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Progettazione MEP integrata in edifici religiosi: sistemi di climatizzazione, illuminazione, controllo qualità dell’aria

Il comfort termoigrometrico e la qualità dell’aria negli edifici religiosi sono oggi temi di crescente interesse per progettisti e committenze. Là dove un tempo si accettava il freddo e l’assenza di impianti, oggi si cercano soluzioni efficienti, silenziose e perfettamente integrate per offrire benessere, rispetto liturgico e tutela del patrimonio storico-artistico. Questo articolo propone un approfondimento tecnico e operativo su come affrontare queste sfide nella progettazione MEP.

Perché parlare oggi di impianti negli edifici religiosi

La progettazione impiantistica MEP (Mechanical, Electrical, Plumbing) negli edifici religiosi rappresenta una sfida unica per i progettisti, chiamati a intervenire su strutture che non sono semplici involucri edilizi, ma luoghi intrisi di valore storico, spirituale, culturale e simbolico. Questi spazi, concepiti per accogliere momenti di raccoglimento e celebrazione, devono oggi rispondere a nuove esigenze in termini di comfort ambientale, efficienza energetica e sostenibilità, senza però compromettere la loro integrità architettonica e il valore immateriale che li caratterizza.

Negli ultimi decenni, anche gli edifici religiosi sono stati coinvolti da un progressivo cambiamento delle aspettative legate al comfort ambientale. Se storicamente chiese e luoghi di culto erano privi di impianti di climatizzazione, oggi si richiede sempre più spesso la presenza di soluzioni per riscaldare, raffrescare e purificare l'aria interna, in modo da garantire una permanenza più gradevole sia per i frequentatori abituali che per occasioni straordinarie come eventi e celebrazioni. Il cambiamento climatico, inoltre, ha reso indispensabile il raffrescamento anche in contesti storicamente non predisposti.

Parallelamente, si è sviluppata una maggiore attenzione al rispetto dell’identità architettonica, liturgica e acustica di questi spazi, che comporta la necessità di soluzioni impiantistiche non invasive, integrate, silenziose e possibilmente reversibili.

   

Le sfide della progettazione MEP in chiese e luoghi di culto

Le chiese e in generale gli edifici religiosi pongono al progettista vincoli particolari, che spesso sfuggono alla logica funzionalista dell’edilizia contemporanea. L’intervento impiantistico deve misurarsi con:

  • Grandi volumi, carichi variabili

Le chiese presentano volumi molto ampi, con altezze considerevoli e una grande massa d’aria da trattare. Inoltre, la presenza delle persone è spesso discontinua: si passa da ore di totale inattività a momenti con centinaia di persone presenti per una funzione.

  • Esigenze acustiche e tutela artistica

Qualsiasi fonte di rumore meccanico può disturbare la funzione religiosa. La rumorosità degli impianti è quindi un criterio di scelta fondamentale. Inoltre, la presenza di elementi architettonici e decorativi di pregio impone l’adozione di soluzioni non invasive, che non alterino la percezione dello spazio sacro.

Per tale motivo, la scelta degli impianti si basa su una selezione accurata e sul corretto dimensionamento delle macchine per la produzione del caldo e del freddo (quali pompe di calore) e delle Unità di Trattamento Aria (UTA), privilegiando modelli a bassa rumorosità. Particolare attenzione è dedicata anche alla scelta dei diffusori di mandata dell’aria, selezionati in modo da garantire basse perdite di carico e livelli di emissione sonora contenuti.

  • Vincoli normativi e architettonici

Spesso gli edifici religiosi sono sottoposti a tutela da parte della Soprintendenza. Questo limita fortemente le possibilità di intervento, obbligando i progettisti a soluzioni creative e ad alta personalizzazione.

       

Comfort invisibile: IAQ, efficienza e integrazione

Con "comfort invisibile" si intende quell'insieme di condizioni ambientali che rendono lo spazio liturgico accogliente, salubre e adeguato allo svolgimento delle funzioni, pur senza mai diventare protagoniste visive o percettive. Questo include: il comfort termoigrometrico, la qualità dell’aria interna (IAQ), l’illuminazione e l’acustica, l’efficienza energetica e la facilità di gestione.

