rapporto "Smart City Index 2016" presentato ieri 15 marzo a Roma all'evento "Italia Smart" di EY - patrocinato da Agenzia per l'Italia Digitale e organizzato con la collaborazione di Ericsson, Tim e Indra
Sul podio anche Milano e Torino. Ma sono i centri meno grandi ad avere performance migliori vedendo oltre 23 città posizionarsi tra il 4° e il 39° posto.
Bologna si conferma primatista mentre Milano scavalca Torino beneficiando soprattutto del substrato di connettività posato per Expo 2015. Al quarto posto si posiziona la prima città media Mantova. Roma scivola dal 4° al 9° posto. Fanalino di coda il Sud, dove la prima città metropolitana in classifica è Napoli che occupa la 32esima posizione.
È questa la fotografia scattata dal rapporto "
Smart City Index 2016" presentato ieri 15 marzo a Roma all'evento "Italia Smart" di EY - patrocinato da Agenzia per l'Italia Digitale e organizzato con la collaborazione di Ericsson, Tim e Indra.
Smart City Index, giunto alla terza edizione, analizza le 116 città capoluogo italiane utilizzando oltre 470 indicatori, classifica lo sviluppo di reti e infrastrutture intelligenti delle città italiane, misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini.
Quest'anno l'analisi è stata realizzata con un'impostazione a strati: dalle infrastrutture di rete, ai sensori che rilevano le informazioni, alla delivery platform che le elabora, permettendo di erogare applicazioni e servizi a valore aggiunto per i cittadini da parte di soggetti pubblici e privati. I risultati del rapporto consentono inoltre alle aziende dei settori maggiormente coinvolti nel processo di trasformazione delle città (IT, Utility e mobilità) di individuare le aree d'intervento più redditive, in cui sviluppare iniziative ad alto potenziale, partendo da un sistema condiviso e comparabile.
Nonostante il panorama italiano sia ancor in ritardo rispetto alle principali città europee e mondiali, il grado di innovazione dei comuni capoluogo continua a crescere.
LE ECCELLENZE. Dal rapporto emergono numerose eccellenze in singoli ambiti. Milano, da sola, ad esempio, rappresenta l’80% del mercato di sharing mobility. Brescia è la città più avanzata in termini di teleriscaldamento, disponibile per il 70% degli edifici. Il litorale romagnolo, da Ravenna a Cervia, è il più connesso d’Italia, con oltre 50 km di spiagge coperte dal wi-fi. Modena ha lanciato la più grande sperimentazione in ambito internet of things sostituendo 13mila contatori multimetering. Pordenone supera l'80% di rifiuti raccolti e differenziati. L’insieme dei comuni pugliesi brilla invece per il primato di produttori di impianti fotovoltaici, con un’incidenza del 13,9 per cento.
Inoltre l'ascesa digitale crea un nuovo paradigma tecnologico, grazie alla crescente diffusione delle IoT (Internet of Things), contribuendo così alla trasformazione dei consumatori italiani in prosumer e alla diffusione dell'economia della condivisione e della collaborazione: il 70% dei comuni capoluogo offre un servizio di sharing mobility e i dati sulla "Collaborative Economy" vedono l'Italia il 3° Paese al mondo per case su AirBnb.
"Il nostro Paese - ha dichiarato Andrea Paliani, Partner EY, Med Advisory Leader - deve guardare alle iniziative smart di successo e interpretarle come tappe di un percorso che trasformi le città in luoghi con qualità della vita crescente e a costi sostenibili. Questo deve essere frutto di piani efficaci che valorizzino le peculiarità di ciascun territorio nell'ambito dello sviluppo dell'intero Paese. L'Index di EY, sin dalla sua prima pubblicazione, ha contribuito a rinnovare ed evolvere la progettualità della Smart City, anche grazie al confronto e al dialogo con i decisori pubblici e i privati. Il nuovo approccio d'indagine per strati, implementato quest'anno da EY, ci ha consentito di evidenziare la smartness di ciascun territorio e definire i percorsi più sostenibili di sviluppo".
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