UNI. Anche le Linee Guida Conpaviper per la Prescrizione, Posa, Controlli, Verifica finale e Manutenzione dei sistemi resinosi (REV.04_agg. gennaio 2024) forniscono indicazioni tecniche per i sistemi resinosi antistatici o conduttivi. (Scarica gratuitamente il documento Conpaviper QUI)
Enzo Parietti ha inoltre evidenziato gli sforzi di Conpaviper nel collaborare con istituti di certificazione, come Istituto Giordano e Certi.s, per garantire la certificazione degli applicatori di sistemi resinosi in linea con gli standard della UNI 11835, rafforzando così la qualità e la professionalità del settore.
Nel contesto delle pavimentazioni antistatiche, l’attenzione ai dettagli tecnici è una priorità non trascurabile. In particolare, il tema dei collegamenti di messa a terra, essenziali per la sicurezza, è stato oggetto di un acceso dibattito.
A tal proposito, Andrea Gaetani ha evidenziato: “Nelle pavimentazioni elettroconduttive basta l’omissione di un piccolo dettaglio perché tutto il lavoro venga compromesso, talvolta senza possibilità di evitare un rifacimento completo del rivestimento. Dettagli come la verifica dei punti di messa a terra e il numero di collegamenti necessari sono stati una preoccupazione condivisa da tutti i relatori.”
Un pensiero unanime ha legato tutti i relatori: l'importanza di una corretta esecuzione a regola d'arte. Anche il minimo errore nella progettazione o realizzazione di un sistema antistatico può portare a conseguenze disastrose, compresa la necessità di rifacimenti completi.
Le opinioni sull'evento espresse dai protagonisti
A suo avviso, qual è stata l’informazione più rilevante emersa durante la tavola rotonda?
Enzo Parietti: L’argomento trattato prevede una specifica preparazione delle maestranze ed è per questo che Conpaviper, dopo aver partecipato ai tavoli per l’approvazione della norma UNI 11835, riguardante la qualifica degli applicatori, ha predisposto una convenzione con istituti specializzati di formazione (Istituto Giordano, Certi.s) per migliorare le competenze degli applicatori.
Andrea Invernizzi: L’informazione più importante che è emersa e che l’informazione non manca. Lo so, è un bel bisticcio di parole, ma chi era presente alla tavola rotonda ne coglierebbe subito il significato. I sistemi antistatici fanno affidamento su prodotti, tecnologie e metodi di posa consolidati e referenziati. Le aziende produttrici hanno il know-how necessario, e le imprese di posa sanno che possono fare affidamento sui tecnici dei loro fornitori per definire al meglio, ad esempio, le modalità di posa dei collegamenti alla presa di terra del sistema resinoso. A tal proposito, credo che l’argomento tecnico che abbia richiamato maggiore attenzione sia stato proprio come e dove realizzare questi collegamenti.
Andrea Gaetani: A mio modo di vedere l’informazione più significativa emersa da questo evento è che una prescrizione speciale per pavimentazioni in resina, in particolare per pavimenti elettroconduttivi va curata nei minimi dettagli e va progettata correttamente a monte, più di qualsiasi altra prescrizione del modo mondo pavimenti in resina. L’informazione e la divulgazione di argomenti scientificamente complessi ma esecutivamente e formalmente molto simili ai sistemi tradizionali resinosi devono passare come un messaggio chiaro e ben definito. D’altra parte, la normativa di riferimento guida già di suo la scelta di un sistema di rivestimento in resina e dei materiali che lo compongono; in più il codice di buona pratica mette nelle condizioni progettisti e committenti di imboccare la strada giusta fin da subito sottolienando appunto le norme di riferimento.
Giovanni Piretti: L’informazione più significativa è il fatto che c’è una prescrizione dettagliata per la realizzazione dei pavimenti antistatici in resina e solo seguendo quanto riportato nella normativa 10966 e affidandosi a squadre di specialisti si può garantire di avere un risultato sicuro e affidabile.
Simone Monopoli: L’esperienza, che in settori così delicati si raggiunge solo con anni di applicazione, è necessaria da affiancare alla formazione tecnica teorica per poter formulare normative che siano una linea guida per il settore, perché costruite sulla base delle conoscenze raccolte proprio grazie all’esperienza stessa.
C’è stato un momento specifico durante l’evento in cui ha riscontrato un consenso unanime o, al contrario, un forte disaccordo su un tema cruciale? Qual era l’argomento in questione?
Enzo Parietti: L’argomento è stato particolarmente dibattuto e il punto cruciale, a mio avviso, è stato trovato sulle modalità dei punti di messa a terra.
