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Protocollo Itaca, creato nel 2004, vede nel 2015 importanti novità

Il Protocollo Itaca Nazionale, sviluppato dall’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale (Itaca, appunto) in collaborazione con Itc-Cnr e iiSBE Italia a gennaio è diventato Prassi di riferimento Uni - prevede attività di ispezione da parte di organismi di parte terza che devono essere accreditati da Accredia, ente unico nazionale di accreditamento.

 

Il Protocollo Itaca Nazionale, sviluppato dall’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale (Itaca, appunto) in collaborazione con Itc-Cnr e iiSBE Italia e approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, classifica un edificio in base al livello di sostenibilità e in questi anni è stato adottato da diverse Regioni italiane. A differenza dei precedenti protocolli “regionali”, Itaca Nazionale - che a gennaio è diventato Prassi di riferimento Uni - prevede attività di ispezione da parte di organismi di parte terza che devono essere accreditati da Accredia, ente unico nazionale di accreditamento.
 
Le Prassi di riferimento Uni
Nell’ambito della realizzazione di edifici sostenibili due sono infatti i documenti di riferimento, pubblicati a fine gennaio:
-     Uni/PdR 13.0:2015 Sostenibilità ambientale nelle costruzioni - Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità - Inquadramento generale e principi metodologici,
-     Uni/PdR 13.1:2015 Sostenibilità ambientale nelle costruzioni - Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità - Edifici residenziali.
 
Questi documenti sono relativi alle modalità di certificazione degli edifici secondo il protocollo Itaca Nazionale, sistema di certificazione volontaria, il quale mediante un sistema di punteggi classifica un edificio in base al livello di sostenibilità. Il protocollo raggruppa i 37 crediti perseguibili all’interno di 19 categorie, a loro volta distribuite in cinque aree (Qualità del sito, Consumo di risorse, Carichi ambientali, Qualità ambientale outdoor, Qualità del servizio). Le Prassi di riferimento Uni descrivono le modalità di calcolo dei punteggi dei diversi criteri definiti dal protocollo, ai fini di una valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici sia di nuova costruzione sia oggetto di ristrutturazione e si applica esclusivamente ai progetti di livello esecutivo.
Le performance ambientali dell'edificio sono caratterizzate dalla somma dei punteggi ottenibili da ciascun criterio per ciascuna categoria e per ciascuna area. I diversi indicatori di ciascun criterio sono calcolati numericamente sulla base di standard esistenti oppure vengono associati a criteri di natura “qualitativa”. Essendo dimensionalmente diversi, vengono adimensionalizzati e normalizzati in un intervallo da 1 a 5 per poterli sommare tra loro, tenendo conto anche di un determinato “peso” relativo.
Così come altri sistemi di rating dell’edificio (Leed, Breeam) e delle infrastrutture (Envision), Itaca coinvolge i team di progettazione in modo da convogliare le scelte progettuali in strategie di insieme finalizzate alla sostenibilità. Itaca esige pertanto progetti in grado di migliorare la salute ed il benessere individuale, di proteggere e ripristinare le risorse idriche, di promuovere cicli di approvvigionamento delle risorse materiali sostenibili e rigenerativi, di costruire un'economia più sostenibile, di migliorare la qualità della vita comunitaria.
A fine dicembre 2014 il Consiglio direttivo di Itaca ha deliberato la sostituzione del Protocollo Itaca Residenziale 2011 con la Prassi di riferimento Uni.
 
Incentivo all’utilizzo di prodotti con Epd
La Prassi Uni premia l'impiego di prodotti da costruzione dotati di dichiarazioni ambientali di Tipo III (Epd), nell’ambito della categoria Materiali eco-compatibili e del credito Materiali certificati. Ricordiamo che l’Epd è uno strumento di comunicazione che evidenzia le prestazioni ambientali di un prodotto, aumentandone la visibilità e l’accettabilità sociale e i suoi contenuti sono rivolti principalmente ai consumatori e agli utilizzatori industriali e commerciali del prodotto, ai quali chiarisce le interazioni tra prodotto e ambiente ed evidenzia le caratteristiche ambientali più significative. La Dichiarazione ambientale di prodotto Epd, redatta in conformità con la norma Iso 14025, descrive quindi gli impatti ambientali legati alla produzione di una specifica quantità di prodotto: per esempio consumi energetici e di materie prime, produzione di rifiuti, emissioni in atmosfera e scarichi nei corpi idrici.
Nell’ambito delle attività di convalida delle Epd, l’organismo di certificazione esamina l’analisi del ciclo di vita predisposta dal produttore, mediante la quale si quantificano gli impatti ambientali legati a un prodotto, a partire dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento a fine vita. La Dichiarazione, una volta convalidata, viene resa pubblica attraverso un apposito sito internet che consente all’utilizzatore finale di confrontare le caratteristiche ambientali di prodotti simili o alternativi.
La Prassi Uni, nel premiare i produttori più sensibili alla sostenibilità, vuole incentivare le aziende produttrici che intendono differenziarsi dalla concorrenza meno attenta alle problematiche di carattere ambientale, garantendo nel contempo al mercato le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti che vengono inglobati negli edifici.
 
ICMQ, primo organismo accreditato
A differenza dei protocolli Itaca regionali, adottati in passato da diverse Regioni italiane e tuttora validi, Itaca Nazionale prevede l’attività di ispezione da parte di organismi di parte terza che devono essere accreditati da Accredia. A seguito del rapporto sulle ispezioni viene emesso l’attestato da parte del Registro Protocollo Itaca.
 

Si tratta di un notevole passo in avanti ai fini della diffusione della cultura della sostenibilità, in quanto assicura al costruttore, all’utente e al mercato nel suo complesso indipendenza, imparzialità e competenza. Senza contare che procedure di questa qualità sono un valido sostegno al mantenimento e all’incremento del valore immobiliare sul mercato. Appare a tutti oggi evidente come - in un mercato di certificazioni energetiche che nella stragrande maggioranza dei casi risultano prive di qualunque valore sostanziale e dove i professionisti seri e attenti alle esigenze del cliente faticano a tutelare i cittadini/consumatori da dichiarazioni ingannevoli - sia importante garantire prestazioni effettivamente riscontrate e comunicare con correttezza gli esiti raggiunti.

Da aprile ICMQ è il primo e al momento unico organismo di certificazione accreditato per svolgere le attività di ispezione in conformità al Protocollo Itaca Nazionale per l’edilizia residenziale e non residenziale. Attività che prevede di verificare sia la conformità del progetto, sia quella della costruzione ai requisiti della Prassi di riferimento nonché a quelli del documento Accredia RT33. Con questo ulteriore accreditamento ICMQ si conferma come autorevole punto di riferimento per operatori immobiliari, imprese, produttori, progettisti per la verifica delle effettive prestazioni di un edificio.