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Protezione al fuoco di volte murarie a botte protette con sistemi di protezione passiva

Protezione al fuoco di volte murarie a botte protette con sistemi di protezione passiva

Rubrica a cura di
Associazione Firepro,
Claudio Traverso, Technical Manager ETEX Building Performance

Premessa
È risaputo che in Italia le strutture storiche rivestono particolare importanza e dunque la necessità di tutelare il patrimonio architettonico del passato è una priorità collettiva. In particolare, per chi si occupa di protezione passiva dall’incendio, la protezione delle volte a botte è da sempre oggetto di forte interesse, i motivi sono vari:

- è un sistema costruttivo molto diffuso nei centri storici oggetto di recupero e riqualificazione
- spesso le volte a botte sono presenti in edifici che ospitano attività soggette ai procedimenti di prevenzione incendi
- massiccia presenza in edifici pubblici con funzioni importanti per la collettività, come tribunali e archivi
- è un sistema costruttivo molto diffuso in locali dove, oltre all’aspetto legato alla resistenza al fuoco è richiesta la componente estetica.

Molto spesso le volte senza protezione con mattone a vista non raggiungono i requisiti di resistenza richiesti e quindi devono essere riqualificate, adeguate/protette dal fuoco.

Oggi, il professionista antincendio dispone di tutti gli strumenti normativi e di supporto tecnico analitico necessari per operare una corretta valutazione del rischio, quali:
-D.M 16/02/2007
-D.M. 09/03/2007 e D.M. 09/05/2007
-EUROCODICE EN 1996-1-2
oltre ad importanti circolari Ministeriali.

Al contrario invece, per quanto riguarda la qualificazione dei sistemi protettivi utilizzabili su manufatti di questo tipo, al momento non esiste una norma armonizzata che definisce un campo di diretta applicazione.

In questo ambito dunque, il problema principale è quello di come valutare sperimentalmente l’apporto di un sistema protettivo applicato a protezione di un elemento complesso, non standard come la volta a botte.

Il suggerimento arriva direttamente dalla DCPST - Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica – settore Resistenza al fuoco che presso il laboratorio di Roma ha condotto una prova finalizzata alla verifica sperimentale della correttezza del calcolo predittivo del tempo di resistenza al fuoco di una volta muraria a botte, non protetta, applicando il metodo di verifica semplificato dell’Eurocodice EN 1996-1-2 integrato dall’applicazione della circolare DCPREV 4638 del 5/4/2013,(relazione tecnica integrale disponibile sul sito dei VVF). Con questo progetto a riferimento, si decide dunque di realizzare ulteriori test di resistenza al fuoco di volte ma in questo caso trattate con sistemi di protezione di tipo passivo.



Presso L’istituto Giordano di Bellaria, vengono dunque realizzate due volte a botte denominate campione A e B

Foto 1 : Volte murarie a botte A e B, prima del trattamento protettivo

La volta di tipo A è stata realizzata con l’aggiunta di uno strato di intonaco civile applicato nello spessore di 1 cm.
La volta di tipo B è stata realizzata tal quale ovvero con mattone a vista.

Su entrambi i provini è stato successivamente applicato uno strato di rivestimento protettivo, di differente natura e appropriato a rispondere alle differenti esigenze. A tale scopo si è scelto:
per la volta A – pittura intumescente di colore bianco, tipo PROMAPAINT® SC3 applicata in ragione di 1.5 kg/mq



Foto 2 : Volta tipo A trattata con pittura intumescente PROMAPAINT® SC3

 

Per la volta B – intonaco isolante leggero, tipo PROMASPRAY P®300 applicato a spruzzo in unica mano, in spessore di 15 mm.



Foto 3 : Volta tipo B trattata con intonaco isolante leggero tipo PROMASPRAY®P300

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