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Rumore in condominio: cause, normativa e criteri progettuali per il corretto isolamento acustico

I rumori indesiderati all’interno dell’appartamento sono purtroppo all’ordine del giorno in un condominio. Il vociare dei vicini, il rimbombo dei passi sul pavimento oppure il volume troppo alto della televisione, danneggiano costantemente il comfort all’interno dei nostri ambienti abitativi.

Difendersi dal rumore è quasi essenziale quando si vive in un condominio, questo è possibile attraverso un corretto isolamento acustico e con la scelta di componenti edilizi con le necessarie prestazioni acustiche.

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Quali sono le possibili cause del rumore in appartamento

Il volume troppo alto della tv e dello stereo del vicino oppure la lavatrice con la centrifuga ci fanno pensare che vivere in un condominio non è sempre così facile. Il tema del rumore all’interno di un condominio è sempre più al centro dei dibattiti negli ultimi anni perché i suoni sono parte della nostra quotidianità e, seppur non volendo, anche della quotidianità di chi ci vive accanto. In questo ultimo caso si parla più che altro di rumori, ovvero quando definiamo un suono come sgradevole e indesiderato. Oltre ai rumori dei nostri vicini, la quiete all’interno del condominio può essere disturbata anche da rumori esterni, come una via troppo trafficata.

Il rumore è sempre causa di disagio, soprattutto quando questa forma di inquinamento si manifesta all’interno del nostro ambiente domestico. La casistica dei rumori condominiali è davvero molto vasta: dalla tv alla musica ad alto volume, dal vociare al cantare sotto la doccia, oppure i rumori dovuti agli impianti tecnologici, basta pensare alle lavatrici o vari elettrodomestici in funzione. In sintesi, i rumori disturbanti provengono da altre unità immobiliari, dall’esterno e dagli impianti.

Tuttavia i condòmini non sono costretti a sopportare questi rumori, possono difendersi con l’isolamento acustico e possono ricorrere al proprio regolamento condominiale.

Rumore: come arriva all'interno delle nostre abitazioni

Tutti i rumori accennati precedentemente raggiungono le nostre abitazioni disturbando il comfort interno. La norma UNI EN 12354 definisce i metodi di propagazione del suono, ovvero tutti i percorsi attraverso i quali avviene la trasmissione del rumore all’interno delle strutture edilizie.

La trasmissione del suono all’interno degli edifici avviene per via aerea e per via strutturale.

Nel primo caso il suono si propaga nell’aria senza incontrare ostacoli che potrebbero bloccarlo, mentre nel secondo caso il suono si diffonde attraverso le strutture del condominio. Oltre a queste due trasmissioni, il suono si propaga in maniera diretta e in maniera indiretta o laterale.

Il rumore generato dal nostro vicino nel suo appartamento, identificato come ambiente disturbante, può raggiungere il nostro appartamento, identificato come ambiente ricevente o disturbato, attraverso tredici percorsi di trasmissione.

Il percorso principale è sempre quello che divide le nostre due unità immobiliari, quindi la parete verticale, mentre gli altri percorsi interessano le altre pareti e i solai in comune ai due ambienti.

Rumori nei condomini: cosa dice la normativa italiana

Il primo decreto nazionale in materia di acustica è il D.P.C.M. 5 dicembre del 1997, intitolato Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, che a sua volta nasce dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico n. 447/1995.

Quest’ultima definisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo, mentre il D.P.C.M. definisce tutte le prestazioni acustiche degli edifici.

Il decreto suddivide le tipologie edilizie in base alla destinazione d’uso ed impone, per ogni destinazione, dei limiti da rispettare; i condomini rientrano nella Categoria A, ovvero Edifici adibiti a residenze o assimilabili.

 

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Tabella 1 – Classificazione degli ambienti abitativi da D.P.C.M. 05/12/1997

 

Nella normativa italiana non esiste invece un vero e proprio divieto di fare rumore all’interno delle proprie abitazioni e di conseguenza nei condomini, i rumori molesti sono stati affrontati però con l’articolo 844 del Codice Civile.
Tale articolo dice che il proprietario non può impedire le immissioni dei rumori purché non superino la normale tollerabilità. Quest’ultima è un fattore molto soggettivo, infatti ciò che potrebbe disturbare un vicino in realtà potrebbe non arrecare nessun fastidio ad un altro.

Proprio per questo è stato definito che un rumore è molesto se questo supera la soglia dei 5 decibel rispetto al rumore di fondo nelle ore diurne e la soglia dei 3 decibel nelle ore notturne.

Per definire il disturbo eccessivo da rumore, i giudici utilizzano dei parametri di valutazione: l’intensità, la persistenza, la collocazione del sistema edilizio e l’orario.