  • Comfort termoigrometrico

Negli edifici religiosi, spesso caratterizzati da grandi altezze, materiali massivi e scarsa coibentazione, il riscaldamento tradizionale a convezione risulta inefficace e inefficiente. Per questo motivo l’adozione di un sistema di riscaldamento localizzato risulta essere efficace: ad esempio con sistemi radianti a pavimento in grado di fornire calore direttamente ai fedeli senza dover riscaldare l’intero volume della chiesa.

  • IAQ (Indoor Air Quality)

La qualità dell’aria interna rappresenta un altro elemento chiave. L’elevata affluenza in ambienti chiusi come le chiese può portare a concentrazioni di CO₂ superiori ai limiti raccomandati, specialmente in assenza di ventilazione meccanica. L’installazione di VMC decentralizzate a recupero di calore, con attenzione all’inserimento mimetico nei paramenti murari, è oggi una soluzione tecnicamente ed esteticamente valida.

  • Integrazione impiantistica

Un aspetto fondamentale è la capacità di integrare i sistemi impiantistici nei vincoli architettonici esistenti: passaggi impiantistici nascosti nei sottotetti, camuffamento di griglie e bocchette, uso di finiture compatibili con il contesto.

     

Illuminazione architetturale e rispetto della liturgia

L’illuminazione in chiesa non è solo funzionale, ma anche simbolica. Le nuove tecnologie LED consentono di valorizzare l’architettura e creare scenari luminosi flessibili, adattabili alle diverse fasi della liturgia. Sistemi a controllo DALI o KNX permettono di regolare l’intensità e la temperatura colore della luce, minimizzando i consumi e massimizzando l’impatto estetico.

 

  

Due esempi concreti: la Chiesa di San Giuseppe a Tribiano e la Chiesa a La Loggia

  • Nuova Chiesa di San Giuseppe a Tribiano – Diocesi di Lodi

Nel progetto per la chiesa di San Giuseppe, nuova costruzione inserita nel più ampio intervento del Nuovo complesso parrocchiale di Tribiano commissionato dalla Diocesi di Lodi, l’obiettivo principale era quello di realizzare un impianto di climatizzazione efficiente, in grado di rispondere alle esigenze di flessibilità e rapidità di messa a regime tipiche di uno spazio utilizzato in modo intermittente e per poche ore al giorno.

Fig.1 – Rendering architettonico del prospetto del nuovo complesso parrocchiale di Tribiano. Render a cura di Isola Architetti
Fig.1 – Rendering architettonico del prospetto del nuovo complesso parrocchiale di Tribiano. Render a cura di Isola Architetti
(MCM INGEGNERIA SRL)

   

La scelta progettuale è ricaduta su un sistema a tutt’aria, basato su una macchina rooftop monoblocco installata in un’area tecnica esterna dedicata. Questo tipo di unità consente sia il rinnovo dell’aria primaria sia il riscaldamento e raffrescamento degli ambienti, senza la necessità di generatori aggiuntivi. Il controllo della portata di aria esterna viene ottimizzato tramite sonde di rilevamento della CO₂, che regolano automaticamente l’apporto di aria fresca in funzione dell’effettivo affollamento degli ambienti.

Uno dei principali aspetti critici è stato l’inserimento dell’impianto all’interno del progetto architettonico, con particolare attenzione all’integrazione delle canalizzazioni. La distribuzione dell’aria è stata risolta mediante canalizzazioni collocate in cunicoli tecnici all’esterno dell’edificio e in un sistema sottopavimento all’interno dell’aula liturgica, garantendo un impatto estetico nullo negli ambienti fruiti dal pubblico.

