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Polizza professionale: c'è la clausola anti COVID o quella PRO-COVID ?

In questo periodo di isolamento casalingo gli assicuratori hanno introdotto una nuova, sorprendente clausola (!!), ovviamente a danno degli assicurati

In questo momento in cui si parla sempre più di frequente di "asseverazioni" e "assicurazioni professionali" in piena emergenza sanitaria, abbiamo ricevuto questo contributo dell'ing. Cristina Marsetti. L'articolo riguarda il problema di una eventuale clausola anti-covid che sarebbe stata inserita all'interno della polizza della Convenzione Inarcassa.

Ne diamo notizia, disponibili ovviamente a pubblicare un eventuale chiarimento da parte della stessa INARCASSA, certi che la nostra Cassa di Previdenza si sia mossa comunque a tutela degli iscritti.

Andrea Dari 


La Polizza RC professionale in convenzione Inarcassa è l’esito di una gara europea e, come chiarito in più occasioni dal nostro Presidente e dall'intermediario Assigeco, non può essere in nessun modo modificata.

Ciò nonostante - zitti zitti, quatti quatti - in questo periodo di isolamento casalingo gli assicuratori hanno introdotto una nuova, sorprendente clausola (!!), ovviamente a danno degli assicurati:

LA CLAUSOLA CORONAVIRUS

Riporto di seguito la clausola che viene sistematicamente inserita in ogni polizza in convenzione Inarcassa-Assigeco/Lloyd's:

CLAUSOLA CORONAVIRUS: gli Assicuratori non risponderanno di alcuna responsabilità, perdita, costo o spesa derivante da, causato o contribuito da o in alcun modo correlato a:

a) Qualsiasi reale o presunta minaccia di:

- Coronavirus (COVID-19); 

- Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2);

- Qualsiasi mutazione o variazione di a.1. o a.2. di cui sopra;

b) Qualsiasi azione intrapresa o mancata azione nel controllare, prevenire, reprimere o in qualsiasi modo nella risposta all'effettivo, presunto, timore o minaccia di uno qualsiasi degli elementi descritti da a.1. ad a.3. di cui sopra.

Tale esclusione, pur incomprensibile alla lettura nel dettaglio, non lascia adito ad equivoci: qualunque responsabilità professionale, qualunque responsabilità derivante dalla conduzione di studi/uffici, qualunque responsabilità civile verso i dipendenti non è coperta dall’assicurazione. Anzi gli Assicuratori si mettono al riparo anche rispetto al futuro escludendo al punto a.3 anche le mutazioni o variazioni dei virus.

Sorprendente è anche il modo in cui detta clausola ha trovato posto nel fascicolo di polizza, quasi volesse essere fatta passare sottotraccia da Assigeco/Lloyd's rispetto all'attenzione del Contraente. Difatti, in un fascicolo di polizza di 39 pagine, ove il contenuto della garanzia termina a pag. 28, seguito poi dal questionario assuntivo di 4 pagine (cosa che potrebbe ragionevolmente indurre l'assicurato a presumere che le pagine seguenti non contengano ulteriore testo contrattuale che disciplina la garanzia), improvvisamente a pag. 33 appare la fantomatica clausola, senza nemmeno un titolo che in qualche modo richiami il concetto di Esclusione - tipo "Esclusione Aggiuntiva" - attirando con ciò l'attenzione del Contraente/Assicurato.

A questo punto sorgono alcune domande.

Qual è l'aspetto peggiore?

Quel che è peggio è che gli Ingegneri ed Architetti continuano a fare affidamento sulla bontà dell’assicurazione proposta da Inarcassa mentre Inarcassa, ingiustificatamente, si comporta più come un “buon bottegaio che reclamizza i pregi, tacendo i difetti della merce”. Ciò venne già lamentato nel lontano 2013 dall’Ing. Massimo Perini nella lettera pubblicata nello Spazio aperto della rivista Inarcassa n.4/2013, lettera che tuttavia rimase l'unica pubblicata malgrado altri Colleghi abbiano chiesto la pubblicazione delle proprie rimostranze in merito alla convenzione.

Difatti sulla rivista di Inarcassa si legge che “i miglioramenti ottenuti da Inarcassa, insieme all’esperienza professionale di chi da ingegnere e architetto libero professionista si è interessato al tema, rappresentino una garanzia per i nostri associati”. 

Inoltre sul sito di Inarcassa viene indicato che “Inarcassa si è posta come intermediario per ottenere le migliori condizioni commerciali, nel rispetto della specificità della categoria”, che “L’obiettivo di questo nuovo contratto è quello di soddisfare sempre meglio le esigenze degli iscritti, … e permettere loro di operare in serenità pur contenendo i costi delle coperture assicurative.” e che “I professionisti possono, grazie a questo accordo, accedere all’esclusività della soluzione assicurativa direttamente con i Lloyd’s di Londra e a tutti i servizi annessi (customer care, gestione sinistri)”.

Il processo di acquisto dell’assicurazione avviene in conformità alla normativa?

Ma quando mai!

Innanzitutto nel “capitolato RC professionale” caricato a piattaforma insieme agli altri documenti precontrattuali che devono essere resi disponibili al Contraente prima che si accinga alla compilazione del questionario online non è riportata la clausola coronavirus. 

