Ricostruzione post-sisma: ANCI e ANCE chiedono importanti semplificazioni. I dettagli
Decreto 55/2018 sulle misure urgenti per le popolazioni terremotate: ANCI e ANCE hanno formulato richieste di emendamenti alla Commissione speciale in Senato che riguardano semplificazioni, snellimenti, deroghe, regolarizzazioni
Velocizzare la ricostruzione privata e risolvere il problema delle "difformità": tra i vari emendamenti al decreto-legge 55/2018 in tema edilizio presentati ieri in Commissione speciale del Senato da parte di ANCI e ANCE spiccano le richieste di snellimenti e regolarizzazione. Vediamo le principali:
- per rendere più veloci e meno onerose le procedure in caso di unità strutturali con più unità immobiliari con danni lievi, si chiede che il progetto possa riguardare le singole unità immobiliari. Così facendo il professionista incaricato della progettazione assevera l'intervento locale. Si eviterebbe, così, la presentazione di elaborati progettuali per l'intera struttura con un risparmio importante di costi e tempi della procedura;
- proroga per la presentazione delle richieste di rimborso per i danni lievi "in considerazione dei ritardi nella presentazione delle domande";
- si propone di inserire un nuovo articolo 7-ter nel decreto-legge 189/16, per affrontare e risolvere il problema delle lievi difformità urbanistiche degli edifici privati per i quali è stato richiesto il contributo, prevedendo la possibilità di accedere alla sanatoria dell'art.36 del TUE, a condizione che l'opera sia conforme alla normativa oggi vigente, con il pagamento della sanzione prevista e limitatamente agli incrementi di volume non superiori ai 200 mc, purché consentiti dalla normativa regionale in materia di Piano Casa;
- riconoscimento del contributo del 100% per la ricostruzione anche per le pertinenze danneggiate dal sisma e dichiarate inagibili;
- defiscalizzazione prevista dal Sismabonus integrata con i contributi della ricostruzione: in tal senso, come sottolineato dall'ANCE, "non si tratta di cumulare i contributi ed il Sismabonus sulle medesime spese, quanto piuttosto di applicare i due diversi benefici su spese differenti: il contributo pubblico a copertura degli interventi indispensabili per il ripristino dell'edificio e la detrazione d'imposta per la realizzazione di interventi che consentano il raggiungimento di una classificazione sismica più adeguata alle esigenze di prevenzione";
- la revisione della soglia di obbligatorietà (SOA), prevista dal Codice Appalti, da innalzare da 150 mila a 258 mila euro, perché la maggior parte delle imprese edili operanti nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia non è in possesso della Soa.