Di seguito sono riportate alcune immagini significative del progetto:

Fig.2 – Planimetria impianto di climatizzazione e ventilazione dell’aula liturgica
Fig.2 – Planimetria impianto di climatizzazione e ventilazione dell’aula liturgica
(MCM INGEGNERIA SRL)

   

Fig.3 – Spaccato sud-ovest della nuova Chiesa di San Giuseppe. Render a cura di Isola Architetti
Fig.3 – Spaccato sud-ovest della nuova Chiesa di San Giuseppe. Render a cura di Isola Architetti
(MCM INGEGNERIA SRL)

    

Fig.4 – Vista interna dell’aula liturgica della nuova Chiesa di San Giuseppe. Render a cura di Isola Architetti
Fig.4 – Vista interna dell’aula liturgica della nuova Chiesa di San Giuseppe. Render a cura di Isola Architetti
(MCM INGEGNERIA SRL)

    

L’impianto è inoltre interamente gestito tramite un sistema BMS (Building Management System), che consente di adattare in tempo reale i parametri di funzionamento alle diverse condizioni d’uso, ottimizzando i consumi e garantendo il comfort anche nei momenti di massimo affollamento.

  • Nuova chiesa di La Loggia - Arcidiocesi di Torino

Un altro caso studio è la nuova chiesa realizzata a La Loggia, in provincia di Torino, dove per l’aula liturgica si è scelto di adottare soluzioni impiantistiche che coniugano efficienza energetica, comfort e integrazione architettonica.

Fig.5 – Rendering architettonico del prospetto della nuova di chiesa di La Loggia.
Fig.5 – Rendering architettonico del prospetto della nuova di chiesa di La Loggia. Render a cura di Isola Architetti
(MCM INGEGNERIA SRL)

    

Per quanto riguarda l’aula liturgica si è previsto di realizzare un impianto di riscaldamento con pannelli radianti a pavimento a bassa inerzia termica. Tale soluzione permette di regolare, con brevi tempi di messa a regime, la temperatura ambiente anche in presenza di carichi endogeni importanti quali le numerose persone presenti durante le funzioni. La scelta del pannello radiante rappresenta un ottimo compromesso tra esigenze architettoniche e impiantistiche: si tratta infatti di un sistema completamente integrato che non altera l’estetica dell’aula, risultando invisibile alla vista, ma garantisce comunque un elevato livello di comfort termoigrometrico durante l’intero arco dell’anno.

Fig.6 – Planimetria impianto di riscaldamento a pannelli radianti aula liturgica
Fig.6 – Planimetria impianto di riscaldamento a pannelli radianti aula liturgica
(MCM INGEGNERIA SRL)

   

L’impianto è alimentato da una pompa di calore reversibile, in grado di soddisfare sia le esigenze di riscaldamento invernale che quelle di raffrescamento estivo. Questa scelta consente di ottenere un sistema altamente efficiente dal punto di vista energetico, sfruttando una tecnologia in grado di fornire prestazioni elevate con consumi contenuti e minori emissioni in atmosfera.

Fig.7 – Aula liturgica della nuova chiesa di La Loggia a fine lavori
Fig.7 – Aula liturgica della nuova chiesa di La Loggia a fine lavori
(MCM INGEGNERIA SRL)

   

Per quanto riguarda la progettazione degli impianti idrico-sanitari, particolare attenzione è stata riservata alla rete di scarico delle acque nere, realizzata con tubazioni in polipropilene fonoassorbente tipo Geberit Silent-PP. Tale soluzione garantisce un’adeguata insonorizzazione del sistema di scarico, contribuendo al comfort acustico degli ambienti interni.

   

Conclusioni

La progettazione MEP in ambito religioso richiede una sensibilità particolare, capace di coniugare tecnica, estetica e rispetto del luogo sacro. L’esperienza dimostra che è possibile ottenere alti livelli di comfort e sostenibilità anche in edifici vincolati, purché si adottino soluzioni pensate su misura, con una visione integrata e multidisciplinare.

Il progettista impiantista assume un ruolo chiave nella progettazione di chiese contemporanee: è chiamato a coniugare l’efficienza tecnologica con le esigenze estetiche e simboliche del luogo sacro.

Non si tratta soltanto di garantire il comfort termoigrometrico, ma anche di farlo senza interferire con l’esperienza spirituale e percettiva degli utenti. In questo senso, il progettista diventa un interprete sensibile del contesto, capace di integrare soluzioni tecniche con sobrietà e rispetto, rendendo l'efficienza tecnologica una presenza silenziosa e armonica all’interno dello spazio liturgico.

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