Sismabonus | Calcestruzzo Armato | Consolidamento Fondale
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Sismabonus 110%: raddrizzamento e consolidamento di un fabbricato esistente in c.a.

Il lavoro ha riguardato gli interventi necessari per il consolidamento di un complesso condominiale. La sfida è stata quella di riportare l'edificio nello stato di equilibrio salvaguardando i limiti imposti dalle proprietà di Terzi e mantenendo la fruibilità degli spazi interni. Dopo opportune attività propedeutiche a monte, il fabbricato è stato letteralmente sollevato e raddrizzato con l’utilizzo di una particolare tecnologia.

Stato ante-operam: descrizione del complesso condominiale

Il lavoro ha riguardato gli interventi necessari per il consolidamento del complesso condominiale sito in via Brin 196, in località Riva Trigoso nel Comune di Sestri Levante (GE).
Esso si trova in una posizione di notevole pregio a pochi metri dal fronte mare; nella aero-fotografia è individuato l’oggetto di intervento.

Complesso condominiale – aero-fotografia di inquadramento

Il complesso è costituito sinteticamente in tre parti:

  1. un fabbricato lato mare articolato su tre livelli fuori terra, di cui due destinati a civile abitazione (2 appartamenti a piano) ed uno adibito a sottotetto e poi un piano interrato adibito ad autorimessa;
  2. uno spazio distributivo mediano adibito a corsello di manovra di box auto, sviluppato su due livelli;
  3. il volume lato monte retrostante l’abitazione adibito a box auto e cantine sviluppato su due livelli.

Il fabbricato manifestava importanti segni di dissesto che si configuravano come una generale roto-traslazione verso mare, tanto che nell’Agosto 2014 era stato disposto lo sgombero dello stabile con ordinanza comunale.

Complesso condominiale – planimetria generale
Complesso condominiale – sezione trasversale (mare-monte) ante-operam

Il fabbricato presenta pianta rettangolare avente dimensioni pari a circa 16x10 m ed altezza alla gronda pari a circa 7.60 m. La copertura è a due falde inclinate.

Il fronte principale si affaccia sul mare; sul lato retrostante è presente la scala di ingresso alle unità abitative, che si sviluppa come corpo a sé stante.
A livello strutturale, il manufatto è costituito da telai spaziali a nodi rigidi in c.a. collegati da n° 3 orizzontamenti in latero-cemento con getto di completamento in opera ad orditura mono direzionale e travi primarie ribassate rispetto al piano solaio.

Gli appartamenti all’interno del fabbricato sono allo stato finito, ovvero sono completi di finestre, persiane, intonaco, decori e impianti.

Il piano interrato è costituito da uno spazio senza tramezzature interne adibito ad autorimessa.

La fondazione era originariamente realizzata come platea nervata di spessore pari a 40 con travi estradossate di altezza pari a 60 cm; sulle travi poggiava un “solaio di quota zero” realizzato in latero-cemento con getto di completamento in opera.

Spazio distributivo alle spalle del fabbricato

Alle spalle del fabbricato, a circa 1.50 m più in basso del piano rimo della costruzione, era presente un solaio adibito a corte esterna distributiva: da qui si accedeva ai box e alla scala esterna che portava alle unità abitative.

Il solaio era di tipo prefabbricato a lastre predalles e poggiava a monte su una trave poggiante a sua volta sui setti dei box, e a valle su un muro in c.a. in aderenza all’allineamento di monte dei pilastri del fabbricato.

Al di sotto del solaio è presente il corsello distributivo del piano -1.

Spazio distributivo e scala di accesso agli appartamenti

Descrizione del volume box

Nelle adiacenze del pendio a tergo, è presente un volume adibito a box auto e cantine.

Esso è costituito da n° 2 ordini di setti in c.a. perpendicolari al muro di sostegno del pendio a tergo; essi sono collegati da orizzontamenti rigidi in c.a. costituiti da tipo prefabbricato a lastre predalles orditi perpendicolarmente ai setti.

Come detto, i box al piano terra erano raggiungibili dalla corte esterna sopra descritta e i box al piano -1 erano raggiungibili attraverso la rampa scivolo sul lato corto dell’edificio.

Stato dei luoghi: lo stato deformato

Il manufatto era interessato da un cedimento fondazionale con abbassamento tra il lato a monte ed a mare di 35 cm; da un monitoraggio temporale posto in opera dal 2015 esso appariva ancora attivo e non stabilizzato.