A proposito di quest’ultimo, la legge italiana non fissa una fascia oraria in cui si debba rispettare il silenzio, sia nelle abitazioni che nei condomini; si considera solitamente, sulla base della legge sull’inquinamento acustico, una fascia diurna dalle 6.00 alle 22.00 e fascia notturna dalle 22.00 alle 6.00.

Nel caso dei condomini però si può fare riferimento al Regolamento Condominiale, infatti questo può infatti fissare determinati orari, anche più restrittivi, in cui vige il divieto di produrre rumori molesti.

La valutazione dei requisiti acustici passivi

Come accennato precedentemente, il D.P.C.M., intitolato Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, identifica quindi le prestazioni acustiche del sistema edilizio.

All’interno di un condominio, al fine di garantire una condizione di comfort acustico ottimale per ogni singola unità immobiliare, è necessario intervenire e bloccare i percorsi di trasmissione diretta e indiretta. Questo è possibile attraverso la corretta progettazione degli elementi di separazione tra le unità immobiliari, ovvero i solai e i tramezzi, e degli elementi di separazione dall’esterno, ovvero le pareti perimetrali e i serramenti.  Il D.P.C.M. che contiene le indicazioni circa queste tipologie di isolamento definisce anche degli indicatori con dei limiti da rispettare sulla base della destinazione d’uso dell’immobile.

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Tabella 2 – Indicatori definiti dal D.P.C.M. 05/12/1997

La Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici è la verifica del rispetto dei valori di isolamento dai rumori da parte di un sistema edilizio e tale valutazione viene effettuata sulla base degli indicatori riportati in tabella 2. Nel caso dei condomini, ovvero la Categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili, tali limiti, espressi in Decibel [dB], sono riportati in tabella 3.

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Tabella 3 – Limiti degli indicatori definiti dal D.P.C.M. 05/12/1997 per la Categoria A
 

Proteggersi dai rumori: criteri progettuali per l'isolamento acustico

L’isolamento acustico è la capacità di una struttura edilizia di limitare la trasmissione sonora tra due differenti ambienti. Per tutelare quindi il comfort acustico dei condomini è importante progettare tale isolamento in modo da controllare il passaggio dei suoni e dei rumori negli spazi della nostra quotidianità.

Per isolamento acustico si considerano quindi tutti gli interventi con il fine di bloccare la trasmissione dei suoni e dei rumori elencati precedentemente, ovvero il rispetto dei limiti indicati nel D.P.C.M. In sintesi, bisogna attenuare i rumori provenienti dalle altre unità immobiliari, quindi i vicini, e dall’esterno.

La corretta progettazione dell’isolamento acustico dipende principalmente dalla tipologia di materiali, quindi dalle caratteristiche proprie della struttura e dalla posa in opera di tali materiali, cioè le connessioni di questi elementi selezionati con il resto della struttura edilizia.

Questi collegamenti sono la fonte principale dei ponti acustici, ovvero tutte quelle vie preferenziali per la trasmissione del rumore all’interno del condominio.

Progettare un corretto isolamento acustico è possibile grazie alla valutazione dei requisiti acustici passivi, ovvero tenendo in considerazione i limiti imposti dalla normativa italiana e selezionando soluzioni ottimali durante il processo progettuale. I parametri da valutare sono:

 

Potere fonoisolante apparente di partizioni tra ambienti

Per la valutazione del primo, il potere fonoisolante apparente, l’isolamento tra differenti unità immobiliari deve considerare principalmente due tipologie di ponti acustici che permettono al suono di passare. La prima tipologia riguarda, come spiegato in precedenza, la possibilità del suono, proveniente dall’ambiente disturbante, di “scavalcare” le strutture di divisione (pareti e solai) e di raggiungere ugualmente l’ambiente ricevente o disturbato. In questi casi è dunque importante l’accurata scelta dei materiali della struttura. Oltre i materiali, è importante considerare la corretta posa in opera, infatti gli altri ponti acustici rientrano tra gli errori dovuti alla posa degli elementi costruttivi. Per ovviare a questi ponti acustici è importante progettare sia gli elementi di unione tra le strutture, che evitare errori di posa.

 

La cura dei dettagli nella bonifica acustica di pareti in muratura

Il miglioramento della prestazione fonoisolante di una parete in muratura può essere ottenuto attraverso il suo rivestimento con una struttura a secco, che nel linguaggio comune prende il nome di controparete. La prestazione acustica che ne risulta è ovviamente funzione dei componenti utilizzati, ma anche di alcune attenzioni pratiche nell’esecuzione in opera che, se assenti, rischiano di ridurre l’efficacia dell’intervento.

Per approfondire rimandiamo alla lettura di questo articolo all'interno del quale sono contenute alcune precauzioni di posa utili al consolidamento della prestazione fonoisolante della parete.