Andrea Gaetani: Sicuramente - sembrerà banale e ridondante ma è quello che muove il motore di tutte le attività edili speciali – è l’esecuzione a regola d’arte dei sistemi prescritti. E prima di ciò la corretta prescrizione degli stessi come detto poc’anzi. Nelle pavimentazioni elettroconduttive basta l’omissione di un piccolo dettaglio e tutto il lavoro può essere pregiudicato, a volte senza poter evitare il rifacimento ex-novo del rivestimento stesso. Un dettaglio come, ad esempio, la verifica dei punti di messa a terra dei sistemi e il numero degli stessi ricordi essere stato un pensiero unanime di tutti i relatori.
Giovanni Piretti: Credo che tutti abbiamo concordato sul ruolo fondamentale della normativa 10966 come riferimento alla corretta stesura e verifica dei pavimenti.
Simone Monopoli: Mi è parso che gli argomenti abbiano trovato generalmente tutti d’accordo, fatta eccezione della regolarità dell’installazione delle bandelle conduttive: l’impressione è che gli applicatori probabilmente attendono indicazioni più dettagliate da parte dei produttori riguardo questo aspetto, sebbene di fatto, quando il produttore della resina (come nella maggior parte dei casi) non fornisce le bandelle, è evidente che non sia una diretta competenza del produttore rispondere a questo aspetto.
Le Linee Guida Conpaviper, la UNI 10966 e le norme di riferimento per le aree ATEX e EPA forniscono indicazioni chiare sulla corretta applicazione dei sistemi resinosi continui in questi contesti di rischio. C'è qualche aspetto specifico su cui ritiene sia necessario fare maggiore chiarezza?
Enzo Parietti: Le linee guida Conpaviper trattano con molta attenzione i sistemi resinosi antistatici, distinguendo le zone EPA dalle zone ATEX con le rispettive norme di riferimento per i collaudi e i rilasci delle certificazioni di specifica idoneità. Unico argomento, eventualmente, da approfondire potrebbe riguardare le cariche da utilizzare per rendere il sistema funzionale e idoneo alle specifiche richieste.
Andrea Invernizzi: In merito alle caratteristiche tecniche e prestazionali che deve possedere un sistema antistatico non ho notato carenze di informazioni o di facilità di comprensione nelle norme di riferimento. Pochi dati, ma chiari e fondamentali. Distinguiamo tra norme e documenti che fissano le prestazioni che deve avere il pavimento elettricamente conduttivo e quelli che sono di ausilio alla realizzazione del sistema resinoso. Le Linee Guida e la UNI 10966 possono fornire informazioni di carattere generale ma non potranno mai scendere in ogni dettaglio realizzativo perché ogni ciclo, ogni prodotto e ogni produttore potrebbe avere le sue peculiarità non generalizzabili. L’ultima parola in termine di informazione spetta ai tecnici delle aziende produttrici o a validi ed esperti posatori che possono vantare una consolidata esperienza in questo settore.
Ciro Scialò: Ritengo sia opportuno chiarire le differenze tra resistenza e resistività relativamente ai sistemi bidimensionali, come si misurano, quale è l’unità di misura.
Andrea Gaetani: Seguirle e rimanere aggiornati. Come anticipato poco fa questi sistemi rispetto ai tradizionali rivestimenti in resina devono rispettare requisiti normativi ben definiti che la 10966 spiega in maniera molto chiara. Sicuramente nel corso degli anni data la grande richiesta di questi sistemi di rivestimento prevalentemente incentrati nel mondo dell’industria elettronica, della robotica e della chimica potranno subire cambiamenti, le stesse norme come successo un paio di anni fa hanno ridefinito alcuni parametri e Conpaviper si è adeguata rivedendo i paragrafi dedicati. Per gli utenti finali, i prescrittori, i committenti la grande chiarezza va fatta sulla differenza tra pavimentazione conduttiva e dissipativa.
Giovanni Piretti: Eventualmente alla luce di quanto emerso sui nuovi quarzi conduttivi, si potrebbe fare un approfondimento e valutare una futura integrazione.
Simone Monopoli: In linea teorica un sistema dissipativo realizzato a regola d’arte probabilmente potrebbe necessitare di un quantitativo minimo di bandelle di rame. Nella pratica però l’installazione può non corrispondere precisamente alla teoria per via di possibili problematiche che si possono riscontrare in cantiere. In tal senso, forse, potrebbe aiutare un’indicazione più dettagliata da parte della normativa a riguardo.
L’evento ha adottato un format particolarmente innovativo. Ritiene che abbia funzionato? Se sì, per quali motivi?
Enzo Parietti: L’evento è stato molto interessante e partecipato, prevalentemente da tecnici professionisti e produttori. L’unico rammarico: La limitata presenza di applicatori.
