PNRR, tutti i Comuni potranno assumere esperti per consulenze
Per tutti i Comuni sarà possibile assumere professionisti per consulenze legate ai progetti da realizzare grazie ai fondi del PNRR.
Gli incarichi non potranno andare oltre il 31 dicembre 2026 e dovranno essere retribuite dalle singole Amministrazioni.
Istituito però un fondo da 150 mln di euro in aiuto dei piccoli Comuni.
Ogni Comune potrà spendere al massimo 300mila euro l'anno in consulenze
Per poter realizzare i progetti che saranno finanziati grazie ai tanti fondi del PNRR, i Comuni potranno assumere professionisti ed esperti in deroga rispetto alle regole sul contenimento delle spese nel pubblico impiego. La Norma che lo prevede è la Legge 233/2021, la quale introduce diverse semplificazioni, oltre a stanziare risorse a favore degli Enti locali, in particolare di quelli di piccole dimensioni o del Sud Italia che diversamente farebbero fatica ad avere il personale necessario per attuare i progetti previsti.
I Comuni con una popolazione superiore ai 250mila abitanti potranno conferire un massimo di 15 incarichi ad esperti per consulenze e/o collaborazioni. L’importo di ciascuno non potrà superare i 30mila euro lordi all’anno e complessivamente ciascuna Amministrazione non potrà spendere più di 300mila euro per ciascuna annata. Definita anche la durata massima di questi incarichi, che non potranno andare oltre il 31 dicembre 2026 e, in ogni caso, cesseranno automaticamente con la fine del mandato amministrativo del soggetto politico che li assegna. Ogni Comune dovrà retribuire i professionisti con risorse proprie, con un occhio sempre vigile all’equilibrio pluriennale di bilancio.
I Comuni con più di 250mila abitanti che si trovano in situazione di “predissesto” possono potenziare l’organico degli uffici, ma le spese non possono superare l’80% della cifra utilizzata per lo stesso scopo nell’ultimo rendiconto precedente all’avvio della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.
Le procedure di assunzione a tempo determinato non sono precluse nemmeno a quei Comuni che si trovano in deficit. Infatti, per tutte le Amministrazioni locali nazionali è possibile derogare alle norme sul contenimento delle spese in materia di impiego pubblico.
Un aiuto ai piccoli Comuni e alle Amministrazioni del Mezzogiorno
In aiuto ai piccoli Comuni (quelli con meno di 5mila abitanti) è stato istituito un fondo ad hoc di 150 milioni di euro spalmati in 5 anni, dal 2022 al 2026. I Comuni interessati dovranno comunicare al Dipartimento di Funzione Pubblica le eventuali esigenze di personale: avranno tempo fino all’ultimo giorno di gennaio 2022 per avanzare le richieste.
Inoltre, 67 milioni di euro sono stati destinati al sostegno dei Comuni del Mezzogiorno: infatti l’Agenzia per la Coesione Territoriale può stipulare contratti di collaborazione con personale specializzato e professionisti