Inoltre l’art. n. 58 del Reg. IVASS n. 40/2018 prevede l’obbligo a carico dell’intermediario di far controfirmare al potenziale cliente, prima della sottoscrizione del contratto, la dichiarazione dell'intermediario stesso in merito alle eventuali incoerenze della polizza. Ciò affinché il cliente sia ben consapevole di ciò che sta acquistando e possa così decidere di cercare eventualmente un’altra polizza che lo tuteli meglio.

Nella stipula della polizza in convenzione, invece, l’assicurando ad un certo punto deve scegliere se dichiarare, in alternativa:

- l'avvenuto avvertimento da parte dell'intermediario circa i possibili profili d'inadeguatezza ... senonché nessuna informativa sul tema è stata resa dall’intermediario; 

oppure

- la conformità del contratto alle sue esigenze assicurative. Tuttavia l’assicurando non può auto-dichiarare la conformità del contratto alle sue esigenze assicurative perché è un professionista tecnico e non un esperto in ambito assicurativo. Ciò venne già riconosciuto dalla giurisprudenza, ad esempio con Sentenza della Corte di cassazione n. 9140/2016 che al punto 19 indica come sia di “fulminante evidenza” che il professionista “è in realtà, il più delle volte sguarnito di esaustive informazioni in ordine ai complessi meccanismi giuridici che governano il sistema della responsabilità civile”.

Dati alla mano, dunque, l’ignaro Collega è il più delle volte indotto a scegliere la seconda opzione, sicché la polizza viene emessa con la dichiarazione “Io sottoscritto confermo che il contratto proposto è conforme alle mie esigenze assicurative”.   

Se poi il nostro Collega sceglie di usufruire del servizio di Firma Elettronica Avanzata per evitarsi il gravoso onere di dover stampare e restituire ad Assigeco la copia cartacea dei documenti firmati, il Nostro Collega si ritroverà ad aver stipulato un’assicurazione che lui medesimo dichiara conforme alle sue esigenze assicurative malgrado la clausola coronavirus inserita d'imperio inaudita altera parte.

Tutto ciò, vale la pensa ripeterlo, in totale spregio della normativa di settore che obbliga l’intermediario ad indicare al cliente, prima della stipula dell’assicurazione, le incoerenze della polizza affinché, per l'appunto, il cliente stesso sia ben consapevole di ciò che sta acquistando e possa così decidere di cercare eventualmente un’altra assicurazione che lo tuteli meglio.

Inarcassa e i suoi preposti controllano la regolare esecuzione del contratto d'appalto?

Inarcassa ha concordato tale nuova esclusione con Assigeco/Lloyd's? E nel caso: su quale base, visto che la polizza in convenzione a seguito di gara europea non può essere in nessun modo modificata?

O forse Inarcassa ha subito passivamente l'azione di Assigeco/Lloyd's?

Oppure non se ne è nemmeno resa conto?

Non è dato sapere… sarebbe il benvenuto un chiarimento da parte di Assigeco/Lloyd's e di Inarcassa ... 

Cosa prevede il contratto tra Inarcassa e Assigeco, società che ha vinto il bando?

L’Art. 3 del contratto prevede che Assigeco garantisca agli iscritti la stipula di singoli contratti assicurativi in conformità alle condizioni aggiudicate in gara e l’Art. 7, comma 3 prevede, in caso di contestazione fatta dal RUP con qualsiasi mezzo, l’applicazione di una penale pari ad euro 2.000/giorno a partire dalla segnalazione stessa e sino alla data dell'effettiva stipula di contratto conforme alle condizioni di aggiudicazione della gara.

Per inciso, faccio presente che dal gennaio del 2016 ho segnalato numerose irregolarità, man mano rilevate nella convenzione, ma a nessuna di esse è stato dato seguito.

Conclusione

Come già più volte nei trascorsi, rinnovo ancora una volta formalmente e pubblicamente alla nostra Cassa previdenziale la mia disponibilità, sinora inspiegabilmente sempre declinata, a far parte della commissione tecnica per condividere l’esperienza ultradecennale che ho maturata in ambito assicurativo, al fine di promuovere un dibattito costruttivo e fruttuoso nell'interesse di tutti gli iscritti.

Tengo a precisare che non offro ad Inarcassa la mia consulenza, bensì la condivisione della mia esperienza e la offro senza compenso alcuno, quale Iscritta Inarcassa ed a favore della categoria. 

Ritengo infatti che i Nostri Colleghi abbiano sì bisogno di una buona polizza, ma anche e soprattutto di consulenza e assistenza continuativa in fase di stipula, di gestione quotidiana della polizza, di rinnovo e, soprattutto, in caso di sinistro. Ritengo che l'offerta della mia consulenza, richiesta a libera scelta dal collega, potrebbe rappresentare un fiore all’occhiello per Inarcassa, nell'ottica di poter così garantire agli ingegneri ed architetti di operare con serenità nella propria professione, sapendo di poter contare su un Collega che da un lato conosce perfettamente l’attività assicurata e dall'altro ha compreso tutte quelle clausole che le assicurazioni scrivono piccole piccole.