L’abbassamento del lato verso mare era caratterizzato anche da un movimento di traslazione orizzontale, rilevabile dalla progressiva chiusura della intercapedine interrata posta sul lato mare, per un avanzamento di circa 47 cm rispetto allo stato originario.
L’intero manufatto appariva in uno stato di elevato degrado, con una palese mancanza di verticalità delle murature e un cedimento degli impalcati verso il lato di mare.
Il corpo scala risultava staccato dai pianerottoli di sbarco a sbalzo del fabbricato e notevolmente inclinato rispetto alla verticale.

Durante le lavorazioni poi, ed in particolare dopo la demolizione del paramento murario che divideva il corsello dei box dall’autorimessa, è stato possibile analizzare tutta la superficie perimetrale del I ordine dei pilastri del fabbricato lato monte ed è stato riscontrato un quadro fessurativo di notevole rilevanza: ferri longitudinali piegati e snervati e staffe trasversali strappate. Il tutto dovuto con tutta probabilità alla spinta data dal solaio retrostante che fungeva da “puntone” per il fronte di scavo dei box a monte.

Quadro fessurativo sul I ordine dei pilastri lato monte

All’interno degli appartamenti le strutture risultavano comunque integre.
Il dissesto si configurava, quindi, come una generale roto-traslazione di tipo rigido verso mare.

Le indagini geologiche

Nell’Ottobre 2019, è stata redatta la perizia geologica avente lo scopo di dare una completa caratterizzazione litostratigrafica e geofisica dei terreni presenti nel sottosuolo del complesso condominiale, anche dal punto di vista della caratterizzazione sismica del suolo.

Dalle indagini geologiche effettuate, in estrema sintesi, era risultato che

  • i primi strati del sottosuolo sono costituito da sabbia, più o meno addensata;
  • il piano del substrato roccioso si trova ad una profondità di circa 6 m dal piano delle fondazioni dei box;
  • è stata rilevata la presenza della tavola d’acqua a partire dalla profondità di circa 1.80 m dal piano delle fondazioni dei box e coincidente all’incirca con il livello del mare (falda marina).

Probabili cause del dissesto

Per quanto non sia mai semplice individuare le origini di dissesti così importanti, presupponendo anzi che essi siano dovuti a diverse concause di pari importanza, sono state sviluppate le seguenti diagnosi con lo scopo di “centrare” la strategia dell’intervento di consolidamento.

Considerando le risultanze delle indagini geologiche e i notevoli carichi proveniente dalla sovrastruttura, si può pensare innanzitutto che una delle cause del cedimento del fabbricato stia nella scelta del sistema fondazionale adottato per il manufatto: a parere della Scrivente, vista la presenza di terreno sabbioso per i primi 5-6 m di profondità al di sotto della casa, sarebbe stato più opportuno approfondire le fondazioni ad un substrato roccioso tramite pali di fondazione.

La presenza di elementi in calcestruzzo armato massicci (platea di spessore 40 cm, nervata con travi alte 1 m) è stata sì adeguata a sopportare i carichi verticali in gioco in termini di verifiche a flessione e taglio degli elementi strutturali, ma non è stata la soluzione più idonea nei riguardi della verifica a capacità portante del terreno, che, date le scarse qualità geotecniche, ha raggiunto deformazioni in campo plastico con conseguente cedimento verticale.

Oltretutto, vista la prossimità alla battigia, la presenza del mare ha fatto sì che ci sia stato l’effetto di un continuo dilavamento della parte fine del terreno sabbioso nella parte a mare del fabbricato, che ha portato ad un cedimento verticale differenziato maggiore sul lato di mare con conseguente rotazione verso mare.

Inoltre, come anticipato, l’equilibrio alla spinta orizzontale del terreno a tergo dei box era stato affidato alla casa stessa: il solaio della corte distributiva avrebbe dovuto assolvere alla funzione di “puntone”, trasferendo il carico orizzontale proveniente dal terreno retrostante proprio all’edificio principale provocandone lo spostamento verso mare perché le fondazioni della casa non erano in grado di sopportare la forza orizzontale di scorrimento.

L'ARTICOLO CONTINUA NEL PDF IN ALLEGATO...

Nei prossimi paragrafi si parlerà di:

  • finalità dell'intervento;
  • descrizione delle fasi di lavoro.

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