Strutture in calcestruzzo armato facciavista
Un calcestruzzo armato facciavista si distingue per la superficie non ricoperta con intonaci o altri rivestimenti, pertanto oltre ai requisiti di durabilità, sarà necessario ricorrere all’impiego di calcestruzzi ad alte prestazioni che abbiano specifiche proprietà anche dal punto di vista estetico. La gamma di disarmanti DISARMIX DRACO garantisce eccellenti finiture per strutture in calcestruzzo armato facciavista perfette.
Tra strutture e architetture
Il calcestruzzo armato inizia ad essere impiegato sfruttandone l’aspetto materico esteriore, senza intonaci o altri rivestimenti, a partire dal secondo dopoguerra, lasciando visibile la superficie grezza di questo materiale.
Da questa fusione tra il concetto di struttura e architettura, dove le forme degli edifici vengono esaltate dalla rudezza e dalla forza del calcestruzzo che prevale sull’estetica, nasce nei primi anni ’50, una corrente architettonica che prese il nome di brutalismo.
Tale termine fu coniato nel Regno Unito nel 1954 e deriva dal francese béton brut, espressione che connota l’aspetto che caratterizza l’Unité d'Habitation di Le Corbusier di Marsiglia.
In italiano, béton brut, si traduce con “cemento facciavista” e sono molteplici gli architetti che hanno saputo rappresentare l’unicità di questo materiale artificiale conferendogli geometrie che hanno glorificato le strutture realizzate.
Come ottenere un facciavista di pregio
Un calcestruzzo armato facciavista si distingue per la superficie non ricoperta con intonaci o altri rivestimenti, pertanto oltre ai requisiti di durabilità, sarà necessario ricorrere all’impiego di calcestruzzi ad alte prestazioni che abbiano specifiche proprietà anche dal punto di vista estetico, non essendo poi interessati da successive lavorazioni.
Tuttavia, la qualità estetica del facciavista non dipende solamente dalla composizione e prestazione del calcestruzzo, ma anche da fattori progettuali ed esecutivi essenziali per l’ottenimento di un buon risultato.
I parametri che entrano in gioco in questa equazione sono:
- il tipo di cemento e il suo dosaggio,
- la qualità e la quantità d’acqua di impasto,
- il tipo di aggregato.
Tutti i cementi conformi alla EN 197-1 sono idonei alla realizzazione del facciavista, ma la resa cromatica del calcestruzzo sarà influenzata dai costituenti della miscela e dall’eventuale aggiunta di pigmenti.
Allo stesso modo il colore degli aggregati, ed in particolare delle sabbie, influisce sul colore.
Quando si realizza un’opera in facciavista è molto importante quindi la continuità nell’utilizzo degli stessi prodotti per ottenere un risultato esteticamente omogeneo.
Alcuni accorgimenti dovranno essere adottati anche per l’acqua: quella da utilizzarsi per il confezionamento del calcestruzzo dovrà essere potabile (vanno escluse le acque di recupero dei processi dell’industria del calcestruzzo) e il rapporto a/c non dovrà subire forti variazioni.
Infine, un altro aspetto importante è la lavorabilità, la quale dovrà essere tale da limitare la tendenza alla segregazione.
Definite le caratteristiche prestazionali del calcestruzzo ed individuati i prodotti per la realizzazione della miscela, ulteriori fattori determinanti per la realizzazione di un facciavista di pregio sono deumidificazione e quelli progettuali ed esecutivi. In questa categoria ricadono i casseri, i disarmanti, la modalità di posa in opera e maturazione, e le condizioni climatiche.
Nell’impiego dei casseri devono essere tenuti in considerazione accorgimenti che nella realizzazione di strutture ordinarie non sono di particolare peso, come l’utilizzo di casseri dello stesso materiale ed il numero di volte che questi vengono utilizzati. I casseri assorbenti consentono di realizzare superfici leggermente ruvide poiché limitano il formarsi di antiestetiche bolle superficiali. Al contrario, con i casseri non assorbenti si ottengono superfici più lisce ma caratterizzate da maggiore disomogeneità cromatica, che tende ad evidenziarsi nel caso di realizzazione di grandi superfici; in queste situazioni vengono studiati motivi architettonici, al fine di ingannare l’occhio e non far percepire eventuali differenze di tonalità.
Altro fattore che influenza la resa di una superficie facciavista sono i disarmanti, ovvero emulsioni in acqua di oli minerali o vegetali e sostanze quali inibitori della corrosione ed additivi ritardanti di presa, che hanno la funzione di facilitare il distacco delle casseforme dalla superficie di calcestruzzo indurito, creando una barriera tra il cassero e la superficie della struttura e allo stesso tempo ridurre l’idratazione del cemento in corrispondenza dello strato più superficiale.
Soluzioni DRACO per realizzare un calcestruzzo facciavista
Dalla lunga esperienza DRACO nel campo dell’additivazione e impermeabilizzazione del calcestruzzo deriva una gamma completa di prodotti studiati e realizzati per rispondere alle diverse esigenze del cantiere, garantendo sempre qualità e certezza delle prestazioni.
I disarmanti DRACO, della gamma DISARMIX, consentono un perfetto distacco del calcestruzzo dal cassero al fine di realizzare eccellenti finiture facciavista.
La gamma DISARMIX offre la possibilità di scegliere tra quattro diversi prodotti a seconda della natura delle casseforme utilizzate e/o di altre prestazioni richieste.
Per l’utilizzo con casseri in legno si può adottare DISARMIX W, un disarmante chimico emulsionabile a base di estratti vegetali di origine naturale.
Per qualsiasi tipo di cassaforma si distinguono poi DISARMIX C, appositamente formulato per lo scassero immediato, DISARMIX C94, un disarmante chimico universale a base di estratti vegetali, particolarmente indicato nella prefabbricazione con getti o con maturazione accelerata a vapore o casseri riscaldati e DISARMIX C94 LV specifico per impieghi in cui è richiesto un disarmante a bassa viscosità.
È importante verificare preliminarmente la compatibilità fra disarmanti e casseri per evitare risultati sgraditi, come formazione di macchie superficiali, bolle, efflorescenze e antiestetiche striature.
In ultimo, ma non meno importanti, sono da considerare le modalità di posa e maturazione del calcestruzzo facciavista al fine ottenere una finitura omogenea, senza macchie e imperfezioni.
Le buone norme che vengono normalmente seguite per la realizzazione di strutture in calcestruzzo ordinarie, sono particolarmente valide in questi casi e devono essere seguite alla perfezione tenendo in conto anche le condizioni climatiche di applicazione, quali la presenza di umidità, di ventilazione, e la temperatura esterna.
Per un risultato cromatico uniforme le operazioni di posa e maturazione dovrebbero essere eseguite nelle medesime condizioni atmosferiche ed evitando le giornate di pioggia.
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