Riduzione delle Emissioni: sentenza negli USA limita l'azione di Biden
Giovedì 30 giugno la Corte Suprema ha limitato la capacità della Environmental Protection Agency di regolare le emissioni di carbonio delle centrali elettriche, rendendo molto più difficile per il presidente Biden raggiungere il suo obiettivo di dimezzare le emissioni di gas serra entro la fine del decennio.
La Corte Suprema limita il potere di Biden di ridurre le emissioni
Giovedì 30 giugno la Corte Suprema ha limitato la capacità della Environmental Protection Agency di regolare le emissioni di carbonio delle centrali elettriche, rendendo molto più difficile per il presidente Biden raggiungere il suo obiettivo di dimezzare le emissioni di gas serra entro la fine del decennio.
Il voto è stato di 6 a 3. La sentenza ha ridotto ma non eliminato la capacità dell'agenzia di regolamentare il settore energetico e l'agenzia può ancora utilizzare misure come il controllo delle emissioni nelle singole centrali elettriche. Ma la corte ha escluso approcci più ambiziosi, come un sistema cap-and-trade.
Le implicazioni della sentenza potrebbero estendersi ben oltre la politica ambientale. La decisione ha suscitato critiche da sinistra, ma le voci dell'industria del carbone e degli stati conservatori hanno elogiato la sentenza.
Biden dopo questa sentenza rimane con molti meno strumenti per combattere il cambiamento climatico: "un'altra decisione devastante che mira a riportare indietro il nostro Paese". Ha promesso di agire anche se la corte ha limitato la sua capacità di agire, aggiungendo: "Non possiamo e non ignoreremo il pericolo per la salute pubblica e la minaccia esistenziale rappresentata dalla crisi climatica".
La causa contro l'EPA era stata intentata dal West Virginia per conto di altri 18 stati per lo più a guida repubblicana e di alcune delle più grandi compagnie carbonifere della nazione, sostenendo che l'agenzia non avesse l'autorità per limitare le emissioni in interi stati. Questi 19 stati erano preoccupati che i loro settori energetici sarebbero stati costretti ad abbandonare l'uso del carbone, a un grave costo economico.
Patrick Morrisey, il procuratore generale del West Virginia e uno dei leader della sfida all'autorità dell'EPA, ha commentato la sentenza: “E.P.A. non può più eludere il Congresso per esercitare un ampio potere di regolamentazione che trasformerebbe radicalmente la rete energetica della nazione e costringerebbe gli stati a spostare fondamentalmente i loro portafogli energetici lontano dalla generazione a carbone”.
La salvaguardia del clima non è una priorità per tutti
Entrando nel merito della sentenza si legge che la Corte non ha deciso per una logica anti ambientalista, e la sentenza riguarda più che altro i poterli della Environmental Protection Agency e come gli siano stati attribuiti. Si tratta quindi non di una valutazione sulla lotta ai cambiamenti climatici ma tecnica. Ma questo non toglie che 19 Stati americani abbiano voluto con questa azione rallentare il percorso di riduzione delle emissioni climalteranti.
Appare chiaro che ormai il mondo viaggia a diverse velocità sul tema della protezione dell'ambiente, con regioni come quella europea in cui sono state prese decisioni molto severe - come l'interruzione della vendita di auto a motore termico dal 2035 - altri come gli Stati Uniti in cui la coscienza è divisa tra coloro che pensano green e coloro che pensano solo agli interessi economici di una parte, e altri ancora in cui il tema ambientale non viene affatto affrontato.
Ma il mondo è uno e uno solo, e di questo occorrerà tenere conto a tutti i livelli, per evitare che il sacrificio di pochi possa non essere sufficiente.
Una ultima considerazione.
E' giunto il momento che i Paesi virtuosi, lo siano anche nella scelta degli approvigionamenti, tengano conto anche delle politiche ambientali che applicano i Paesi da cui si intende importare: si pensi alla partnership che dovrebbe portare gli Stati Uniti a rafforzare le forniture di gas naturale liquefatto all’Ue, che il presidente Usa Joe Biden e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno già annunciato nel maggio con l'obiettivo di portare 15 miliardi di metri cubi in più di gas a partire da quest’anno per poi arrivare ad almeno 50 miliardi all’anno fino al 2030.