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PNRR, Incentivi, Crediti incagliati, direttiva Case green: in una intervista il punto di Paola Marone, presidente Federcostruzioni

Paola Marone è intervenuta 4° tappa della rassegna di eventi SAIE LAB – Laboratori Itinerante del saper fare dal titolo "“Rigenerazione urbana e comfort abitativo” che si è tenuta l'8 Giugno 2023 presso Complesso Monumentale Donnaregina - Museo Diocesano, Napoli. Ecco l’intervista realizzata alla Presidente al termine dell’evento.

PNRR: previsti quasi 50 mld di investimenti nelle città, di cui 2.6 solo a Napoli e nell'area metropolitana

Presidente Marone, nel suo intervento durante l’evento “Rigenerazione urbana e comfort abitativo” organizzato da SAIE a Napoli, ha fatto il punto sugli investimenti del PNRR in Campania. Può riassumere i dati che ha riportato.

Certo, ma prima una considerazione nazionale, collegata al tema oggetto del convegno.

Il PNRR prevede 48,7 miliardi di investimenti per le città di cui 10,2 miliardi per programmi di riqualificazione urbana. È un investimento importante, che non deve essere sprecato, perchè è un’occasione per affrontare con le risorse il problema urbano.
In Campania risultano localizzati investimenti finanziati da PNRR per 11,8 miliardi di euro. È la seconda regione italiana dopo la Lombardia per volume di investimenti. Gli investimenti sono circa 5.240 di questi 1641 interventi finanziati per 2,6 MLD sono destinati alla Città Metropolitana di Napoli e volendo restringere l’analisi al solo comune di Napoli, sono 138 gli interventi finanziati, che rappresentano il 2,6% degli investimenti di tutta la regione e il 10,3% delle risorse economiche complessive.

Le venti opere principali previste nell’area metropolitana di Napoli sono rappresentate da 7 piani urbani integrati, 2 opere di rig. Urbana per degrado sociale, 4 interventi PinQua , 3 progetti transizione green, 4 progetti per digitalizzazione, inclusione e salute. Gli investimenti che hanno un codice identificativo e che possono essere monitorati sono 129 e per 18 di essi è stato inviato già il monitoraggio dell’esecuzione per un totale di 367 MLN di euro.

Oltre all’intervento di recupero dell’Albergo dei Poveri a Napoli gran parte degli interventi riguardano la rigenerazione urbana e la riduzione di situazioni di emarginazione e degrado sociale, mentre in secondo ordine di importanza per quantità di progetti, vi è la misura a tutela del territorio ed efficienza energetica dei comuni. Al contrario, la misura infrastrutture per la mobilità sostenibile, presenta solo 5 progetti per l’intermodalità e la logistica integrata, interamente però finanziati con fondi complementari. Tra gli interventi sulla transizione ecologica sono previsti il rinnovo dell’armamento della tratta Montedonzelli-Piscinola della Linea 1, il completamento della flotta dei treni linee 1 e 6 ed ancora l’ampliamento del deposito officina della cosiddetta Collinare.

Aumento PIL: oltre il 50% è attribuibile al settore costruzioni

Gli incentivi così come oggi i fondi del PNRR hanno fatto ripartire l’edilizia e i risultati si sono visti. Lei nel suo intervento ci ha fornito alcuni dati molto interessanti.

Sì, è vero, l’edilizia è ripartita e questo ha creato PIL e posti di lavoro, oltre che aver avviato un necessario percorso di riqualificazione immobiliare.
Nel biennio 2021-2022, l’economia italiana è cresciuta in maniera superiore alle attese, superando tutte le previsioni delle principali istituzioni economiche nazionali ed internazionali. Secondo l’Istat, la crescita complessiva del prodotto interno lordo, nel periodo post pandemia si attesta al più 10,9%, più 7% nel 2021. E oltre il 50% dell’aumento del PIL è attribuibile alle costruzioni.

Paola Marone - Presidente Federcostruzioni

Il settore infatti con 475 miliardi di valore di produzione totale del 2021, ha evidenziato un forte balzo in avanti dovuto alla ripartenza dell’economia nazionale dopo il blocco della pandemia. Lo stimolo sicuramente è derivato dai Bonus fiscali e dagli importanti investimenti del PNRR che dedica circa la metà degli importi, pari a 108 miliardi, a costruzioni e infrastrutture.

Anche il quadro occupazionale del sistema delle costruzioni ha manifestato nel 2021 segni di crescita. Gli addetti del comparto rilevati nel 2021 pari a poco più di 2,8 milioni di unità con un incremento di circa 200 mila unità rispetto all’anno precedente. Nel 2022 il pil al 3,7% ha sempre un contributo di 1/3 dovuto alle costruzioni. Per il 2023 le previsioni migliorano fino a 1,2% con la Germania in recessione a previsione -0,2%

E i dati di quest’anno come sono? Prosegue l’onda positiva per il settore delle costruzioni?