Andrea Invernizzi: Uno scambio pubblico di conoscenze e informazioni non può che avere un effetto positivo sulla qualità del settore. Mi piacerebbe che si potessero coinvolgere più figure anche esterne all’Associazione, tecnici e professionisti che possono formare e formarsi non solo sulle pavimentazioni antistatiche, ma anche su altri argomenti inerenti i sistemi resinosi in genere. Sarà un lavoro lungo, ma siamo già sulla giusta strada.
Andrea Gaetani: È molto interessante e stimolante il format del forum. La prima parte dell’incontro che spiega in linea generale l’argomento trova poi spunti di riflessione e di approfondimento durante il giro di tavolo. Credo sia coinvolgente sia per i relatori sia per il pubblico.
Giovanni Piretti: È stato molto piacevole perché ha lasciato la parola a tutti e ha permesso a tutti di dare il proprio contributo e anche chi ha assistito ha percepito un clima cordiale e collaborativo.
Simone Monopoli: Pur essendo per me la prima esperienza ad un incontro di questo tipo, ho trovato il format molto funzionale. È stato un piacere incontrare così tanti tecnici esperti, ciascuno nella propria linea della filiera, e avere l’occasione di confrontarsi. Il format ha permesso dunque di poter ascoltare dapprima chi ha più esperienza ma, allo stesso tempo, di poter esprimere la propria opinione tramite un dialogo praticamente informale e non tematicamente vincolato.
Qual è il suo giudizio complessivo su questa quarta edizione del Forum Conpaviper e in generale su Saie 2024?
Enzo Parietti: I risultati ci dicono che questa edizione, per interesse e partecipazione, è stata estremamente soddisfacente, al di là delle più rosee previsioni. Questo significa che Conpaviper, grazie alla propria organizzazione ha trovato argomenti di estremo interesse. Ciò lo si desume dai numerosi documenti tecnici distribuiti al nostro stand e alle richieste per poter associarsi a Conpaviper. Colgo l’occasione per ringraziare il direttore, segreteria Conpaviper, vicepresidenti, coordinatori di sezione, social media manager e tutti i soci che ci hanno permesso di raggiungere questo esaltante risultato.
Andrea Invernizzi: Il Forum è e rimane l’unico punto di riferimento in cui le aziende che operano nel settore hanno modo di incontrarsi e confrontarsi, nell’interesse comune di sviluppare e migliorare il settore. Quello di quest’anno è stata un’ulteriore conferma della volontà di proseguire nel cammino intrapreso. Un commento anche sul SAIE 2024? Ricordo le prime edizioni a cui partecipavo come espositore e come visitatore negli anni ‘90. Tutti gli spazi interni ed esterni erano gremiti di gente e gli espositori erano in numero molto maggiore rispetto ad oggi. La digitalizzazione dell’informazione e le altre fiere di settore, tra le principali cause, ne hanno causato un eloquente calo in termini di numeri assoluti, ma SAIE è SAIE e sempre lo rimarrà!
Andrea Gaetani: Lato Conpaviper giudizio più che positivo, soprattutto per la molteplice veste legata sia ai forum che hanno prodotto una mole di interesse consistente da parte dei visitatori. Ma sottolineo anche l’attività delle arene che hanno presentato nuove tecnologie e innovazioni molto importanti per il settore
Giovanni Piretti: Ho partecipato solo in minima parte, ma mi pare sia stato un pieno successo. Suggerisco di ripetere l’esperienza e questo format aumentando le argomentazioni e possibilmente, anche per dare il mio contributo, poter approfondire il tema delle pavimentazioni decorative.
Simone Monopoli: Ho trovato il SAIE in generale e il forum Conpaviper in particolare un interessante punto di incontro sotto tantissimi punti di vista: incontro di persone, incontro commerciale, incontro di opportunità, incontro di esperienze e incontro di tecnologie.
Normativa Tecnica
Con questo TOPIC raccogliamo le news e gli approfondimenti che riguardano il tema della normativa tecnica: le nuove disposizioni, le sentenze, i pareri e commenti, l’analisi di casi concreti, il commento degli esperti.
Pavimenti Industriali
Con il topic "pavimento industriale" vengono raccolti tutti gli articoli pubblicati sul Ingenio su queste tipologie di pavimentazioni in calcestruzzo e riguardanti la normativa, la progettazione, l'applicazione, l'innovazione tecnica, i casi studio, i controlli e i pareri degli esperti.
Pavimenti per Interni
Tutto quello che devi sapere sulle pavimentazioni per interni: le tipologie di rivestimento più comuni, le soluzioni tecniche più innovative, gli...
Resina
I sistemi resinosi continui rappresentano una versatile gamma di soluzioni per la protezione e il miglioramento delle caratteristiche delle...
Condividi su: Facebook LinkedIn Twitter WhatsApp