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Isolamento acustico di facciata

Il secondo requisito, l’isolamento acustico di facciata è quell’indicatore che riguarda le strutture di divisione tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno. Nella divisione tra l’ambiente abitativo e l’esterno, gli elementi più delicati e quindi più sensibili alla trasmissione del rumore sono gli infissi, cioè tutte le componenti trasparenti della facciata, insieme agli accessori, come i cassonetti. Anche in questo caso è importante la scelta dei materiali, ovvero la scelta di un serramento con buone caratteristiche acustiche e degli elementi correlati, come i cassonetti appunto, in grado di garantire una buona tenuta e sigillatura. La corretta posa in opera, secondo le prescrizioni dei fornitori, permette di evitare i ponti acustici di facciata.

 

Cosa c’è da sapere sulle componenti di facciata per garantire isolamento acustico

All’isolamento acustico della facciata (pareti verticali, coperture inclinate e piane) concorrono le prestazioni dei singoli componenti che ne fanno parte (strutture opache, chiusure opache e trasparenti, cassonetti, dispositivi per la ventilazione, ecc.). Il raggiungimento dei valori prescritti in ambito legislativo si ottiene mediante una progettazione acustica strategica della facciata nel suo complesso (conciliando comfort acustico, efficienza energetica e qualità dell’aria interna), a cui deve seguire la corretta realizzazione dell’opera comprensiva della posa in opera a regola d’arte dei vari componenti.

Suggeriamo la lettura a questo approfondimento che dopo un’attenta analisi sulle normative vigenti, concentra l'attenzione sulle singole componenti di una facciata fornendo utili consigli su come scegliere e progettarle per rispondere ai limiti di legge. 

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Il rumore da calpestio

I rumori da calpestio invece, ossia il rimbombo dei passi che sentiamo principalmente sul soffitto delle nostre abitazioni, è facilmente arginabile “staccando” il pavimento del locale disturbante dal solaio che lo sostiene e che comunica con l’ambiente disturbato. Questo è possibile creando un elemento disgiunto attraverso un materiale elastico, in modo da disconnettere la causa del rumore da tutte le strutture rigidi circostanti e impedire di conseguenza il passaggio delle vibrazioni dovute ai passi sulla pavimentazione. In questo caso la scelta del materiale ricade su quelli in grado di ridurre l’energia di questi urti diretti, quindi materiali elastici, come feltri e schiume, oppure componenti completi, come sistemi di pavimenti galleggianti. Anche in questo caso è opportuno evitare gli errori di posa poiché anche un singolo contatto tra il sistema e gli elementi circostanti creerebbe un ponte acustico.

Il rumore degi impianti

Gli ultimi due limiti da rispettare invece sono riferiti al rumore da impianti discontinui, come i servizi igienici o la rubinetteria, e impianti continui, come gli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione meccanica. Così come il rumore da calpestio, questi impianti trasmettono il rumore attraverso le vibrazioni delle strutture rigide e ne permettono la propagazione all’interno dell’unità abitativa e dell’edificio. Quindi la strategia è la medesima adottata per il calpestio, ossia disconnettere la struttura disturbante dagli elementi circostanti; questo è possibile attraverso l’utilizzo di materiali elastici ed evitando la creazione di ponti acustici dovuti alla posa del sistema.

 

Criteri progettuali e soluzioni per risolvere il problema del rumore degli impianti nei condomini

Il rumore degli impianti tecnologici all’interno degli edifici rappresenta un problema di forte attualità per l’evolversi delle tecnologie impiantistiche ma anche per la maggiore sensibilità degli utenti agli aspetti della qualità di vita indoor. Occorre quindi adottare un approccio metodologico che veda l’analisi del problema e l’individuazione di possibili soluzioni già in fase di progetto preliminare e che veda uno stretto rapporto tra il tecnico acustico con l’impiantista e l’architetto. L’articolo, realizzato grazie alla collaborazione di AICARR, sintetizza alcuni aspetti fondamentali su criteri di progettazione e strumenti normativi di supporto.

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In conclusione, per risolvere il problema del rumore nei condomini e per assicurare un ottimo comfort acustico all’interno degli ambienti abitativi di ogni unità immobiliare è fondamentale porre attenzione al tema dell’isolamento acustico ed intervenire, fin dall’inizio, nei processi di progettazione o di riqualificazione del condominio. È altresì essenziale seguire dei criteri progettuali che tengano in considerazione la scelta di materiali performanti anche dal punto di vista acustico e la cura della posa in opera al fine di ridurre i ponti acustici. Tutto ciò è utile sia per il raggiungimento dei limiti legislativi che per l’ottenimento del comfort acustico dell’intero condominio.

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