Nel 2023, sebbene con una variazione positiva più contenuta, si conferma la crescita in atto del comparto delle costruzioni dal 2017 e rafforzata nell’ultimo triennio (2021- 2023) che ha portato gli investimenti in costruzioni di aumentare i livelli produttivi.
Il giro d’affari, stimato sulla base dei bonifici parlanti, relativo agli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo, ma monta a 31,5 miliardi nel 2021 e a 44,6 miliardi nel 2022.
La nuova stima del Centro Studi dell’Ance per il 2022 è di una significativa crescita degli investimenti in costruzioni del +17,6% rispetto all’anno precedente.
Sulla nuova stima Ance per l’anno in corso ha inciso in modo determinate l’importante revisione apportata agli investimenti nel 2022 in manutenzione straordinaria del patrimonio abitativo, stimati in 70,3 miliardi ad ottobre scorso, e rivisti, ora, in 86 miliardi circa, con un incremento, in termini reali, del +35% rispetto al 2021.

Questo comparto è giunto a rappresentare ormai oltre il 40% del valore complessivo degli investimenti in costruzioni. Anche per l’anno in corso, l’Ance prevede un livello di investimenti nel settore delle costruzioni ancora positivo.

La previsione Ance è di un incremento dei livelli produttivi del +5,4% in termini reali su base annua, spiegato dalle prospettive di sviluppo del mercato delle opere pubbliche, sostenuto dal PNRR, e da una prima flessione del comparto della riqualificazione abitativa che risente delle numerose modifiche intervenute sul Superbonus che ne hanno determinato un depotenziamento.

Crediti incagliati: per ogni miliardo bloccato si stimano 6mila cantieri fermi

Su questi dati e sullo stato di salute dell’edilizia pesa però il problema dei crediti incagliati?

Purtroppo sì. Il ritardo della creazione di una piattaforma per la cessione dei crediti fiscali incagliati a fronte di un aumentare degli importi bloccati stimati in aumento negli ultimi quattro mesi da 19 a 30 MLD sta creando una bomba sociale. Per ogni MLD di credito bloccato, si stimano 6.000 cantieri fermi per carenza di liquidità. Si stimano 33.000 imprese a rischio fallimento e 170.000 lavoratori espulsi dal mercato.

Con Federcostruzioni stiamo portando numerose proposte al Governo, anche che tengano conto dei difetti della precedente norma. Ma al momento il problema resta aperto.

Nel frattempo è la stessa Europa che ci chiede di intervenire sulle costruzioni, per ridurre l’impatto che il settore ha sul clima. Cosa ne pensa?

La direttiva green europea con obiettivi da raggiungere nel 2050 per la decarbonizzazione e nel 2033 per avere gli edifici in classe energetica D ed osserviamo che il nostro comparto è responsabile del 40% emissioni di anidride carbonica, 36% consumo di energia.
Il nostro patrimonio immobiliare, secondo i dati ENEA a fine 2022, si trova per 34% in classe energetica G e per il 24% in classe energetica F, 16% in classe E. Bisogna intervenire su ¾ del patrimonio per avere tutto in classe energetica E nel 2030 e D nel 2033. Si tratta di 9 MLN di edifici su un patrimonio di 12,2 MLN totale.
Secondo Ance, raggiungere lo step della direttiva Ue prevede di intervenire prioritariamente sul 15% degli edifici più energivori.

Entro il 2033, significherebbe intervenire su 1,8 milioni gli edifici che in 10 anni dovranno migliorare la prestazione energetica, per un totale di circa 180.000 interventi l’anno con un investimento di circa 59 miliardi di euro tra la riqualificazione degli immobili residenziali e strumentali.

La direttiva europea non prevede per il singolo sanzioni se decide di non intervenire per migliorare le prestazioni energetiche della propria abitazione ma sarà il mercato stesso a determinare un deprezzamento. A carico del paese, invece, in caso di mancato recepimento o attuazione della direttiva nei tempi stabiliti si aprirebbe la procedura d’infrazione.
Vorrei sottolineare che l’innovazione tecnologica che le imprese associate alle Federazioni che compongono Fedecostruzioni ci consentirebbe oggi di cogliere le sfide della direttiva green con grande efficacia.

La capacità progettuale delle società di ingegneria così come l’evoluzione sostenibile e digitale delle soluzioni che oggi sarebbe possibile adottare ci consentirebbe di poter raggiungere risultati un tempo insperati. Ecco perchè è fondamentale un nostro coinvolgimento nei tavoli di programmazione delle attività conseguenti a questa direttiva.
Aggiungo infine che Federcostruzione è stato il soggetto che ha attivato a livello europeo il progetto per la realizzazione di una piattaforma digitale delle costruzioni ed è tuttora impegnata sul fronte comunitario per sviluppare la rete e gli strumenti utili per favorire una transizione digitale delle costruzioni.

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